#BERLINALE 74ma ed. 15/25 febbraio 2024 SPECIALE #16 (DAY 6)

Lo sguardo critico di Maria Vittoria dallo Zoo Palast

(da Berlino Luigi Noera con la gentile collaborazione di Maria Vittoria Battaglia e Vittorio De Agrò della Redazione RdC– Le foto sono pubblicate per gentile concessione della #BERLINALE)

Conflitto tra il presente e il passato, un presente mai sentito come familiare nell’opera prima dal Vietnam

#CuLiNeverCries di Lân Phạm Ngọc presentato a #Panorama

Sinossi: Dopo aver ereditato un loris pigmeo dal marito da tempo separato, una donna si aggrappa ai sempre più deboli legami con il suo passato mentre sua nipote si prepara per il matrimonio e si preoccupa per il futuro.

Cu Li Không Bao Giờ Khóc (#CuLiNeverCries) di Lân Phạm Ngọc | con Minh Châu Nguyễn, Hà Hoàng, Xuân An Ngô, Hà Phương Lê Thị – Vietnam / Filippine / Francia / Singapore / Norvegia 2024 | WP | Opera Prima

“I came home but it’s like beginning a journey to nowhere, not recognizing where I have been living. Home was not really home, and the familiar became foreign.”

Il film si apre su una Hanoi buia e silenziosa, le cui strade vuote sono attraversate da una donna di ritorno dall’Europa, dove si era recata per la morte del marito che non vedeva ormai da decenni. Proviamo subito un senso di tristezza, un amaro sapore di malinconia, mentre una voce in sottofondo afferma quello che sarà il filo rosso del racconto, ossia l’estraneità – the unfamiliarity -, un vago senso di disagio e scomodità esistenziale. Il tema è sottolineato in maniera fine dal bianco e nero e da uno sfondo inaspettato e surreale che domina il film, le strade di Hanoi insolitamente vuote e attraversate da nuvole basse e nebbia consistente.

Dopo questo breve incipit la narrazione si divide in due parti, parallele, unite da qualche piccolo punto di contatto. Da una parte vediamo lo sviluppo della storia della donna, che ha portato con sé dall’Europa una piccola scimmia di cui inizia a prendersi cura; dall’altra parte assistiamo invece alla vita della nipote, maestra, futura mamma, alle prese con i preparativi di un matrimonio frettoloso e in conflitto con la zia. In realtà le due storie parallele e il conflitto tra zia e nipote sono l’espediente narrativo perfetto per dare voce al tema introdotto nell’incipit, quello del conflitto tra il presente e il passato, un presente mai sentito come familiare. Per questo mentre la giovane si prepara al futuro, la protagonista guarda al passato, tornando nei luoghi di un tempo, incontrando vecchi amici.

Infine, tornando nel posto in cui aveva conosciuto il marito, decide di disperdere lì le ceneri del defunto marito, in un atto catartico che le permette di lasciar andare il passato.

E così, pronta finalmente a vivere il presente, per quanto sconcertante ed estraneo, si può finalmente riconciliare con la nipote nel giorno delle nozze.

Maria Vittoria Battaglia

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