SPECIALE #VENEZIA76 #10 – 27 AGOSTO/7 SETTEMBRE 2019: (DAYS 8&9)

DA OVEST AD EST L’EUROPA LANCIA UN GRIDO DI ALLARME RIPESCANDO STORIE LONTANE ED ALTRE ATTUALI

(da Venezia Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marina Pavido e Annamaria Stramondo- Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Biennale ASAC)

Quando sembra che i giochi siano fatti un corale grido di allarme giunge dall’Europa. Dove è finita la reciproca assistenza tra gli esseri umani e cosa ci portiamo dietro dopo la fine di un eterno conflitto ai confini orientali della vecchia Europa, ed anche la rete nascosta del narcotraffico.

Iniziamo da #VE76 CONCORSO con il film  AHERDADE di TIAGO GUEDES con Albano Jeronimo, Sandra Faleiro, Miguel Borges, Ana Vilela da Costa, Joao Vicente, Joao Pedro Mamede / Portogallo, Francia / 166′.

Una saga che non ha niente a che vedere con il più noto Novecento di Bertoluccianche se attraversa il secolo passato nel Portogallo dilaniato dalla dittatura. E’ la storia di una famiglia rappresentativa del latifondo ma che l’autore vuole fare apparire, senza riuscirci, di stampo democratico. La vita del rampollo costellata di lutti. Innanzitutto il suicidio del fratello maggiore. Quello che ammalia nel film sono gli spazi della campagna portoghese battuta dai venti dell’oceano in una tenuta dove vige la legge del magnanimo proprietario che si rivelerà con tutti i suoi limiti man mano che la storia avanza. Ci ritroviamo con un opera mastodontica che poteva essere però ridotta in vari punti. Una sorta di Gattopardo portoghese a cui crolla il mondo addosso quando la cruda realtà da lui stesso costruita lo mette alle strette e trova unico rifugio nell’antico rudere dell’isoletta sul lago. Il titolo stesso parla di una eredità che si trasmette di padre in figlio ma che si sbriciola davanti agli occhi del protagonista.

Sempre di affari di famiglia ci parla GLORIA MUNDI di ROBERT GUÉDIGUIAN con Ariane Ascaride e Jean-Pierre Darroussin, attori molto amati dal regista.

Guédian affronta anche lui la questione spinosa della legge inesorabile del profitto che ai tempi della globalizzazione ha spazzato via anche in Europa i diritti dei lavoratori. Da una parte una giovane coppia senza scrupoli pronta a qualsiasi cosa dall’altra quella della sorellastra che invece riveste i canoni di famiglia modesta. La collaudata Ariane Ascaride, nella parte della madre che è anche ex moglie e moglie del secondo marito sulla quale ricadono tutte le necessità familiari, da un potente aiuto ad una pellicola che stenta a decollare. Peccato che nel finale abbastanza prevedibile il regista si fa intrappolare da un sentimento di espiazione che è al limite della verosimiglianza narrativa. Gli altri interpreti sono Gérard Meylan, Ana’is Demoustier, Robinson Stévenin, Lola Naymark in una produzione Francia, Italia.

Così pure LAN XIN DA JU YUAN (SATURDA Y FICTION) di LOUYE con Gong Li, Mark Chao, Joe Odagiri, Pasca l Greggory, Tom Wlaschiha, Huang Xiangli Cina / 126′ ci parla della Shangai nel 1937 ai tempi dell’occupazione giapponese in un noir – spy story che lambisce la II^ Guerra Mondiale e la tragedia di Pearl Harbour. In una sceneggiatura molto complessa che viene risolta brillantemente, il regista utilizza anche il B&N per riportarci dai continui flashback alla storia attuale. Il personaggio femminile è controverso ma accattivante nel ruolo di una “Mata Hari”.

In qualche momento sembrerebbe una piece teatrale ma presto lo spettatore deve ricredersi per arrivare al finale non certo scontato.

Nella sezione #VENEZIA76 –ORIZZONTI che ospita lavori di prestigio che però non trovano spazio nel Concorso, troviamo un noir particolare. Come un uomo comune avendo assistito ad un omicidio, può trasformarsi a sua volta in omicida. I tratti paradossali psicologici dell’’umanità in un noir crudo ambientato nelle sconfinate e  aride terre della Georgia. Si tratta di BOROTMOKMEDI (THE CRIMINAL MAN) di DMITRY MAMULIYA con Giorgi Petriashvili, Madona Chachkhiani, Natalia Jugheli, Nukri Revishvili, Vasi lisa Zemskova, Anna Talakvadze / Georgia, Russia /135′

Invece ATLANTIS di VALENTYN VASYANOVYCH con Andriy Rymaruk, Liudmyla Bileka, Vasyl Antoniak I Ucraina I 106′ esplora il Donbass, regione martiorata dell’Ucraina. Questa terra in un futuro non lontano fa da sfondo alla tragedia del popolo ucraino che si consuma con l’indifferenza dell’EuropaEppure potrebbe essere anche la nostra tragedia. E’ questo il film denuncia che sconvolge i nostri pronostici delle preferenze della Giuria per la crudezza, ma anche per la voglia di Vita che sprizza da ogni suo poro.

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