Speciale 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – I MIGLIORI FILM

73miac_comunicatistampa-220x220Giurie in equilibrio (precario?). I migliori film nelle sezioni autonome collaterali.

Foto per gentile concessione di La Biennale

Quest’anno le tante personalità chiamate a fare parte delle Giurie delle varie sezioni di Venezia, si sono espresse nella serata della Cerimonia di premiazione con equilibrio anche se precario. Ci sembra opportuno ricordarne i componenti e Li ringraziamo per il buon lavoro profuso nei dieci giorni della Mostra!

La Giuria Venezia 73, oltre al presidente, il regista Sam Mendes, comprendeva mendes-photo-rankinl’artista, cantante, regista e scrittrice statunitense Laurie Anderson, l’attrice britannica Gemma Arterton, il magistrato, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano Giancarlo De Cataldo, l’attrice tedesca Nina Hoss, Orso d’argento migliore attrice alla Berlinale, l’attrice francese Chiara Mastroianni, Excellence Award al Festival di Locarno. Ma anche il regista statunitense Joshua Oppenheimer, autore di due documentari nominati all’Oscar, The Act of Killing (2012) e The Look of Silence (2014, il regista venezuelano Lorenzo Vigas, Leone d’oro scorsa Mostra di Venezia con l’opera prima Desde allá e l’attrice, regista e cantante cinese Zhao Wei, record d’incassi in Cina per una donna esordiente nella regia con So Young.

Mentre la Giuria internazionale della sezione Orizzonti, oltre al presidente, il regista francese Robert Guédiguian, era composta dal critico e storico del cinema statunitense Jim Hoberman, dall’ attrice egiziana Nelly Karim, dall’attrice italiana Valentina Lodovini, David di Donatello 2010, dall’ attrice e regista coreana Moon So-ri, Premio Marcello Mastroianni alla Mostra di Venezia nel 2002 come giovane attrice emergente con Oasis di Lee Chang-dong , dal critico e studioso di cinema spagnolo Josè Maria (Chema) Prado, Premio Fénix por la Contribución a la Cultura Cinematográfica de Iberoamérica, dal regista indiano Chaitanya Tamhane, che con Court ha vinto il premio “Luigi De Laurentiis” per l’Opera Prima e il Premio Orizzonti alla 71. Mostra.

La Giuria Premio Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro,

oltre al presidente, l’attore e regista italiano Kim Rossi Stuart, era composta dalla  produttrice spagnola Rosa Bosch, dall’ attore e regista statunitense Brady Corbet  vincitore con The Childhood of a Leader il Leone del Futuro – Premio Opera Prima “Luigi De Laurentiis” e il Premio Orizzonti per la migliore regia, dall’ attrice spagnola Pilar López de Ayala, tra le interpreti iberiche più considerate e amate, che nel ruolo della regina Giovanna di Castiglia in Giovanna la pazza (2001) di Vicente Aranda vinse la Conchiglia d’Argento al Festival di San Sebastian e il Premio Goya.

Proponiamo adesso quali sono stati secondo noi i migliori cinque film visti a Venezia, e il miglior film italiano.

The War Show si può dire sia il miglior film in assoluto della edizione 2016 the-war-showperché va dritto al cuore degli spettatori e perché è stato girato con mezzi di fortuna ma ci catapulta nella guerra civile che devasta la Siria da quasi un decennio senza che il Mondo faccia qualcosa di concreto per il popolo siriano. Anzi il conflitto “ viene usato” per le mire di dominio delle potenze mondiali. I Venice Days sono ancora giovani ma danno spazio ad opere d’arte come questa.

31-sic-akher-wahed-fina-4Anche la SETTIMANA DELLA CRITICA non è da meno ed ha presentato fra gli altri il poetico ed universale AKHER WAHED FINA (THE LAST OF US) del tunisino Ala Eddine Slim. Questa volta la migrazione biblica dall’est e dal sud che attraversano il deserto sahariano prima ed il Mediterraneo dopo da spunto per qualcosa che va al di là delle innumerevoli storie umane che i telegiornali ci sbattono in faccia ogni giorno. E’ il viaggio di un uomo senza nome. Dall’Africa verso un territorio senza nome. E’ stato premiato con il Premio Opera Prima De Laurentis.

Al secondo posto purtroppo FUORI CONCORSO il doc Austerlitz di Sergei austerlitz295Loznitsa. Il regista come tanti altri di questa edizione ha utilizzato il bianco e nero per rappresentare uno dei luoghi simbolo del male assoluto perchè non si ripeta più. Sono una serie di quadri fissi nei quali l’obbiettivo registra i comportamenti dei visitatori davanti a tante nefandezze. In questa era digitale purtroppo c’è posto si per i selfie, magari davanti ai forni crematori, ma non c’è posto più per l’inorridirsi davanti a tante barbarie. Ora il Direttore Barbera ha sottolineato la peculiarità che accomuna i registi selezionati nell’usare la forma indiretta. Ne è questo il caso emblematico che con la tecnica dei frame fissi costringe lo spettatore a riflettere inesorabilmente a quegli accadimenti di un recente passato, eppure così attuali come ad esempio appunto il conflitto siriano trattato da The War Show.

rai-paradise295Al quarto posto dalla selezione ufficiale l’applauditissimo Paradise di Andrei Konchalovsky in un intreccio di tre storie che si incrociano nella devastazione del male assoluto del secolo scorso: Olga, Jules e Helmut.  Film è girato interamente in bianco e nero. Risente però di una certa aria melò che fa perdere il vigore iniziale. Il film ha ricevuto una stand ovation dal pubblico in Sala Grande alla presenza del regista e della bellissima interprete femminile. Come prevedevamo ha ottenuto il Leone d’Argento.

Infine per Orizzonti un attualissimo film sul rapporto degli adulti nei home295confronti di una adolescenza priva di ideali che si trasforma in noia e violenza per scaricare l’adrenalina. Si tratta di Home di Fien Troch che racconta appunto di due generazioni in conflitto. L’arrivo di un giovane diciassettenne uscito dalla casa di correzione provoca la rottura dei delicati (direi insulsi) equilibri familiari. Ma c’è anche il rapporto insano di una madre single con John il suo unico figlio. La tragedia incombe sullo spettatore che improvvisamente si ritrova inorridito a fare i conti con la propria coscienza di genitore. E se fosse successo a me?

Purtroppo come succede ogni anno dopo Venezia non è ancora noto se alcuni di questi verrano distribuiti in Italia.

Per quanto riguarda i lungometraggi italiani il giudizio sarà parziale in quanto ne abbiamo visto la metà (otto). Come abbiamo detto gli italiani in concorso mostrano un certo ripiegamento su se stessi sia come forma che come contenuto, uno per tutti Questi giorni di Giuseppe Piccioni al quale è andato il Premio Sorriso Diverso Venezia 2016 – Ass Ucl come Miglior film italiano ex aequo Il più grande sogno di Michele Vannucci. Tutta altra storia nella sezione Orizzonti dove Federica Di Giacomo a giusto titolo è stata premiata per la miglior regia con Liberami  film documentaristico che tratta l’esorcismo nel mondo contemporaneo. Si sofferma con lo sguardo “dal di fuori” sull’opera salvifica di  Padre Cataldo un frate esorcista che liberami295opera in Sicilia, ove è tra i più ricercati. Storia della pratica esorcistica con la vita quotidiana, dove i contrasti tra antico e contemporaneo, religioso e profano potranno risultare ai più a tratti inquietanti e a tratti esilaranti.  Ma sullo sfondo il malessere di vite umane alla ricerca di se stessi. Un film su come la religione può essere vissuta. Altro film di pari rilievo presente nella sezione autonoma Venice Days è INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis che ha ottenuto un ottimo consenso e si è visto assegnati sia il Premio FEDIC sia il Premio Francesco Pasinetti – SNGCI al Miglior film con una menzione speciale per le interpreti Angela e Marianna Fontana. Film sferzante, inquietante e pasoliniano che rimarca però esageratamente su un certo clero acquiescente con la camorra. Oltre alla strabiliante interpretazione delle “gemelle” Fontana si ritrova un cameo con Peppe Servillo che incarna la parte buona nella disgregata società della costa domiziana. La regia e l’interpretazione sono impeccabili a meno appunto di certe esagerazioni che non aggiungono altro all’alto contenuto artistico. Purtroppo si è ritrovato a competere con film potenti come The War Show vincitore ai Venice Days che come abbiamo detto all’inizio è il miglior film in assoluto di Venezia 2016! A questo proposito ha ragione Gianluca Giannelli di Alice nella Città, presentata oggi alla Casa del Cinema, quando polemizza con certi “scippi” di Venezia a danno della giovane kermesse romana. Ci sembra che Indivisibili ne sia un esempio concreto insieme al film di Marco Danieli La Ragazza nel Mondo.

Per dovere di trasparenza riportiamo la posizione dei film italiani visti nelle varie sezioni:

VENEZIA 73 (16 film visti)

  1. Questi giorni di Giuseppe Piccioni – Italia, 120’
  2. Spira mirabilis di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti – Italia, Svizzera, 121’ (documentario)

ORIZZONTI (14 film visti)

  1. Liberami di Federica Di Giacomo – Italia, Francia, 89′ (a metà classifica)

Fuori Concorso (13 film visti)

  1. Assalto al cielo di Francesco Munzi – Italia, 78′(documentario)

31 ma Settimana Internazionale della Critica (3 film visti)

  1. Le ultime cose di Irene Dionisio

XIII edizione delle Giornate degli Autori (7 film visti)

  1. INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis (a metà classifica)
  2. LA RAGAZZA DEL MONDO di Marco Danieli

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