SPECIALE 62mo Festival dei Popoli – 20/28 novembre 2021 #1 (DAY1)

Diários de Otsoga di Miguel Gomes e Maureen Fazendeiro apre il #FdP62: Gioia e desiderio per il nuovo cinema oltre la pandemia con un frame che è stato scelto per il manifesto 2021

(da Firenze Luigi Noera – Le foto sono pubblicate per gentile concessione di FdP)

Sarà la prima nazionale di Diários de Otsoga, il film girato durante la quarantena dalla coppia portoghese al co-debutto Miguel Gomes e Maureen Fazendeiro, a inaugurare il 62° Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, al cinema La Compagnia di Firenze, alla presenza degli autori. Al film è legato il manifesto della nuova edizione: “un capolavoro fuori da ogni schema – sottolinea Alessandro Stellino, direttore artistico del festival – un gesto artistico che è anche una speranza per il futuro, oltre la pandemia”.

Presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes, nella sezione autonoma Quinzaine des Réalisateurs e accolto con grande plauso dalla critica e dal pubblico, il film è un festoso omaggio al cinema come atto creativo condiviso e racconta le vicissitudini di una troupe impegnata a girare un lungometraggio durante la fase più acuta delle restrizioni del 2020. Alloggiati in una fazenda della campagna portoghese, discutono il da farsi e girano ogni scena sulla base delle decisioni prese giorno per giorno, dando vita a un’opera in cui la narrazione del racconto si intreccia alle vite dei suoi stessi protagonisti, senza che sia mai troppo chiaro cosa accada nella realtà della quotidianità o nella finzione della messa in scena. Una nota distintiva è il meccanismo di racconto a ritroso (otsoga = agosto): il film comincia con l’ultimo giorno di lavorazione e si conclude con il primo, in cui tutto il personale al lavoro viene convocato per ascoltare e apprendere le disposizioni anti-Covid illustrate dal responsabile sanitario.

“Miguel Gomes è uno dei registi più rilevanti del panorama contemporaneo” ha detto Alessandro Stellino “e Maureen Fazendeiro tra le più promettenti voci del nuovo cinema. Insieme hanno dato vita a un film magico, sognante, leggero e melodico come una sonata, ma allo stesso tempo geniale per come rivendica il bisogno di un cinema ancora più libero e personale in un’epoca dolorosamente segnata dalla pandemia e da una crisi della settima arte apparentemente irreversibile. Diários de Otsoga chiede allo spettatore di condividerne lo spirito ilare e giocoso e lo spinge a non porsi domande sulla veridicità di ciò che gli viene mostrato, nella consapevolezza che il cinema – anche quello più strettamente documentario – è sempre e prima di tutto messa in scena. Proprio questo è stato uno dei criteri guida del nostro lavoro di selezione per il programma e siamo felicissimi che a rappresentarlo sia un capolavoro fuori da ogni schema”.

Esordisce anche la sezione Diamonds are forever – Utopia Rossa, con i materiali d’archivio del Festival dei Popoli dedicati ai trent’anni dalla fine dell’Unione Sovietica, avvenuta nel dicembre del 1991. Da non perdere “Our Century” di Artavazd Pelesjan (1983), riflessione sul volo e sulla fragilità dell’esistenza, nel montaggio di materiale d’archivio che alterna il sogno spaziale sovietico a immagini di disastri aerei del XX secolo.

Il programma della 62esima edizione con lo storico Concorso Internazionale (18 film tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e il Concorso Italiano (7 inediti assoluti, per un viaggio appassionante nell’Italia dei nostri giorni) è accompagnato dai numerosi Eventi Speciali (film spettacolari per il grande pubblico); la sezione Let the Music Play dedicata al documentario musicale; il focus dedicato all’ambiente con i film di Habitat, la sezione rivolta ai giovani spettatori e alle famiglie, Popoli for Kids and Teens e i classici da riscoprire di Diamonds.

Infatti il festival presenta una selezione proveniente dall’archivio storico di FdP dedicata ai 30 anni dalla caduta dell’Unione Sovietica nella sezione Diamonds Are Forever – Utopia Rossa; Frontiere in fiamme, l’omaggio dedicato a Nicolas Klotz e Elisabeth Perceval; la rinnovata sezione dedicata al documentario musicale. Uno sguardo alle nuove generazioni in Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa. Novità di questa edizione sarà poi Pop Corner: Incontri ai confini della realtà, i talk del festival nel centro di Firenze: cinque conversazioni per parlare di genere, immaginari, ambienti, culture e generazioni, dal 22 al 26 novembre alle 19 nel nuovo spazio del 25 Hours Hotel (Piazza di San Paolino, 1).

Durante i talk, dieci ospiti di eccezione si confronteranno per fornire chiavi di lettura originali sul reale e sulle tematiche di attualità proposte dai documentari in programma al 62° Festival dei Popoli. Tra gli ospiti Gianna Fratta e Vera Gheno (22/11); Michele Smargiassi e Paolo Woods (23/11); Annalisa Corrado e Francesco Ferrini (24/11); Tomaso Montanari (25/11); Irene Dionisio e Voodoo Kid (26/11).

I 18 titoli in prima italiana e internazionale del concorso internazionale (lungometraggi,mediometraggi e cortometraggi) saranno sottoposti al giudizio della giuria composta da Kieron Corless (Gran Bretagna), Anita Piotrowska (Polonia), Yolande Zauberman (Francia) che assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior

Lungometraggio (euro 8.000); Premio al Miglior Mediometraggio (euro 4.000); Premio al Miglior Cortometraggio (euro 2.500) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico.

Altro fiore all’occhiello del programma è il Concorso Italiano con 7 documentari che rappresentano il meglio della produzione italiana 2021, che verranno sottoposti alla giuria composta dalla regista e autrice Irene Dionisio, Jérémie Jorrand e dallo scrittore, editore e selezionatore Giovanni Marchini Camia.

In programma la prima mondiale de L’età dell’innocenza di Enrico Maisto, un diario personale che è anche la storia di un’educazione sentimentale; Il momento di passaggio della regista Chiara Marotta, che decide di fare ritorno a casa per confrontarsi con la famiglia e la comunità religiosa da cui si è allontanata anni prima. È dedicato alle straordinarie modalità di interazione di un gruppo di sordociechi e persone con disabilità sensoriali il film di Laura Viezzoli dal titolo Quando tu sei vicino a Me. In programma, poi, La Zita di Tiziano Doria e Samira Guadagnuolo, un ritratto personale di un Sud Italia in cui convivono contraddizioni di mondi distanti; La guerra che verrà di Marco Pasquini porta sullo schermo i tempi lenti della vita al fronte, attraverso un’osservazione attenta e silenziosa al fianco dei membri dell’esercito siriano. Federico Cammarata e Filippo Foscarini firmano Tardo agosto, che cattura il silenzio del tempo e il rumore della vita, sullo sfondo di un paesaggio siciliano di fine estate; Los Zulugas di Flavia Montini racconta la storia di un cittadino italiano di origine colombiana che decide di fare ritorno in Colombia per affrontare il suo doloroso passato.

Infine segnaliamo i documentari spettacolari a tema musicale arricchiscono la sezione Let The Music Play! Che attirano il grande pubblico. Sono 5 documentari in prima italiana. Dal rock progressivo nell’anteprima assoluta del work progress di In theCourt of the Crimson King su Robert Fripp e il suo storico gruppo al “noise” estremo di À qui veut bien l’entendre passando per il genere house raccontato attraverso la musica e la testimonianza di uno dei suoi padrini in Laurent Garnier: Off the Record. Poi il prodigio del flamenco in Canto cósmico. El Niño de Elche e i racconti dei giovanissimi usciti dai banchi di scuola e catapultati direttamente nel mondo dei talent show in Fuoriclasse.

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