Silence: l’ultimo film fulminante di Martin Scorsese

Martin Scorsese è stato di recente insignito dal Festival di Tokyo del premio alla carriera SAMURAI insieme a Kiyoshi Kurosawa. Il premio sottolinea i successi del regista che continua a creare film innovativi e ritagliarsi una strada verso una nuova era. Martin Scorsese ha espresso la sua soddisfazione in un video messaggio: “Vorrei ringraziare il Tokyo International Film Festival per questo premio. Mi dispiace molto di non essere presente alla cerimonia e ringrazio il mio stimato collega Kiyoshi Kurosawa di aver accettato di ritirarlo per me . Sono sempre stato un ammiratore del lavoro di Kiyoshi, quindi è particolarmente significativo per me che abbia accettato di essere lì in mia vece. Il premio Samurai è alla carriera. Voglio precisare però che la mia vita è ancora in corso, come anche quella di Kiyoshi. Ciò nonostante, sono estremamente commosso per il riconoscimento. Quando arrivai in Giappone scoprì la cultura giapponese attraverso il vostro cinema, i film di Akira Kurosawa e Mizoguchi, Ozu, Naruse, Shinoda, Kobayashi, Imamura, Oshima, Tsukamoto e Kiyoshi, e tanti altri sono stati il mio lasciapassare. E più ne ho visto e più ricco e meraviglioso è diventato per me il vostro Paese. Lungo la strada mi sono imbattuto nella letteratura giapponese con gli scritti di Shusaku Endo da cui il mio ultimo film è un adattamento del suo romanzo Chinmoku, che ho intitolato Silence. La mia vita si è arricchita con la conoscenza del cinema e della cultura giapponese, grazie alle mie visite in questo straordinario paese. Ancora una volta, vi ringrazio per questo premio”. Bisogna ricordare che nel futuro di Scorsese c’è The General Biopic, dedicato al primo presidente degli Stati Uniti George Washington, La vita di Mike Tyson, The Irishman di nuovo insieme con De Niro, Macbeth, documentario sull’allestimento del Macbeth di Kenneth Branagh e della sua troupe durante la seconda guerra mondiale, La vita del compositore Leonard Bernstein, film dedicato alla figura del compositore che lavorò spesso anche per il cinema musicando, tra gli altri, West Side Story di Robert Wise e Fronte del porto di Elia Kazan. Ma anche Il manipolatore, una storia tutta italiana con la quale il regista ripercorre la vita del businessman italiano Alessandro Proto con l’attore Channing Tatum che ne veste i panni. Ed ancora Vinyl, un viaggio nella New York degli Anni Settanta, ed infine The Devil in the White City ovvero Pericolosi esperimenti con Leonardo Di Caprio uno dei suoi attori preferiti.
Intanto da qualche giorno è uscito in Italia SILENCE. Film potente che ci propone il tema della Misericordia Divina. Non so se i molti commentatori che si sono espressi favorevolmente ne abbiano colto il messaggio Messianico di Scorsese. Tanto è che il film ha ricevuto consensi da tutti indipendentemente dalla loro credo. Qualcuno ha anche accennato ad un bilancio sulla via del tramonto del regista. Ma non è così e persino Scorsese ha sottolineato nel video messaggio al Festival di Tokyo che ha ancora tanto da dire.
Ma torniamo al film. Sin dall’INCIPIT che è sonoro e ricorda il baccano di uno stormo di uccelli tutto è chiaro al regista. Parliamo dell’ascolto. Infatti cosa è il Silenzio se non il contrario dell’ascolto? L’essere umano infatti è SILENCEportato per sua natura a gridare: dove sei Dio? Perché non mi ascolti . . .
Ma oltre al valore del messaggio, nelle quasi tre ore di film c’è il valore simbolico, nelle scene, nelle inquadrature, qualche volta anche disturbanti. Gli spettatori sono attratti piuttosto dall’ubriacone più volte traditore (quasi simbolo di Simone iscariota), piuttosto che dal giovane gesuita Sebastiano che si contorce per i suoi tradimenti. E che dire dei piedi scalzi dei giapponesi cristiani perseguitati che affondano nella melma del terreno, costretti ad abiurare? La pellicola termina con la stessa frase utilizzata da Pablo Larrain in IL CLUB, storia di preti pedofili spretati: Solo DIO sa. Ma qui la stessa affermazione assume il valore positivo che solo Dio conosce l’animo umano di Padre Sebastian, apparentemente apostata ma in cuor suo amante del Dio cristiano. Non abbiamo letto il romanzo di Shusaku Endo Chinmoku, di cui il film è un adattamento e quindi non possiamo esprimere un paragone e questo ci aiuta, ma i punti di vista cinematografici di Scorsese come l’inquadratura fissa del mare in tempesta o quella dall’alto dei gesuiti sulla scalinata della chiesa portoghese sono la conferma del talento del regista. Possiamo dire che ad inizio 2017 è difficile pensare che altre pellicole possano superare l’ennesimo capolavoro di Scorsese, ricordiamo di origini italiane. Anche se ai più sembrerà strano Silence è il proseguimento di The Wolf of the Wall Street, film orgiastico sul potere della finanza mondiale. In quel caso Di Caprio non ricevette alcun riconoscimento, se non successivamente con il discutibile film The Revenant. Nel caso di Silence le Academy saranno propense a premiare i protagonisti di Silence? In particolare Andrew Garfield (Padre Sebastian, l’apostata), Adam Driver (Padre Francisco, il martire), Yôsuke Kubozuka (Kichijiro, l’ubriacone traditore), Shinya Tsukamoto(il martire giapponese Mokichi), ma anche l’inquistore giapponese che con la sua voce stridula tanto ricorda l’Erode di Jesus Cristh Superstar. Al riguardo consigliamo la versione originale in un inglese comprensibile anche per i meno avvezzi.

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