SPECIALE #BERLINALE72 – 10/20 febbraio 2022 #5 (DAYS 4&5):

Panorama presenta due italiani emergenti e il DOC sulla tragedia del Myanmar

(da Berlino Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marina Pavido- Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Berlinale)

COMPETITION

A E I O U – Das schnelle Alphabet der Liebe (A E I O U – A Quick Alphabet of Love) G / F di Nicolette Krebitz WP con Sophie Rois, Udo Kier, Milan Herms, Nicolas Bridet

Anna è una anziana attrice che pur di lavorare si convince a fare il mestiere di doppiatrice, ma desiste immediatamente a causa delle advance dell’attore piuttosto pesanti in una delle scene finali.

Cosicché Anna decide di accettare il lavoro di logopedista per aiutare il giovane Adrian che in realtà è un suo fan. Il terzo personaggio è la voce narrante fuori campo.

Lo spettatore assiste all’empatia tra due persone disadattate anche se spinte da motivi diversi ad avere una relazione. Ma insieme allo spettatore il vicino di casa dell’appartamento sottostante spia quello che succede in un triangolo perfetto. L’amore come in tanti casi è però impossibile.

Call Jane USA di Phyllis Nagy IP con Elizabeth Banks, Sigourney Weaver, Kate Mara

Chicago agosto 1968 – mentre all’interno di un grande albergo si festeggia, di fuori un gruppo di Hippie protestano innescando una violenta reazione della polizia schierata. In una immagine gli anni della rivolta giovanile da una parte e dall’altra il conformismo borghese congro il quale combattono. Joana è lì con il marito: una coppia perfetta con due figlie adolescenti e Joan è in attesa del terzo figlio.Questa famiglia perfetta di osservanza cattolica è rispettosa e grata verso Dio che gli ha concesso tutto questo.

C’è una citazione di Bob Dylan e Lou Reed per rimarcare il tempo della contestazione dove questa famiglia vive. Come è prevedibile nella cinematografia classica l’idillio della storia dura un attimo ed infatti la donna si sente improvvisamente male ed in ospedale le viene diagnosticata una gravidanza problematica. Infatti c’è qualcosa che ha a vedere con la buona salute del nascituro. Il suo medico di fiducia convoca un consulto di medici per stabilire se è opportuno ed anche possibile abortire ma con esito negativo per una questione di obiezione di coscienza. Nonostante questo Joan è decisa ad abortire e inizia a tradire la fiducia del marito. Quando aveva perso ogni speranza inaspettatamente si imbatte in una associazione di donne che pratica clandestinamente l’aborto con l’aiuto di un dottore. Joan riesce ad abortire assistita però da un falso dottore dell’associazione. A rimarcare il potere delle donne c’è la presenza di una suora!

Siamo quindi difronte all’ennesima pellicola che fal’occhiolino alla cultura della morte con piglio ideologico e con la presunzione di fare un film d’autore con un prodotto commerciale che sfiora vergognosamente il melò in una tragedia quale è l’aborto.

Drii Winter (A Piece of Sky) CH / Ddi Michael Koch WP con Michèle Brand, Simon Wisler

Un film onirico sulla vita dura di montagna scandito nelle sue varie parti da un coro alpino. Ci troviamo ad un banchetto di nozze di un giovane allevatore che sposa la sua adorata in un paesino delle Alpi Tutto sembra perfetto ed in armonia con il creato. Durante il banchetto c’è però qualche avvisaglia della tragedia che incombe sulla storia con i continui mal di testa del protagonista anche negli anni successivi.

Purtroppo la mucca Olga allevata con tanto amore dopo svariati tentativi non resta gravida e quindi non resta che sopprimerla anche se è duro separarsi da lei.

Nel protagonista c’è tanta serenità nell’apprendere di avere un tumore all’occhio. Questa forza d’animo lo aiuta a superare brillantemente il momento difficile della sua vita sottolineato dall’accompagnamento musicale di Don’t worry . . . be happy.

Tuttavia l’operazione chirurgica subita lascia strascichi e ne risente anche il ritmo del film che perde vigore man mano che il fisico del protagonista peggiora.

Il regista si concede una pausa introducendo un film nel film con una troupe che gira le scene sulle cime innevate delle Alpi quasi ad essere di conforto allo spettatore.

Il protagonista perde il controllo di se stesso e ne risente l’intera famiglia che peò non lo abbandona e lo cura fino all’ultimo. La simbiosi con i suoi animali è così profonda che anche la mucca Frida viene abbatuta.

Come accennato i vari capitoli della storia sono inframezzati ed introdotti da un coro alpino che ne rimarca la sostanza fino alla morte del protagonista in ospedale confortato dalla moglie Anna. Nel coro finale al termine della vita del protagonista si affianca la moglie che volge lo sguardo verso il cielo con la stessa serenità che ha pervaso questa storia intensa ed intima. Ci si aspetta che venga premiato.

Les passagers de la nuit (The Passengers of the Night) F di Mikhaël Hers WP con Charlotte Gainsbourg, Quito Rayon-Richter, Noée Abita, Megan Northam, Thibault Vinçon, Emmanuelle Béart

L’incipit si concretizza con l’arrivo di una ragazza a Parigi il 10 maggio 1981 quando viene eletto Mitterand Presidente. E’ una Parigi in festa e una donna torna a casa. Tre anni dopo ritroviamo la stessa donna con i due figli e suo padre. Il suo nome è Elisabeth ed è stata lasciata dal marito Eric. Per lei è duro trovarsi un lavoro per tirare avanti, Il figlio Matthia è un poeta in erba mentre la figlia Judith è una persona con i piedi per terra impegnata politicamente.

Dopo vari tentativi di lavoro la protagonista approda ad una trasmissione radiofonica notturna di una nota conduttrice Vanda che le affida il compito di centralinista per filtrare le telefonate in arrivo. E’ qui che fa ingresso il quarto personaggio Tanlulam una giovine sbandata che viene da Elisabeth accolta in casa. Elisabeth lavora anche in una biblioteca dove conosce un libraio con il quale intreccia una relazione amorosa. Un film pieno di tanti rivoli narrativi tra i quali primeggiano spezzoni di film d’epoca per riprodurre il clima degli anni ’80. Il ruolo della Charlotte Ginsburg è la protagonista essenziale di questo film che stenta a partire.

In breve tempo Elisabeth sostituisce Vanda nella conduzione della trasmissione dalla quale il film prende il titolo: Les passagers de la nuit! I quattro insieme formano una famiglia e il film lascia ai suoi personaggi un margine di speranza per il futuro. Anche se sono alterne le vicende della trama ci chiediamo se è un film adatto ad un festival come la Berlinale.

Un año, una noche (One Year, One Night) Spagna/ F di Isaki Lacuesta WP con Nahuel Pérez Biscayart, Noémie Merlant, Quim Gutiérrez

La strage del Baclatan attraverso l’esperienza diretta di una coppia che si trovava al momento dei fatti all’interno del locale attaccato dagli Jiadisti. Lui Ramon è spagnolo e soffre di continui attacchi di panico e vive insieme a Celine, una giovane francese, a Parigi.

Ad un giorno dell’attacco terroristico e dopo continue crisi di panico di lui, i due decidono di recarsi in Spagna a trovare i genitori di Ramon.

Il film dal punto di vista della sceneggiatura è un continuo riavvolgimento di quanto accaduto quella sera al Baclatan in maniera ossessiva. Tra i due personaggi Celine è quella con il carattere più forte visto il tipo di lavoro che fa.

Altro film deludente della selezione 2022 della Berlinale perché manca il quid di sorprendere lo spettatore, sebbene l’argomento del dramma psicologico delle vittime del terrorismo è attuale con un finale scontato che porta alla crisi della coppia.

Un été comme ça (That Kind of Summer) Canada di Denis Côté WP con Larissa Corriveau, Aude Mathieu, Laure Giappiconi, Anne Ratte Polle, Samir Guesmi

Un film nosense che però riceverà un premio. Sitratta della storia di tre ragazze che hhanno subito abusi sessuali le quali condividono in un cottage d’estate con due terapisti il loro dolore psicologico che le ha portate a non volersi bene. SI tratta di un documentario o di una finzione? A qule punto può arrivare la miseria umana.

Viene mostrata una sorta di comunità di recupero per dipendenze dal sesso gestita però da privati e quindi con forti perplessità generate nello spettatore nella corretta gestione della comunità.

Sarebbe interessane capire il costo dell’operazione perché le persone interessate sono generalmente dal carattere fragile e facilmente da frodare. Film da scartare!

Yin Ru Chen Yan (Return to Dust) Rep. Pop. CINA di Li Ruijun WP con Wu Renlin, Hai Qing

L’universo contadino cinese attraverso la storia un uomo ed una donna e il loro asino.

Con i valori di altruismo contadino infatti l’uomo dona senza voler nulla in cambio il proprio sangue che è di un gruppo sanguigno raro(Rh -) al potente locale.

Mentre la donna anche lei ai margini della società perché disabile si ritrova sua sposa ed i due sperimentano la magia di amarsi sinceramente e costruire un loro futuro nonostante il progresso incomba.

Ricorda tanto il cinema neorealista italiano dove l’umiltà di questa umanità è sconvolgente.

Il finale ci conduce a lui rimasto vedovo dopo l’annegamento di lei in un canale che visita la tomba portando il segno del loro matrimonio attacato al capezzale del loro talamo.

ENCOUNTERS

A Little Love Package Austria / Argentina di Gastón Solnicki WP con Angeliki Papoulia, Carmen Chaplin, Mario Bellatin

Ai primi dell’alba in una città austriaca, nei locali ci si prende un caffè e si fuma. Ma da qualche tempo è stato introdotto il divieto (2019) per cui molti caffè hanno chiuso.

Una musica greve di viola introduce il viaggio intimo nella vita di una donna austriaca di origine indiana i cui genitori vivono in Grecia in campagna. La protagonista Angelica sta cercando di acquistare un appartamento con l’aiuto di un sua amica architetta d’interni Carmen. Ma qualcosa di inaspettato le accadrà durante la ricerca. Siamo davanti ad un film di formazione autobiografico.

Brat vo vsyom (Brother in Every Inch) Federazione Russa di Alexander Zolotukhin WP con Sergey Zhuravlev, Nikolay Zhuravlev

La storia dei gemelli Andrey e Mitya vogliono diventare piloti di jet. Ma l’addestramento non è l’unica cosa che li unisce. Viene rappresentato l’amore Fraterno che li allontana dai militari per essere più umani. (RECENSIONE)

Keiko, me wo sumasete (Small, Slow but Steady) Giappone / Francia di Shô Miyake WP con Yukino Kishii, Tomokazu Miura, Masaki Miura

Tokyo dicembre 2020 siamo in una palestra di allenamento per la Boxe. La giovane pugile Keiko che è nata con problemi di udito si allena. La boxe è una vera sfida, ma il suo club è come una famiglia. Dopo aver vinto due combattimenti, inizia a crescere in lei una paura strisciante. Confusa, va al suo terzo combattimento. Nel frattempo, la palestra sta per chiudere definitivamente a causa di problemi di denaro. E’ interessante la fotaografia vintage che pervade tutta la storia.

MUTZENBACHER Austria di Ruth Beckermann WP / documentario

In forma documentarista viene messo in scena il contenuto di un libro erotico di sogni adolescenziali che fino al 2017 era bandito in Germania. Su un sofà retrò si alternano per il casting del film svariati uomini si mettono davanti alla telecamera per interagire con questo romanzo scandaloso e di anonimo viennese sul modernismo “Josefine Mutzenbacher” (1906). Mentre leggono, eseguendo estratti e commentano il lavoro, rivelano il loro rapporto con la sessualità. Da alcuni spezzoni viene fuori l’anima femminista dell’opera. Ma ci chiediamo se sono questi i problemi dell’umanità. La una regista austriaca riesce a suscitare l’ilarità del pubblico in una sala gremita per la prima mondiale.

Unrueh (Unrest) CH di Cyril Schäublin WP con Clara Gostynski, Alexei Evstratov

Agli albori dell’industria dell’orologeria in Svizzera (1877), autorità e guardie controllano i ritmi di produzione. Sotto gli occhi del cartografo russo e rivoluzionario Kropotkin, i lavoratori formano un sindacato anarchico e chiedono la liberazione del tempo.

L’introduzione della storia è bizzarra perché viene presentata grazie alle chiacchere di tre fanciulle che parlano del loro amico Pjiotr diventato anarchico. Si tratta appunto di quello che poi si metterà alla testa della inaspettata protesta delle maestranze orologiai contro i ricchi industriali.

PANORAMA

Una femmina (Una Femmina – The Code of Silence) Italia di Francesco Costabile WP con Lina Siciliano, Fabrizio Ferracane, Anna Maria De Luca, Simona Malato, Luca Massaro

Il disagio e la bellezza mentono guancia a guancia nella casa di Rosa nelle terre selvagge di Calabria. Quando ne viene a conoscenza del coinvolgimento della sua famiglia nella mafia, lei deve decidere fino a che punto è disposta a spingersi per evadere dalla ‘Ndrangheta.

Rosa fa parte di una famiglia affiiata alla ndrangheta di un paese adagiato nelle montagne calabresi. E’ una persona determinata che non si fa sopraffare dagli uomini. Al contrario il cugino Natale è un uomo violento con i deboli e pavido con i potenti malavitosi.

Le immagini in primo piano sfocate per rimarcare le nefandezze dei protagonisti.

Il suo passato è doloroso, infatti quando era bambina ha assistito all’uccisione della madre Cetti che si era ribellata al Clan,. Adesso tutto le riaffora nella mente con la consapevolezza di dover reagire.

Ce ne ha parlato diffusamente il regista nell’incontro con la Stampa a Berlino di cui potete rivedere le parti salienti al seguente link.

Taurus USA di Tim Sutton WP con Colson Baker, Megan Fox, Maddie Hasson, Scoot McNairy, Ruby Rose, Demetrius “Lil Meech” Flenory Jr., Lil Tjay

Incipit: Un bambino punta la pistola contro i genitori intenti a guardare la TV per combattere l’insonnia. Anni dopo ormai adulto sullo stage di un concerto dal vivo con i fan in delirio. In sala di registrazione una cantante lo segue nelle sue registrazioni musicali.

C’è tanta somiglianza con il cantate Kurt Kobain. Biondo con i capelli lunghi e tatuaggi nelle braccia nel torace e nelle gambe. E’ arrivato al culmine del successo, ma è sempre strafatto. E’ contornato da figure femminili: le sue personal coach, la moglie e la figlia. E’ Cole Taurus cantante Rap a cui è approdato grazie a cantanti africani con accanto sempre l’angel custode del personal coach che non lo molla un istante. Nel film ci è sembrato un personaggio poco realistico sebbene nella sinossi sia riferito che il musicista rap Cole autodistruttivo si snodi attraverso a mix tossico di intorpidimento, narcisismo e alienazione. Questo ritratto radicale di un uomo spezzato dal suo passato, rifuggerebbe i luoghi comuni e le interpretazioni psicologiche, tant’è che in un flash back nella sua immaginazione si ritrova sulla scena del crimine di quando era bambino.

Myanmar Diaries Netherlands / Myanmar / Norway di  The Myanmar Film Collective World premiere / Panorama Dokumente

Come ci si sente ad essere dimenticato dal mondo? Dopo i militari colpo di stato nel febbraio 2021, questi diari cinematografici di giovani attivisti dell’opposizione in Myanmar usa lo schermo del cinema per comunicare con il mondo in modo diverso rispetto alle notizie che consentono alla TV.

Tragica cronistoria di quello che succede nel paese che l’anno scorso ha subito un brusco arresto della democrazia a seguito del  colpo di stato perpetrato dai soliti milkitari “per il bene della Nazione in pericolo” (sic!).

Il film è stato realizzato con mezzi di fortuna grazie alle nuove tecnologie degli smarthphone da un collettivo anonimo al fine di riparare le manchevolezze dei Media mondiali che non hanno in agenda questo paese così martoriato dove i diritti civili sono stati fatto azzerati.

No U-Turn Nigeria / South Africa / France by Ike Nnaebue World premiere / Panorama Dokumente

Da giovane, Ike Nnaebue cercato di fuggire in Europa. Ventuno anni dopo, ripercorre i suoi passi viaggio indietro nel tempo per scoprire cosa motiva i giovani di oggi a esporre se stessi ai pericoli di un passaggio in un futuro incerto.

Incipit: Set di un film di un giovane regista africano in Francia.

Lagos in Nigeria è il punto di partenza da cui tutto è cominciato attraversando Burkina Fasa, Mali Marocco e Algeria per fuggire in Europa. E’ un film per capire perché si scappa dal paese natale. Tornato a Lagos il regista ripercorre il viaggio della speranza. Si infatti è stato proprio un viaggio della speranza.

FORUM

Mato seco em chamas (Dry Ground Burning) Brazil / Portugal by Adirley Queirós, Joana Pimenta World premiere with Joana Darc, Léa Alves, Andreia Vieira

Vendita illegale di benzina ad un gruppo di motociclisti. A capo delle bande una donna di nome Chitara che non ci pensi due volte ad uccidere un intruso nella proprietà e po incenerirlo, dove si estrae il petrolio. Con condizioni di lavoro precarie per la salute delle sue colleghe. Hanno acquistato dei terreni detti Sol Nascente appunto l’estradosso del petrolio.

Nonostante i grossi guadagni vivono in condizione miserabile, girato come un un docufilm.

La donna è stata in prigione per otto anni e le cose del Sol Nascente sono combiate perché le le forze di polizia hanno ripreso il controllo del territorio.

Al posto dell’impianto di estrazione del petrolio adesso c’è una fabbrica di mattoni d’argilla da costruzione.

Nella favela di Sol Nascente al limite di Brasilia, un gruppo di donne dirotta un oleodotto per venderlo olio alla comunità. Un mix inebriante di documentario osservazione, film di rapina e fantascienza in cui attori non professionisti interpretano versioni di se stessi.

Mis dos voces (My Two Voices) Canada by Lina Rodriguez World premiere / documentary form with Ana Garay Kostic, Marinela Piedrahita, Claudia Montoya

Che tristezza lo smantellamento di una sala cinematografica che ha preso il nome del Teatro La Scala di Milano in una metropoli asiatica (Thailanda).

Alcuni degli operai si ricordano di averci lavorato. La voce narrante è della figlia di un impiegato.

Tre storie di immigrazione, tre storie di arrivo: donne colombiane e messicane che attualmente vivono in Canada con il desiderio di tutto ciò che si sono lasciati alle spalle, mentre la telecamera esplora le trame della loro nuova casa su granuloso 16mm.

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