Nelle sale dal 12 ottobre NICO 1988 il doc tutto al femminile vincitore a Venezia

Uno sguardo inedito della cantante dei Velvet Underground nonchè musa di Andy Warhol di nome Christa

 Nella rilettura di questo biopic tutto al femminile la leggendaria cantante dei Velvet Underground si rivela con la sua voce inconfondibile grazie all’intensa interpretazione della fantastica attrice cantante e cantautrice olandese Trine Dyrholm già vista alla Berlinale interpretare la protagonista di  La Comune per la quale ha vinto l’Orso d’Argento

Ma è la regista Susanna Nicchiarelli che conferisce il tocco finale ad una vita spesa dalla protagonista per la musica, ma anche alla tragedia della perdita improvvisa del giovane figlio Ari. Nel film viene acuita la leggendaria bellezza spogliata dalla bravura dell’attrice. Il film si svolge in un road movie che tocca varie capitali europee ai tempi della guerra fredda. Quello che rende la pellicola unica è la ricerca ossessiva di non imitare la rock star rendendo una interpretazione singolare con sette brani originali oltre ad un omaggio inedito a David Bowie. La cantante per tanti anni succube dell’eroina, dopo esserne uscita perderà la vita in un banale incidente in bicicletta. L’incipit ci riporta indietro alla seconda guerra mondiale e al rogo di Berlino. Una piccola Christa rannicchiata dietro un muro è atterrita dai rombi degli aerei alleati e dai roghi dei bombardamenti. Questa immagine pervade l’intera esistenza della cantante.

Il film è presentato in formato 4:3 insieme al colore che vira al verde per ricordare che ci troviamo negli anni ’80 ed anche per una ricerca stilistica che obbliga la regia a presentare un personaggio alla volta.

Dopo un inizio serrato, una breve pausa nel tour italiano,e un passaggio in varie capitali europee tra le quali spicca la magica Praga dove NICO riceve l’affetto dei giovani cechi a quel tempo avidi della musica d’oltre cortina di ferro. La vittoria di ottenere l’affidamento dell’adolescente Ari, strappatole dai servizi sociali ai tempi della tossicodipendenza, è funestato dalla improvvisa perdita del figlio che la segnerà per il breve percorso di vita rimastole.

Il film della Nicchiarelli rinvigorisce l’amore per Nico come cantante anche a chi per oblio l’aveva messa da parte e riporta indietro le lancette del tempo dell’empatia dei suoi fans.

Lo sguardo al femminile è l’elemento che contraddistingue questa pellicola che a ragione ha fulminato la giuria di Orizzonti presieduta da Gianni Amelio.

Un film da vedere, ma anche da rivedere per gustarlo a tutto tondo.

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