#CANNES76 – 16/27 maggio 2023 SPECIALE #26 (DAY12)

Niente da fare per gli italiani, la Palma d’oro va a ANATOMIE D’UNE CHUTE di Justine TRIET

(da Cannes Luigi Noera e Marina Pavido – Le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)

OUT OF COMPETITION il Film di chiusura è ELEMENTAL di Peter Sohn – Prodotto da Disney e Pixar

Sinossi: Elemental della Pixar è un film completamente nuovo e originale ambientato a Element City, dove vivono insieme i residenti del fuoco, dell’acqua, della terra e dell’aria. La storia presenta Ember, una giovane donna tenace, arguta e focosa, la cui amicizia con un ragazzo divertente, sdolcinato e alla deriva di nome Wade mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono.

Raccontando una storia sincera sulle difficoltà degli immigrati di seconda generazione, l’ultima animazione della Pixar è visivamente una delle più straordinarie, anche se le emozioni sono annullate da una storia scontata.

Elemental immagina un mondo in cui i quattro elementi – aria, acqua, fuoco e terra – sono entità viventi che coesistono nella stessa città ed esprimono alcuni degli stessi pregiudizi della nostra società umana.

Elemental è ambientato a Element City, dove vivono tutti i quattro elementi. Gli arrivati più recenti sono i Fire, emigrati da Fireland: ora vivono in questo vasto ambiente urbano dove si trovano in condizioni finanziarie peggiori rispetto agli altri elementi. Sperando di prendere un giorno il posto di suo padre, Ember incontra un uomo dell’Acqua di nome Wade.

Elemental ci ricorda la disuguaglianza economica e i conflitti urbani, osservando che i personaggi del Fuoco devono risiedere in una parte più povera di Element City, la loro comunità disprezzata dagli altri elementi classisti. Non sempre in modo sottile, il film usa il suo mondo come metafora del razzismo e della xenofobia.

I personaggi di Fuoco e Acqua sono accattivanti, con il corpo di fiamma tremolante di Ember e il fisico a goccia d’acqua di, ma Elemental non si discosta da altri cartoni della Pixar come Toy Story e Inside Out, che hanno anche dato vita ad ambienti inanimati. Anche il romanticismo che attrae gli opposti, è un tema già affrontato.

In definitiva sebbene i mezzi usati siano potenti non altrettanto è la riuscita emotiva, ma come film di chiusura di un Festival come quello di Cannes si comprende la necessità di Therry Fremaux, di coniugare contrapposte esigenze.

Passiamo invece adesso ai I PALMARES 2023 che rispetto ai pronostici ci hanno sorpreso:

La Giuria presieduta dal regista RUBEN ÖSTLUND (Svezia),coadiuvato da JULIA DUCOURNAU – Sceneggiatrice e regista (F), DAMIÁN SZIFRON – regista e Sceneggiatore (Argentina), ATIQ RAHIMI – Sceneggiatore e regista, PAUL DANO – attore, sceneggiatore e regista (USA), BRIE LARSON – attrice regista e produttrice (USA), RUNGANO NYONI – regista e Sceneggiatore (Zambia) e DENIS MÉNOCHET – attore (F) ha assegnato i seguenti riconoscimenti:

Palma d’oro a ANATOMIE D’UNE CHUTE di Justine TRIET

Grand Prix a THE ZONE OF INTEREST di  Jonathan GLAZER

Miglior Regia a TRAN ANH HÙNG per  LA PASSION DE DODIN BOUFFANT

Il Premio della Giuria a KUOLLEET LEHDET (FALLEN LEAVES) di Aki KAURISMAKI

Miglior Sceneggiatura a YUJI SAKAMOTO per KAIBUTSU

Migliore attrice a MERVE DIZDAR per KURU OTLAR USTUNE

Migliore attore a KOJI YAKUSHO per PERFECT DAYS

Miglior contributo artistico a JOHNNIE BURN per THE ZONE OF INTEREST

Premio CST al miglior giovane tecnico ad ANNE-SOPHIE DELSERIES per LE THÉORÈME DE MARGUERITE

Il film che ci è piaciuto di più è PERFECT DAYS di Wim Wenders (recensione)

Vi aspettiamo alla prossima edizione 2024!

Luigi Noera

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