#ROMAFF18 – 18- 28/10/2023 SPECIALE #8: (DAY 3)

(da Roma Luigi Noera con la gentile collaborazione di Stefano Sica e Valentina Vignoli – Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Fondazione Cinema peri Roma)

In concorso due imperdibili film dal lontano Perù e dai Paesi Nordici mettono un’ipoteca sulla FESTA,  insieme al film sulla Shoa THE ZONE OF INTEREST (Best of 2023) presentato a Cannes

CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA

LA ERECCION DE TORIBIO BARDELLI di Adrián Saba, Perù, Brasile, 2023, 82’

SINOSSI: Tra la Casta Diva interpretata da Maria Callas e le canzoni di Elvis amate da un barista fanatico, tra il rosso di lampade velate e delle pareti di una stanza da letto e il nero della notte che s’infila in un’auto parcheggiata, nella quale un padre settantenne e tre figli grandi fanno i conti con le rispettive vite: si sviluppa così, in pochi giorni, il girovagare stizzito di Toribio tra caffè, ospedale, farmacia, bordello, ex fidanzate e prostitute, e dei suoi figli, disastrati, bizzarri, umanissimi. Ambientato in una Lima malinconica e prevalentemente notturna, un gioco di caratteri grottesco, a volte straziante a volte ironico, scritto e diretto da Adrián Saba, il più promettente dei giovani cineasti peruviani (El Limpiador, El soñador) e interpretato da Gustavo Bueno e da Gisela Ponce de León.

RECENSIONE

 

 

 

 

PELURI – KUOLEMA ON ELÄVIEN ONGELMA (LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI) di Teemu Nikki, Finlandia, Italia, 2023, 97’

SINOSSI: Vestono di nero, giacca e cravatta, scarpe un po’ a punta, capelli impomatati all’indietro, e guidano una nera Volvo, “la solida, vecchia Volvo, dove si può fumare”: un carro funebre con il quale Risto e Arto, i due vicini di casa che s’incontrano per caso e diventano amici, trasportano salme, spesso “eccentriche”.

Risto ha il vizio del gioco, ad Arto manca una grossa porzione di cervello, a uno piace il jazz, all’altro il rock finlandese degli ‘80, ed entrambi hanno una vita disastrata. Tra commedia e noir, tra Kaurismäki e il primo Winding Refn, il nuovo lungometraggio del finlandese Teemu Nikki (vincitore di Orizzonti Extra a Venezia 2021 con Il cieco che non voleva vedere Titanic) è un buddy movie laconico e sanguigno.

RECENSIONE

 

FREESTYLE – SERIE

LA STORIA di Francesca Archibugi, Italia, Francia, 2023, 1 puntata, 100’ | Serie |

SINOSSI: 1974: esce uno dei romanzi (non solo) italiani più importanti del ’900, La Storia di Elsa Morante, pubblicato da Einaudi per esplicita volontà dell’autrice nella collana economica, in brossura, Gli Struzzi. 800.000 copie vendute in Italia in un anno, tradotto poi in più di venti lingue. “Uno scandalo che dura da diecimila anni”: questa è la Storia secondo Morante, che la percorre dall’inizio del ’900 agli anni ’50 attraverso le vicende della famiglia Ramundo, in particolare di Ida, figlia di madre ebrea e padre anarchico. Su Ida si apre il romanzo, nel 1941, a Roma, nel quartiere San Lorenzo: maestra di trentasette anni, vedova con un figlio quindicenne, che partorirà un altro bambino dopo essere stata violentata da un soldato tedesco.

RECENSIONE

 

 

 

 

 

PROIEZIONI SPECIALI

KRIPTON di Francesco Munzi, Italia, 2023, 107’ | Doc |

SINOSSI: Il film nasce da progressivi avvicinamenti, all’interno di due strutture psichiatriche della periferia di Roma, ad alcuni ragazze e ragazzi affetti da malattie psichiche, sei giovani che hanno deciso volontariamente di ricoverarsi e che combattono con disturbi diversi. Il regista Francesco Munzi, dopo l’excursus sulle speranze e le paure dei giovani di Futura (realizzato insieme a Pietro Marcello e Alice Rohrwacher), si rivolge a un microcosmo, narrando la quotidianità dei protagonisti, lo sviluppo delle loro relazioni, le rispettive soggettività. Attraverso una ricerca minuziosa e condivisa, emerge la loro voce, la loro condizione estrema, che la lingua del cinema trasforma in una possibile metafora del nostro tempo.

RECENSIONE

 

BEST OF 2023

La nostra inviata Valentina Vignoli ci parla dei Rolling Sones in CATCHING FIRE: THE STORY OF ANITA PALLENBERG di Alexis Bloom, Svetlana Zill, Stati Uniti, 2023, 112’ | Doc | nel suo articolo.

Invece la nostra inviata Marina Pavido da Cannes così commentava il film THE ZONE OF INTEREST di Jonathan Glazer, Stati Uniti, Regno Unito, Polonia, 2023, 106’ ultima fatica del regista britannico Jonathan Glazer.

“Solito giocare sapientemente con inquadrature minuziose e musiche disturbanti che si fanno immediatamente elemento essenziale del film, anche in questa occasione Glazer ci ha regalato un prodotto estremamente sottile e raffinato, che di un sapiente crescendo di tensione fa il suo cavallo di battaglia.

La storia messa in scena, dunque, è quella del comandante di Auschwitz Rudolf Höss (impersonato da Christian Friedel) e di sua moglie Hedwig (Sandra Hüller), i quali abitano in una lussuosa villa proprio attaccata al campo di concentramento e lì sognano di creare un’atmosfera ideale per poter offrire ai propri figli una vita felice e serena.

Già da una sommaria lettura della sinossi, dunque, ci rendiamo conto di come in questo caso ci si trovi davanti a una situazione a dir poco paradossale. Eppure, inizialmente, il regista ci offre immagini a dir poco idilliache: una villa immersa nel verde; un’allegra famigliola che si accinge a partire per un’escursione; un lago da cui si possono ammirare i tramonti; bambini che giocano sul prato mentre gli adulti si rilassano in giardino. Già da queste prime scene ci rendiamo conto di trovarci davanti a qualcosa di irreale e straniante. E infatti, lentamente, la musica cambia.

La macchina da presa di Glazer sa bene quando svelarci cosa si cela dietro a cotanto benessere. E così, ben presto, proprio di fianco al giardino della villa, i tetti delle baracche fanno capolino e sembrano gettare un’ombra su tutto ciò che le circonda. Le inquadrature cambiano, la fotografia (via via sempre più sui toni del grigio) anche. L’allegra famigliola non è poi così allegra e non di rado capita che qualcuno abbia crisi isteriche. Un forte senso di angoscia fa da protagonista assoluto. Proprio come brevi inserti musicali ci avevano suggerito fin dall’inizio.

Inquadrature di ambienti spesso angusti e un commento musicale composto ed essenziale giocano, in The Zone of Interest, un ruolo a dir poco centrale. Le immagini valgono più di mille parole, la regia di Jonathan Glazer è a dir poco magnetica. Che ne sarà di quella realtà famigliare in cui il tempo sembra essersi fermato? La storia, in realtà, è quella che tutti conosciamo.”

Dalla Sezione autonoma ALICE NELLA CITTA’ segnaliamo:

SINTONIE  OMAGGIO a Simone Massi: Invelle di Simone Massi Italia, Svizzera, 2023, 90’ | Animazione (RECENSIONE)

Mentre nello spazio di Stefano Sica sul Focus di ALICE NELLA CITTÀ dal CONCORSO Riviere di Hugues Hariche – Svizzera, Francia, 2023, 104’ (RECENSIONE

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