#Santocielo di Francesco Amato con Ficarra&Picone

Dove l’uomo non arriva, una sincera e sentita preghiera può arrivare fino all’orecchio di Dio

#Santocielo è un film del 2023 diretto da Francesco Amato , sceneggiatura di : Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Francesco Amato, Davide Lantieri, Fabrizio Testini,  con : Giovanni, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Barbara Ronchi, Maria Chiara Giannetta.

Sinossi: Aristide (Picone) è un angelo adibito all’ufficio smistamento preghiere che sogna un trasferimento nel coro dell’Altissimo(Giovanni). Durante un’assemblea del consesso dei cherubini si vota se eliminare l’umanità con un diluvio universale definitivo per punirla della sua scelleratezza, o mandare sulla terra un nuovo messia come ultima possibilità prima dell’estinzione. La spunta la seconda opzione, e qualcuno dovrà scendere ad ingravidare una donna con il nuovo figlio di Dio. Aristide si dà volontario, sperando che quella sia la sua occasione di ottenere in premio l’ambita promozione al coro angelico: una volta atterrato, dovrà posare la mano sul ventre di una prescelta, e il gioco sarà fatto. Ma per una serie di equivoci finirà invece per toccare il ventre di Nicola(Ficarra), un vicepreside in rotta con la moglie (Barbara Ronchi), che si ritroverà incinto del messia. E per poter tornare in Paradiso Aristide dovrà trovare il modo di riparare il guaio commesso.

Recensione

“Mai perdere la fede”, “Dove l’uomo non arriva, una sincera e sentita preghiera può arrivare fino all’orecchio di Dio”. Queste sono alcune degli insegnamenti/ammonimenti che ricordo d’aver ricevuto durante il  catechismo. L’uomo si affida a Dio per necessità, bisogno, ma soprattutto per futili ed egoistici motivi. Il genere umano ha davvero fallito ogni possibilità di redenzione meritando l’ira dell’Altissimo? Fermiamoci con  gli interrogativi teologici perché  rischiamo di scrivere stupidaggini perdendo “la retta via” di questa recensione.

Ma sono proprio queste domande che rappresentano lo spunto narrativo di “Santocielo” nuovo film dell’affiatata coppia siciliana composta da Ficarra e Picone. Discutere di religione è di per sé un terreno complesso e scivoloso, figurarsi mettere in scena un film, ma non per Ficarra e Picone che dopo “Il  Primo Natale” del 2019,   continuano nella loro missione creativa e drammaturgica  decisamente  “controcorrente”.  “Santocielo” di Francesco Amato affronta tematiche controverse quali: l’utero in affitto, il divorzio, il bigottismo cattolico ed il pregiudizio sul diverso  in chiave “satirica“  , ma puntando su una sceneggiatura solamente in parte all’altezza del compito.  #Santocielo parte in modo lento e forzato  nel prologo celeste e successivamente nel primo incontro al bar tra l’angelo Aristide ed Nicola, inconsolabile per la separazione decisa dalla moglie. Ficarra e Picone funzionano, divertono, sono a loro agio nei rispettivi ruoli, ma è la storia che stenta a decollare. Si, ci sono alcuni passaggi gradevoli “giocati” sul pregiudizio e cultura siciliana rispetto alla “modernità, ma il film prende forma quando il duo diventa un trio con l’arrivo  di Giovanna (una credibile e versatile Barbara Ronchi) , moglie di Nicola, entrata in crisi con il nuovo compagno.

L’angelo, l’incinto e la moglie  formano un trio improbabile quanto gustoso facendo cambiare ritmo al film , ma soprattutto dando forma e significato alle istanze creative del duo palermitano. Probabilmente gli sceneggiatori  avevano da una parte l’ambizione autoriale di pungere e scuotere l’ipocrisia e falso perbenismo della società, come fece nel 1999 il contestato “Dogma” di Kevin Smith , ma fallendo decisamente l’obiettivo. Dall’altra invece volevano rivalutare il senso più profondo della preghiera  e non tanto le richieste più strampalate, ed in questo caso il messaggio è arrivato decisamente con un finale poetico e simbolico.

In conclusione #Santocielo non è decisamente il film migliore della coppia Ficarra-Picone, né però il più brutto ovviamente. È una via di mezzo  che complessivamente lascia spazio a qualche risata “intelligente”, ma senza che lo spettatore esclami un convinto “santocielo…che bel film!”

Vittorio de Agrò (RS)

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