#BERLINALE 74ma Ed. 15/25 febbraio 2024 SPECIALE #21 (DAY 8)

Lo sguardo critico di Vittorio De Agrò dallo Zoo Palast

(da Berlino Luigi Noera con la gentile collaborazione di Maria Vittoria Battaglia e Vittorio D’Agrò della Redazione RdC– Le foto sono pubblicate per gentile concessione della #BERLINALE)

Edgar Reitz e l’amore per il Cinema

#Filmstunde23 è un documentario diretto da Edgar Reitz, Jörg Adolph presentato nella sezione #BerlinaleSpecial

Sinossi: Nel 1968 un’aula di un liceo femminile di Monaco viene trasformata in uno studio cinematografico sotto la direzione del giovane Edgar Reitz. Inizia la lezione di cinema: il primo tentativo documentato nella storia del cinema di insegnare l’estetica cinematografica come materia a sé stante.

#Filmstunde23 di Edgar Reitz, Jörg Adolph – Germania 2024 | WP | DOC

Recensione:

Chi vi scrive, tranne rare e preziose eccezioni,  ha avuto poco fortuna con gli insegnati a scuola.

È altrettanto  raro che la scuola italiana  sia capace di auto innovarsi proponendo una didattica diversa.

Con questa amara consapevolezza ho affrontato la visione di “Filmstude” presentato in anteprima nella sezione “Berlinale Special” del Festival di Berlino 2024.

Devo altresì confessare che quando ho visto le primi immagini di una classe tedesca femminile in bianco e nero, ho temuto il peggio sul piano cinematografico.

Una sensazione rivelatasi sbagliata per un duplice motivo: il documentario non era soltanto in bianco e nero e soprattutto perchè dopo la visione ho cercato maggiori informazioni sul progetto.

Immaginate d’avere  tra le materie studiate al liceo  anche un corso sull’estetica del cinema e/o sull’utilizzo  della camera. avendo come professore un giovane cineasta dal grande potenziale come Sorrentino o Garrone. E  dopo quasi  40 anni di fare una sorta di “Réunion”. Sarebbe bello e memorabile, non è vero?

Edgar Reitz prima di diventare Edgar Reitz  per il film “Heimat”, era una giovane cineasta  convinto della necessità che il cinema entrasse nelle scuole tedesche come materia integrante del programma, aprendo le menti e stimolando la coscienza critica delle future generazioni tedesche.

“Filmstunde 23” è da una parte il resoconto visivo e verbale di quel primo esperimento con Reitz nelle vesti d’insegnate  davanti ad una classe di studentesse felici, emozionate e disponibili ad imparare qualcosa di nuovo ed eccitante.

Dall’altra si un balzo temporale fino al 2023,  ritrovando il novantenne Edgar Reitz, ora famoso in tutto il mondo , avvicinato da una donna anziana che si identifica come una delle sue allieve del 1968.

Se il cinema è il racconto di un emozione tratto dalla realtà, quest’ultima è capace di stupirci con continui colpi di scena.

Dal causale incontro è breve il passaggio ad una Réunion tra il “professore” e le “ex allieve”, ora distinte e sorridenti signore.

Lo spettatore si ritrova a vedere un documentario nel documentario. Un interessante e godibile alternanza tra passato e presente, tra il bianco nero ed il colore

Si passa  dai film Super 8 girati da ogni allieva  alle testimonianze e ricordi delle partecipante riprese da cellulari e telecamere all’ultima moda, durante la riunione  del 2023

Filmstunde_23 è una dichiarazione d’amore per il cinema  che si percepisce nei gesti, volti oltre che nei discorsi dei protagonisti di questa storia iniziata nel 1968.  Un corso che ha cambiato positivamente le esistenze di queste donne, avendo avuto l’opportunità e l’onore d’avere Edgar Reitz come professore.

Per l’anziano regista è  stata l’ulteriore conferma della bontà e lungimiranza della sua visione educativa e creativa nelle scuole.

Vedendo “Filmstunde 23” viene voglia di frequentare una scuola tedesca anche al pubblico in sala.

Vittorio De Agrò (RS) della Redazione RdC

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