#COSPIRAZIONEalCairo ovvero #BOYFROMHEAVEN di Tarik SALEH

Presentato al Festival di Cannes arriva sui nostri schermi un film graffiante sull’Egitto.

Egitto. In una famiglia di pescatori il padre insegna ai tre figli il mestiere per tramandarlo da prepotente pescatore che picchia regolarmente tutti e tre i suoi figli. Uno dei tre adolescenti però dopo le scuole viene scelto per andare al Cairo a studiare alla scuola universitaria di islamismo, l’omologa delle Università italiane di teologia, dove però a differenza che nei paesi cattolici si forma la futura classe dirigente egiziana fortemente condizionata dalla religione islamica tramite gli Iman. Per questo il padre pescatore di umili origini sebbene abbia desiderato un futuro diverso accetta ed anzi è orgoglioso per il futuro del figlio come Imam.

Il film risulta didascalico, benché la storia sia molto interessante ed apra uno squarcio sulla società islamica con un film che vira immediatamente al thriller con la politica che cerca di condizionare il potere religioso con tanto di intrigo. “La tua anima è ancora pura. Ma ogni secondo in questo posto lo corromperà. Queste parole rivolte al protagonista, studente appena arrivato con gli occhi spalancati all’Università Al-Azhar del Cairo, si rivelano profetiche.

Il centro del potere dell’Islam sunnita, presieduto dal Grand Iman, Al-Azhar è un luogo di apprendimento.. Dopo la morte improvvisa del Grand Iman, Adam si ritrova coinvolto in macchinazioni dietro le quinte intese a influenzare la scelta del successore al grande Iman scomparso.

Boy From Heaven è una storia ambiziosamente complessa di spionaggio religioso nel suo sfondo di fazioni e giochi di potere e nella traiettoria del suo personaggio centrale, da novellino innocente.

Una volta ad Al-Azhar, un bastione della tradizione nel cuore della metropoli moderna e affollata del Cairo, Adam è uno studente serio e coscienzioso, soprannominato “sardina” dal suo compagno di camerata meno riverente.

La sceneggiatura ha però parecchie lacune soprattutto nel finale che lasciamo scoprire allo spettatore, ma indubbiamente è un altro colpo basso alla Turchia dopo il film dell’autore sul genocidio di un milione e mezzo di cristiani nel 1915 (Saleh è stato inserito in una lista di indesiderabili nel 2015 e rischia l’arresto se mette piede in Egitto).

Come al solito i nostri distributori primeggiano per fantasia e così Boy From Heaven presentato a Cannes, che è un’opera magnificamente girata, in Italia diventa Cospirazione al Cairo.

Una piccola riflessione su alcuni paragoni con il Nome della Rosa fatti da certa critica: Il film che vide Sean Connery nei panni di un inviato della Chiesa in un monastero dove accadevano misfatti ha un altro respiro improntato a quel luogo comune sul periodo oscuro del Medioevo in Europa, qui parliamo invece della Teocrazia che imperversa ancora oggi.

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