SPECIALE #RFF13 #07– 18/28 OTTOBRE 2018 (DAYS 5&6): 22&23 ottobre

A metà della Festa George Tilmann Jr. ci parla di odio razziale e Martin Scorsese si commuove per le parole di Paolo Taviani durante la consegna del Premio alla carriera

(da Roma Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marino Pavido- Le foto sono pubblicate per gentile concessione di Roma Film Fest)

Dopo l’abbuffata di film di ogni genere del fine settimana al giro di boa nella SELEZIONE UFFICIALE viene presentato l’atteso nuovo film di George Tillman Jr THE HATE U GIVE. Film che parla del razzismo nei confronti dei neri d’America con cast di neri. Tratto da un bestseller che racconta un percorso di crescita nella comunità nera di Garden Heights di una giovinetta che per farsi accettare sarebbe capace anche di cambiare il colore della pelle. E’ la dualità che c’è in lei e in tanti neri d’America che subiscono il razzismo. Solo un evento tragico la mette di fronte ad una scelta. Belle le scene dei tumulti che scoppiano a seguito dell’uccisione di un giovane nero da parte di un poliziotto bianco. Il resto del film si svolge in forma fantasmagoriga e luccicante in appartamenti che certo non sembrano essere ubicati in un quartiere popolare. Che sia un precisa volontà del regista a sbatterci in faccia questa contraddizione quasi a voler mostrare cosa sognano i neri d’America ossia di essere considerati essere umani come gli altri (i bianchi).

film režizéra Roberta Sedláèka

Di diversa fattura e stile la storia di JAN PALACH di Robert Sedlácek che ripercorre quel periodo di protesta nella Cecoslovacchia comunista di un popolo soggiogato dall’Unione Sovietica durante la cosiddetta “Primavera di Praga”. E’ il racconto del mitico ’68 che culminò con la “normalizzazione” e la cruenta protesta del giovane Jan Palach a cui seguirono altri martiri. Fa paura l’inespressività del protagonista nel momento culminante del suo sacrificio. Per arrivare alla liberazione dello stato cecoslovacco bisognerà purtroppo aspettare altri 20 anni.

E’ pure stato presentato l’unico film dall’India  MERE PYAARE PRIME MINISTER di Rakeysh Omprakash Mehra. Sembrerebbe un argomento secondario, ma la mancanza di servizi igienici nelle popolose baraccopoli costituisce il motivo di oltre la metà degli stupri in India. E’ questo il soggetto di un film per certi versi gioioso e determinato, come lo è il piccolo interprete. Kannu si batte perché nel suo quartiere vengano realizzati i bagni pubblici e la sua determinazione lo conduce insieme ai suoi coetanei a recarsi da Mumbai dal Presidente Indiano a Bombay per fargli questa insolita richiesta. Come è prevedibile il film è intercalato con l’intervento di famosi cantanti indiani che danno una certa leggerezza alla storia.

Dal Messico una storia su una comunità rurale dove la bigamia è accettata. LA NEGRADA di Jorge Pérez Solano ci parla con un linguaggio asciutto la storia di Neri, un uomo che ha due mogli. Infatti tra la popolazione nera della Costa Chica di Oaxaca, è socialmente accettato il “queridato”, ossia il fatto che un uomo viva con più di una donna. In realtà il cineasta messicano si pone domande sulla identità della comunità di origine africana.

Il film polacco POWRÓT (BACK HOME) di Magdalena Łazarkiewiczè stato presentato in collaborazione con Alice nella Città e fa parte di quei film che ci ricordano il lungo cammino che ancora la nostra società deve affrontare per debellare la violenza di genere sulle donne. Ula è una adolescente polacca che dopo la tragica sparizione ritorna a casa. La reazione della famiglia e della comunità non è lineare. Sullo sfondo di una società catolica si affronta il tema dell’accoglienza e della accettazione dell’altro. Purtroppo il film è altalenante non volendo trovare una sponda sicura dove approdare.

Tra i tanti documentari presentati THEY SHALL NOT GROW OLD dell’inglese Peter Jackson, ci sembra quello più potente. Si parla e si ricorda cosa sia stata la Grande Guerra per gli Inglesi. In realtà identica riflessione si può fare per i milioni di cittadini europei, spesso con una scarsa istruzione, mandati come carne di macello sul fronte. A quei tempi non c’erano le guerre cibernetiche, ma guerre di carne di trincea dove si viveva e si moriva. Volutamente è stato proiettato in lingua originale e vi assicuriamo che la potenza delle immagini ha accompgnato lo spettatore alla decifrazione del messaggio di pace.

Per TUTTI NE PARLANO segnaliamo il film americano BOY ERASED di Joel Edgerton dove l’interpretazione di  Nicole Kidman e di un irriconoscibile Russel Crowe nei panni dei genitori non convince. Invece l’interprete di Jared, potrebbe fare la differenza. A noi è piaciuta la versione cinematografica al femminile passata nel fine settimana THE MISEDUCATION OF CAMERON POST di Desiree Akhavan. Il film è ispirato a una storia vera.

Per quanto riguarda il gradimento dei film confermiamo che Fino adesso insieme al documentario FAHRENHEIT 11/9 del cineasta statunitense Michael Moore,  THE OLD MAN & THE GUN di David Lowery sono i due film più belli.

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