Selfie di Famiglia di Lisa Azuelos è un Flashback ininterrotto e forse esagerato– la recensione di Marina Pavido

Nelle sale italiane dal 19 settembre, Selfie di Famiglia è l’ultimo lungometraggio della regista francese Lisa Azuelos.

In Selfie di Famiglia vediamo un’ottima Kiberlain nei panni dell’energica Heloise, una donna di mezza età, proprietaria di un ristorante, divorziata e con tre figli che da poco hanno superato l’adolescenza e con cui ha sempre avuto un ottimo rapporto. La donna, tuttavia, andrà in crisi nel momento in cui Jade, prossima a sostenere l’esame di maturità, riceverà una lettera di ammissione da parte di una prestigiosa università in Canada e, dunque, sarà costretta ad allontanarsi dalla sua famiglia per molto tempo.

Ciò che in Selfie di Famiglia viene messo in scena, dunque, è il cambiamento (anche e soprattutto interiore) vissuto da una donna non più giovanissima, ma ancora attraente e piena di energie. Un cambiamento che vede nei ricordi del passato un elemento importantissimo al fine di sentire le persone importanti sempre vicino. Per questo motivo, dunque, Heloise altro non fa che riprendere continuamente i suoi cari con lo smartphone. Sono i numerosi video girati – insieme a (troppo) frequenti flashback che vedono i figli ancora bambini – a fare da protagonisti (quasi) assoluti nella vita della donna. Eppure, è sul presente che bisogna principalmente concentrarsi.

Al fine di mettere in scena un’interiorità così complessa e delicata, la regista ha optato per una messa in scena prevalentemente priva di fronzoli, che, come unico “vezzo”, si concede, appunto, i frequenti flashback che ci mostrano Jade ancora bambina. Flashback che, dunque, si fanno, a un certo punto, davvero troppo frequenti, con il rischio che il tutto diventi eccessivamente smielato e ridondante. E la presente non è l’unica problematica di un lavoro come Selfie di Famiglia. Se, infatti,si esamina il contesto esterno alla protagonista e gli avvenimenti che la riguardano, ci rendiamo conto di come il tutto sia già stato, in passato, più e più volte messo in scena. Anche se, nel presente caso, ciò viene fatto con una particolare grazia e delicatezza.

Qual è, dunque, la vera peculiarità di Selfie di Famiglia? Il vero perno intorno a cui gira l’intero lavoro è proprio l’interprete Sandrine Kiberlain. Se, infatti, già da tempo – in Francia come all’estero – in molti hanno avuto modo di accorgersi del grande talento dell’attrice, il personaggio di Heloise, caratterizzato a 360° da un buon lavoro di sceneggiatura, sembra scritto apposta per lei, riesce a valorizzare appieno le sue capacità e sta quasi a rappresentare la sua vera e propria consacrazione. Basta tutto questo a far sì che un intero lungometraggio possa dirsi realmente riuscito? Non proprio. Eppure, la genuinità e la sincerità con cui il tutto è stato realizzato fa del presente Selfie di Famiglia un lavoro tutto sommato gradevole.

Marina Pavido

NDR: una piccola curiosità sul titolo che è stato stravolto dall’originale Mon Bebe’ come ahimè accade spesso per le pellicole estere

Lascia un commento

Top