Una festa con uno sguardo al Noir con quote rosa in aumento, ma anche “al razzismo, al dibattito politico e alla certezza di una giustizia autenticamente giusta”
(da Roma Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marino Pavido- Le foto sono pubblicate per gentile concessione di Roma Film Fest)
Ci siamo quasi, il Villaggio della Festa di Roma è un cantiere soprattutto di idee grazie alla Direzione artistica di Antonio Monda.
Domani si inaugura la 13ma edizione, la quarta a firma di Antonio Monda, che prende le distanze dai Festival tradizionali e senza orpelli e fronzoli ci propone una ricca collezione del cinema internazionale. L’immagine di Peter Sellers icona del NOIR ci spiazza e molti hanno storto il naso, ma proprio per questo da la connotazione di questa 13ma edizione.
In vetrina 38 film tra cui anche i documentari (4) con una forte presenza americana (16). Seguono come presenza la Gran Bretagna e la Francia con 4 e 3 film rispettivamente, mentre l’Italia è presente nella Selezione ufficiale con il DOC Diario di Tonnara di Giovanni Zoppeddu e l’attesissimo Il Vizio della Speranza di Edoardo De Angelis (peraltro unico italiano selezionato al Tokio Film Festival che inizia il 25 ottobre prossimo).
Tra gli americani menzioniamo Michael Moore, l’irriverente documentarista che presenta FAHRENHEIT 11/9, che ci propone una inedita versione dell’elezione di Donald Trump alla Presidenza degli USA.
Non manca il tema sui rapporti familiari in Beatiful Boy di Felix Van Groeningen e Three Identical Strangers di Tim Wardle.
Infine una serie sul Watergate di Charles Ferguson rimette a posto le caselle sullo scandalo che vide il Presidente americano Nixon indagato.
A chiudere la Festa il film di Paolo Virzì (FC) Notti Magiche. Un noir sullo sfondo dei mondiali di calcio del ’90.
Tantissimi gli incontri ravvicinati che dopo solo mezz’ora di apertura dei botteghini erano sold out.
Quello con l’italianissimo Martin Scorsese è letteralmente inavvicinabile ed infatti lo stesso sarà presente e replicherà il duetto con Antonio Monda-
Ma anche le attrici Cate Blanchett e la Isabelle Huppert hanno fatto sold out alle loro kermesse dal vivo.
Interessante l’incontro con il Direttore artistico di Cannes Thierry Fremaux in merito alla nuova frontiera della fruizione dell’audiovisivo grazie a Netflix. Infatti rispetto alla Mostra di Venezia, Cannes non è tanto propensa ad aperture ai nuovi modi di fruire dei contenuti audiovisivi. Chi ha ragione e torto?
A noi intriga tanto la master class di Giuseppe Tornatore, regista italiano apprezzato in Italia e all’estero.
Come ogni anno Mario Sesti condurrà la sezione CONDIZIONI CRITICHE. Quest’anno il tema è INSEGNARE, E IMPARARE, AD AMARE IL CINEMA. La nuova sfida di fronte alla disinformazione dilagante. Una nuova materia andrebbe inserita negli studi secondari: il cinema!
Il Film di apertura BAD TIMES AT THE EL ROYALE di Drew Goddard è il vessillo della Festa con un finale
tutto da scoprire del quale vi daremo ragguagli domani.
Infine ci sembra che solo con le parole di Antonio Monda è possibile descrivere questa bellissima Festa che è quella di Roma che domani per 11 giorni risveglierà le coscienze di tutti noi:
“Oltre all’arte abbiamo aperto le porte anche alla poesia, con un evento che analizza il rapporto che essa ha con il cinema, . . . . Insieme alla consueta valorizzazione dei generi, quest’anno abbiamo attribuito una particolare attenzione a temi forti e imprescindibili, come ad esempio il ricordo dell’Olocausto (ben tre documentari inediti oltre al ricordo di Claude Lanzmann), ma anche al razzismo, al dibattito politico e alla certezza di una giustizia autenticamente giusta: chi mi conosce sa che enorme importanza attribuisca all’eleganza, alla leggerezza, e, come ho già detto all’ironia, ma il sottoscritto sa che il cinema è anche memoria, impegno e testimonianza”.
Infine riportiamo uno stralcio del programma corposo della XVIma edizione di Alice nella Città Sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma
Undici le opere del Concorso Young Adult tra cui spiccano i due titoli italiani: Fiore gemello di Laura Luchetti, un film sull’amicizia, sull’innocenza perduta e sulla fatica per riconquistarla, e Butterfly di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, che ci propone la storia autentica di una vera famiglia, la cui più giovane figlia a solo diciotto anni è già la prima pugile donna italiana della storia a qualificarsi alle Olimpiadi. Nel concorso anche Jim Loach con Measure of a Man, The Elephant and the Butterfly della regista Amélie van Elmbt prodotto dai fratelli Dardenne, Behold My Heart di Joshua Leonard prodotto e interpretato da Marisa Tomei, For a Happy Life di Salima Glamine e Dimitri Linder, e Ben Is Back di Peter Hedges (candidato all’Oscar® per lo script di About a Boy), che racconta le tensioni distruttive di un figlio legato alla dipendenza dalle droghe, interpretato da suo figlio Lucas Hedges uno dei talenti più limpidi del cinema internazionale (Manchester By the Sea, Lady Bird, Three Billboards Outside Ebbing Missouri, Boy Erased) e dalla straordinaria e intensa Julia Roberts nel ruolo di Molly, che assieme agli altri titoli in programma raccontano storie di infanzia e adolescenza provenienti da venti paesi del mondo.
Sei gli eventi speciali in programma tra cui Dilili in Paris che segna il ritorno alla regia di Michel Ocelot (Kirikù e la strega Karabà, Azur e Asmar, Kirikù e gli animali selvaggi), un’avventura nella Parigi della belle époque; Remi di Antoine Blossier, adattamento del celebre romanzo di Hector Malot “Rémi sans famille”, e il film che ha commosso il Festival di Cannes in collaborazione con Everychildismychild: Capharnaum di Nadine Labaki, una fiaba politica in grado di far riflettere, che ragiona sul tema della crescita e della difficoltà di nascere e provare a farsi una vita in Medio Oriente.
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