SPECIALE #CANNES74 – 6/17 luglio 2021 #3 (DAY1)

 La Macchina da guerra di Fremaux alla ripartenza del Cinema sulla Croisette

(da Cannes Luigi Noera – Le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)

Si riapre il redcarpet più famoso del mondo con due attori eccezionali: Marion Cotillard e Adam River in un duetto di artisti sotto l’occhio vigile del Presidente di Giuria Spike Lee che si affaccia dal manifesto di questa edizione tutta da inventare.

Dopo il prefestival che ha rivolto la sua attenzione alla storia del Cinema la kermesse di Cannes entra nel vivo con il film di apertura: ANNETTE di LEOS CARAX– Los Angeles, oggi. Henry è un cabarettista con un feroce senso dell’umorismo. Ann, cantante d’opera di fama mondiale. Sotto i riflettori, formano una coppia sana e affascinante. La nascita della loro prima figlia, Annette, una misteriosa bambina con un destino eccezionale, sconvolgerà le loro vite.

Il film ha ricevuto parecchie critiche soprattutto per il connubio tra il regista e gli autori delle musiche così ne hanno parlato sulla Croisette; le critiche hanno raggiunto persino i due protagonisti, ma aspettiamo cosa ne dirà la Giuria. E’ noto che quando un film divide fa discutere è un opera interessante.

I fratelli statunitensi Ron e Russell Mael hanno realizatto instancabilmente dischi pop fantasiosi sin dall’inizio 1970, mentre l’elusivo autore francese Leos Carax ha realizzato solo una manciata di film.

Nonostante le loro uscite molto diverse e approcci artistici, entrambi gli autori hanno un aura enigmatica che renderebbe una collaborazione davvero una prospettiva esotica. Ma la loro ambiziosa creazione musicale Annette — il film di apertura di Cannes di quest’anno — è un affare sgraziato e frustrante. Con la musica dei Maels e una sceneggiatura scritta insieme al regista, Annette inizia abbastanza scherzosamente con una voce solenne che chiede la nostra completa attenzione,non permettendoci di respirare.

Lo stesso Carax presiede una sessione di registrazione e prima di lui, le sue stelle Marion Cotillard e Adam Driver, i Maels e cantanti di supporto sfilano in stradacon il motivo “So May We Inizio’ – E’ questoil momento più allegro in un  vicenda sorprendentemente cupa.

Cotillard e Driver interpretano gli amanti Ann Defrasnoux, un soprano operistico, e

Henry McHenry, un cabarettista con il soprannome di “scimmia di Dio”. La coppia, descritta dai media di gossip come “La bella e il bastardo” ma purtroppo il film, con soffre della mancanza di chimica tra Drivere Cotillard, non convince del tutto.

Hanno un bambino, Annette che è interpretato da una marionetta, creato e opera di Estelle Charlier e Romualdo Collinet: una presunzione inquietante che ha funzionato perfettamente nel film.

Non mancano le idee, nella sceneggiatura stravagante, spesso epica, di Carax che si destreggia tra le idee sulla mascolinità tossica, la violenza implicita della commedia e il rapporto degli artisti con il loro pubblico (apprezzato o ostile).

C’è anche un commento palese sull’hastag #MeToo, poiché Henry è accusato di maltrattamento a sei donne: episodio introdotto all’improvviso, ma poi dimenticato. Nel complesso, è un film dal ritmo strano. A volte lento, a volte estremamente veloce.

Per quanto riguarda i protagonisti, dalla Cotillard trasuda la fragilità del personaggio, mentre quello di Driver il fascino e il calore usuale che però scompaiono in a personaggio che è un anima torturata nella morsa “dell’abisso… l’abisso oscuro”.

L’indomani invece il Film di apertura di Un Certain Regard:ONODA di Arthur HARARI ha avuto una accoglienza migliore.

Formatosi per il lavoro di intelligence, Hiroo Onoda, 22 anni, scopre una filosofia contraria alla linea ufficialedel governo giapponese: nessun suicidio, restare in vita qualunque cosa accada èla missione è più importante.

Inviato a Lubang, una piccola isola delle Filippine dove stanno per sbarcare gli americani, il suo ruolo sarà quello di condurre una guerriglia fino al ritorno delle truppe giapponesi.

Un’impresa ambiziosa che mantiene con la sua promessa, Onoda — 10 000 Nights In The Jungle affronta l’incredibile storia vera del soldato giapponese titolare che ha passato 30 anni a nascondersi nella giungla filippina, ignaro che la seconda guerra mondiale fosse finita. Mentre ci sono alcune pause meditative in questi 165 minuti avventura — che apre Un Certain Regard — il i procedimenti non sono mai noiosi e un aumento di dettagli porta a un epilogo memorabilmente commovente.

Nel settembre 1974, un giovane arriva su un’isola filippina. Spera di attirare a l’uomo. Con molti sviluppi inaspettati insieme a proposito, questa storia toccante raccontata quasi interamente in flashback contesterà le azioni del 1974.

La storia raccontata è rafforzata da un eccellente sonoro che immerge gli spettatori nella mente di Onoda.

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