SPECIALE 71ma #BERLINALE – sessione 1/5 marzo 2021 # 9 (DAY 2): Une Escuela En Cerro Hueso di Betania Cappato – la recensione della redazione

(da Berlino Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marina Pavido- Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Berlinale)

Presentato in anteprima alla Berlinale 2021 – sezione Generation – Une Escuela En Cerro Hueso è l’ultimo lungometraggio di Betania Cappato

Una Escuela En Cerro Hueso è un film che parte dalla biografia della stessa regista. Al fratello della Cappato, infatti, era stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico e, a causa di ciò, era stato rifiutato da ben 17 scuole. Solo una piccola scuola di un villaggio rurale aveva accettato l’iscrizione del piccolo che così, con i suoi tempi, e grazie al supporto e alla dedizione di insegnanti e compagni, era riuscito finalmente ad imparare a parlare, scrivere e leggere.
Il film ripercorre una esperienza simile, ricalcata su questo cenno biografico, la storia di Ema (Clementina Folmer) bambina autistica che si trova nella stessa situazione del fratellino della regista.

Grazie al tocco leggero di una regia mai invadente sentiamo, con Ema, i rumori, i colori, la luce e tutti quegli stimoli che la coinvolgono e attraggono continuamente. Con lei veniamo attirati da questa natura straordinaria, sentiamo la sua delicatezza. In poche parole, lo spettatore vedendo questo film cresce insieme a Ema: Il viso si fa sempre più luminoso, il corpo più reattivo, i sorrisi più frequenti.

La fine, didascalica, verbalizza ciò che già si era capito, ossia la possibilità di crescere insieme e grazie agli altri, la consapevolezza che il futuro ha un posto riservato anche per Ema e per chiunque si trovi nella sua stessa situazione.

Un film scorrevole e coinvolgente che sembra porre un interrogativo mai sufficientemente posto: quanto fa un disturbo, e quanto invece il contesto e le persone che si hanno attorno?

La redazione di RdC (MVit)

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