SPECIALE #CANNES74 – 6/17 luglio 2021 #7 (DAYS 9&10)

BRUNO DUMONT in Selezione per la Palma d’Oro dopo il successo ad Un Certain Regard con Giovanna D’Arco e la chiusura della Semaine della Critique

(da Cannes Luigi Noera – Le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)

Nuove leve, ma anche vecchie conoscenze come Gaspar Noe sul red carpet che quest’anno vede tante stelle francesi e non poteva essere diversamente. In attesa delle battute finali vi proponiamo una selezione dei numerosi film visionati.

Dalla selezione in concorso segnaliamo A FELESÉGElM TÖRTÉNETE/THE STORY OF MY WIFE di ILDIKO – Già la musica cupa iniziale non fa presagire nulla di buono. Dalle profondità che viene a dei suoi abitanti alla superficie del mare in tempesta un uomo si scorge. E’ Jacob a bordo di una nave passeggeri che entra in un porto sicuro. E’ il capitano del bastimento e da qualche giorno soffre di dissenteria. Con ritmo serrato il regista ricostruisce la storia del capitano Jacob. Interno di una caffetteria nel porto il capitano si intrattiene con un amico (Sergio Rubini) con il quale scherzosamente scommette che sposerà la prima donna che entrerà nel locale. La prescelta è Lizzy. Appena sposato però deve ripartire e il menage diventa complicato. E’ un film delizioso e delicato nell’affrontare il tema del rapporto di coppia.

HAUT ET FORT di NABIL AYOUCH – Un ex rapper cerca dove è il centro culturale nella città magrebina dove ha deciso di trasferirsi per insegnare ad altri giovani il suo talento. E’ costretto a vivere in auto, ma ne vale la pena per affranxcare i suoi giovani studenti da tradizioni ristrettive.

Il tanto atteso film FRANCE di BRUNO DUMONT colpisce al cuore. France è una giornalista di guerra che ha tanto audience alla televisione per i suoi pezzi in diretta. In realtà qualche volta gli stessi sono confezionati con la sua fervida fantasia. Ma ognuno ha il suo punto di non ritorno e France decide di dedicarsi ai poveri. C’è un omaggio strabiliante alla filmografia di Sorrentino con le scene del Resort d’alta montagna esclusivo. Peccato per il finale melodrammatico con l’amico del cuore Charles ritorna e France tuttavia lo accoglie perché l’importante è vivere il presente.

LES OLYMPIADES di JACQUES AUDIARD

Un film girato in Bianco e Nero e già questo è un indizio. Carrellata notturna su quello che fanno in un quartiere negli appartamenti del 13mo Distretto di Parigi. Scene in un appartamento, scene in un call center che poi è il lavoro più si trova in una società degradata e sfruttatrice; il primo personaggio è  Emile che ha una vita dis ordinata e convive con Camille un giovane professore che gli piace divertirsi e far sesso. Cosicché Camille decide di . . . La seconda storia vede protagonista Nora che a 32 anni decide di riprendere gli studi. In un caffè parigino si svolge questo stalking porno. Prova autoriale ben concepita.

MEMORIA_STILLS_080621

MEMORIA di APICHATPONG WEERASETHAKUL – Nel cuore della notte un colpo sordo sveglia all’improvviso una donna. Alle prime luci dell’alba gli allarmi delle auto iniziano tutti a suonare. Uno dei protagonisti è indubbiamente il sonoro! Camera di ospedale la madre assiste la giovane che non è presente a stessa la quale dopo averle raccontato un sogno si riaddormenta. La donna viene ripresa sempre di spallle e nell’oscurità sente sempre quel primo maledetto colpo. Gli amici si mobilitano in suo aiuto ed un giovane tecnico del suono colpo per infrangere l’incantesimo. “La profondità delle Delusioni” In questo film enigmatico al posto delle immagini lo spettatore ricorderà i suoni, anzi il suono del colpo. Generalmente l’anima ricorda le immagini in questa prova autoriale ricorderà i suoni.

RED ROCKET di SEAN BAKER – Un tipico film americano con tante stramberie che ci racconta l’iimmenso paese che tanti di noi non si immaginano nel profondo. Al termine di tante stravaganze c’è però un riscatto per tutto e per tutti. Rimando alla situazione lasciata da Trump in un paese dove tutto è possibile.

Dopo Florida Project Sean Baker ci consegna il suo ultimo punto di vista sulla grande Amerika.

Nella sezione Un Certain Regard FREDA di GÉSSICA GÉNÉUS –  Freda è una giovane caribica che nonostante tutto ha le sue radici in questo angolo povero del mondo. In un genere ibrido fra documentario e fiction la regista ci consegna un aspetto tragico e nello stesso tempo autorevole di Haiti dove tra povertà, malaffare, corruzione e eventi naturali tutto sembra soccombere, ma gli abitanti resistono comunque.

NOCHE DE FUEGO di TATIANA HUEZO – Incipit sulla Madre Terra. Anna è una bambina che vive tra le montagne messicane con la madre; il padre è dovuto emigrare per lavorare in una cava di pietra, come tanti altri uomini. Il lavoro nella cava di pietra è duro e faticoso. Un ambiente malsano per la polvere che contamina la foresta. Nella foresta imperversano i cartelli della droga. La vita di questi colombiani è quindi costellata dalla paura di essere rapite in quanto figlie e femmine.

Anna ha due amiche del cuore Margherita e Maria. Quest’ultima però viene rapita con la complicità di un giovane del quale si fidavano. La pressione sulla comunità è così forte che gli abitanti sono costretti a fuggire per gli echi oscuri della violenza diventano una minaccia ineludibile.

WOMEN DO CRY di MINA MILEVA, VESELA KAZAKOVA  – Lara e Sonya sono due sorelle in un continuo litigio tanto è che non si vogliono pere niente bene. Sonya ha contratto l’HIV in un rapporto non protetto con un uomo sposato. Ne viene fuori un carattere prettamente maschile di Sonya. Entrambe si occupano dell’anziano padre che è stato colpito da ictus. In un crescendo di rabbia e non accettazione la donna tenta di uccidere il nascituro e suicidarsi. Il film ne soffre ed in un crescendo di disordine mentale non riesce a prendere la sua strada. Auguiamo al regista di riprendersi. Fragilità e assurdità in questa famiglia bulgara contemporanea sono sullo sfondo di violente proteste contro l’uguaglianza di genere. Basato su una storia vera.

Per la nuova sezione Cannes Premiere due gioiellini:

DANGSIN-EOLGUL-APESEO di HONG SANGSOO – Pensiamo all’oggi che è il Paradiso: questo l’incipit di un film molto delicato sul rapporto fraterno di due donne così differenti tra loro e la riscoperta di volersi bene. Il contorno del paesaggio fa il resto in questa favola ed’altri tempi alle riflessioni sul senso della vita. Il lato debole è la parte dialogata che è prepondrante, ma lo spettatore è abituato al regista e se ne fa una ragione.

VORTEX di GASPAR NOE  – Dedicato “A tutti i cervelli che si decompongono prima del cuore” Il regista segue delicatamente la vita di un anziana coppia durante una giornata con un protagonista d’eccezione: Dario Argento e la moglie francese (nella finzione) che è affetta da perdita della memoria. La loro casa è letteralmente invasa dai libri. La lettura, la cultura sono stati i loro compagni di viaggio. E’ delizioso il francese italianizzato che declama il grande Maestro dell’Horror italiano. A causa della perdita di memoria Dario Argento è costretto a cercarla nei suoi vuoti. La stratificazione della loro casa vissuta da decenni ci mostra la loro vita intensa. Sul viale del tramonto bisogna accettare la nuova condizione. Non indifferente la parte del figlio che cerca senza riuscirci ad occuparsi dei genitori, così come è attorcigliato nei suoi problemi con la ex moglie e disintossicarsi dalla tossicodipendenza. “La sorte si aggira per la città e colpire” E’ un viatico sulla condizione umana e sul tempo che tutto avvolge appunto in un VORTEX! Peccato che è fuori concorso perché merita un riconoscimento. Il più bel film visto a CANNES.

Infine il Film di chiusura  della Semaine de la Critique è un inno all’amore: si tratta di UNE HISTOIRE D’AMOUR ET DE DÉSIR di LEYLA BOUZID – La storia di due studenti che si incontrano nei corridoi dell’università parigina e si innamorano follemente. Quando l’amore è ceco!

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