#CANNES77 – 14/25 maggio 2024 SPECIALE #3 (DAY1 ) – Lo sguardo critico di Vittorio De Agrò dal Palais

Entusiasmante il film d’apertura di  Cannes Classic #Napoléon di Abel Gance del 1927

(da Cannes Luigi Noera e Maria Vittoria Battaglia con la gentile collaborazione di Vittorio De Agrò (RS) – le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)

OUT OF COMPETITION  il Film d’apertura: LE DEUXIÈME ACTE (THE SECOND ACT) di Quentin DUPIEUX ovvero  la storia di  quattro personaggi che si ritrovano nel remoto ristorante del titolo

Recensione:  #2atto sembra prendersi il testimone dal film #Coupez di #MicheHazanavicius. In  realtà #QuentinDupiex, si contraddistingue per  lo stile registico, l’ironia dissacrante e provocatoria che è la base dei suoi film oltre una tipologia di scrittura ormai decisamente identificabile dal pubblico.

#2Atto presentato come una tappa del percorso creativo deciso da #Dupiex per raccontare il suo personale punto di vista sul cinema. Mostrando allo spettatore le due realtà che si vivono su set: quella con la camera accesa e quella in cui la lucetta rossa è spenta.

La prima scena costruito su un lunghissimo piano sequenza, in cui seguiamo e soprattutto ascoltiamo il divertente quanto bizzarro scambio di persona tra due dei quattro personaggi all’appuntamento con Florence e suo padre.

Il primo David è stufo di lei, non ne è attratto fisicamente, vuole liberarsi dalla sua soffocante presenza e spera che il suo amico Willy possa aiutarlo, prendendone il  posto.Mentre il secondo dubita della buona fede dell’amico.

Il secondo piano sequenza invece ci mostra l’altra coppia protagonista padre e figlia nel quale viene toccato un argomento attualissimo sulla IA. Iinfatti il padre attore esperto  si considera sprecato in un ruolo scritto per la prima volta dall’intelligenza artificiale. Ma tutto cambia quando apprende che è stato scelto dal regista americano Paul Thomas Anderson.

L’intelligenza artificiale può sostituire un regista nel dirigere e spiegare all’attore come muoversi sul set? La riposta di Dupieux è feroce quanto netta nel rappresentare una possibile “interazione artistica” tra l’AI ed un giovane attore desideroso di consigli.

L’edizione 2024 di CANNES CLASSICS  apre con il restauro di #Napoléon di Abel Gance del 1927

Recensione: Non è mai semplice raccontare la vita di una persona. Se poi la vita in questione, è quella di un uomo che ha segnato non solo la propria epoca, ma è divenuta leggenda nei secoli, tutto si complica maledettamente.

Se il personaggio storico si chiama Napoleone Bonaparte, bisogna avere la consapevolezza ed umiltà di non poter mettere in scena ogni aspetto di questa figura così carismatica, forte, poliedrica e nello stesso tempo anche divisiva.

A volte, è opportuno volgere lo sguardo al secolo scorso, per scoprire un gioiello di scrittura, regia e soprattutto interpretazione.

Una lunga e meticolosa operazione di restauro montaggio è stata eseguita sul film di #AbelGance consegnandolo allo spettatore in una versione rinnovata, con l’aggiunta di una colonna sonora inedita composta appositamente.

#Napoleon dura oltre tre ore, ma lo spettatore “sente” solo a tratti la fatica di una visione avvolgente, incalzante e piena di forza narrativa e ritmo.

L’intreccio di #Napoleon è suddiviso in un prologo e poi un 2 atti, adeguati a raccontare, mostrare l’adolescenza, il fervore giovanile di Napoleone per la nascente Repubblica ed infine il talento militare capace di ribaltare le sorti della battaglia di Tolone del 1793 contro la coalizione composta da inglesi, spagnoli ed italiani.

Il prologo è già di per sé, si rivela essere una lezione di regia, scrittura nel rievocare il carattere indomito del dodicenne Napoleone e le sue capacità di condottiero nell’impartire ordini alle” truppe” e scendendo personalmente in battaglia contro i suoi nemici , quest’ultimi soprattutto invidiosi del suo successo, decisi a denigrarlo e bullizzarlo in ogni modo.

#VladimirRoudenko si cala perfettamente nel ruolo del giovane Napoleone, dando vita ad una performance magnetica, intesa, tanto controllata nei gesti quanto penetrante nello sguardo.

#Roudenko regge splendidamente i primi piani, mantenendo il giusto equilibrio, tra l’essere “un predestinato” a compiere grandi cose, e aver “diritto alle lacrime di sconforto di un dodicenne di fronte ad ingiusta punizione.

Il primo atto si svolge poco dopo l’inizio della Rivoluzione francese dove il triumvirato composto da Marat, Danton e Maximilien de Robespierre ha assunto   il peso morale e responsabilità politica di traghettare la Francia verso la Repubblica, imponendo la legge del terrore. Sono mandati alla ghigliottina nobili, re, e chiunque si opponga al nuovo corso.

Napoleone, giovane ufficiale, sente, respira quest’aria di cambiamento, ma spera che queste energie vengano indirizzate per dare nuovo slancio e prestigio alla Francia. Invece una volta esaurito l’entusiasmo, amaramente Napoleone osserva come lo stesso triumvirato appare meno solido e coerente di quanto voglia apparire.

Napoleone deluso dall’involuzione del Paese, decide di ritornare nell’amata Corsica per riabbracciare l’amata madre ed i fratelli.

Napoleone ha mantenuto il proprio prestigio e carisma e come giovane ufficiale è rimasto fedele alla Francia, è visto come un pericolo dal console generale Paoli intenzionato a consegnare la Corsica agli Inglesi.

Il primo atto è segnato dalla coraggiosa quanto pericolosa fuga di Napoleone dalla Corsica, inseguito dai soldati di Paoli, incapaci di fermare l’ufficiale pronto a tutto pur di salvare l’amata isola dalle grinfie inglesi.

Lo spettatore è catapultato in un vortice di emozioni, condividendo e partecipando emotivamente ai numerosi cambi di scena, toni e ritmo, magistralmente retti sulla scena dal bravissimo #AlbertDieudonné che scompare dentro i panni di Napoleone.

Se già nel primo atto si percepisce l’orgoglio, la tempra e soprattutto il coraggio di Napoleone, il secondo atto è di fatto un inno al genio militare di un uomo capace di scrivere le regole d’ingaggio di una battaglia, ancora oggi valide ed oggetto di studio ed apprezzamento.

Il ribaltamento delle sorti della battaglia di Tolone con l’arrivo di Napoleone come comandante in seconda dell’artiglieria, assume un duplice significato: storico e simbolico.

Il riscatto francese inizia con l’ascesa di Napoleone come stratega militare e soprattutto come nascente leader, oscurando i suoi superiori e mettendo a tacere quegli ufficiali invidiosi del suo talento e carisma.

Le lunghe e vivide scene di battaglia, evidenziano una volta di più, la bravura e visione di cinema del regista, oltre che essere innovatore tecnico, proponendo la divisione in due e quattro parti dello schermo.

In conclusione #Napoleon di #AbelGance magnificamente restaurata è un’occasione da non perdere sia per i cinefili, per gli amanti di Napoleone, ma anche per tutti quelli che amano il genere kolossal eseguito con talento, creatività ed ispirazione da parte del regista e dell’intero cast artistico.

Vittorio De Agrò (RS)

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