Dal regista e sceneggiatore Simon Kinberg X-Men: Dark Phoenix – la recensione di Anna Piccini

Gli X-Men affrontano il loro nemico più formidabile e potente, una di loro è Jean Gray. Durante una missione di salvataggio nello spazio, Jean perde quasi la vita quando viene colpita da una misteriosa forza cosmica. Una volta tornata a casa, questa forza non solo la rende infinitamente più potente, ma molto più instabile. Lottando con questa entità dentro di lei, Jean libera i suoi poteri in modi che non può né comprendere né contenere. Con questo potere fuori controllo, Jean farà del male alle persone che ama di più, minando anche il forte legame che unisce gli X-Men. Con un gruppo ormai a pezzi, gli X-Men devono trovare un modo per unirsi – non solo per salvare l’anima di Jean – ma per salvare il nostro pianeta dagli alieni che desiderano armare questa forza e governare la galassia.

Per fare questo film e’ servito il lavoro di quindicimila professionisti del cinema. La regia è stata affidata all’esordiente Simon Kinberg, con una solida carriera di sceneggiatore, sia degli episodi precedenti della saga X-Men come “Conflitto Finale”, “Giorni di un futuro passato” e “Apocalisse” , sia di altri blockbuster del calibro di “Mr. & Mrs. Smith”, lo “Sherlock Holmes” di Guy Ritchie e i “Fantastici 4” di Josh Trank. Questo “X-Men: Dark Phoenix” è il primo film dopo la mega fusione tra Disney e Fox. E ne e’ forse testimonianza il fatto che per questo film si e’ dovuto girare un nuovo finale, perché quello originario era troppo simile ad altro film della ex concorrenza (NDR: Captain Marvel). Nonostante il numero dei film con questo marchio siano oramai piuttosto numerosi e si rischi quindi la ripetitività, e, soprattutto, la mancanza del fattore sorpresa, sempre determinante, la saga si mostra ancora una volta capace di rinnovarsi nella tradizione. Senza rinunciare a nulla della inossidabile spettacolarità e della sempre altissima qualità cinematografica.

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