SPECIALE #VENEZIA75 #1 – 29 AGOSTO/8 SETTEMBRE 2018 (DAY -5)

Tutti i numeri e protagonisti di una edizione della Mostra Internazionale che si presenta in gran forma dopo tre quarti di secolo

(da Venezia Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marino Pavido- Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Biennale di Venezia)

Iniziamo dai film selezionati, in particolare i lungometraggi della Selezione Ufficiale sono 72 così suddivisi: 21 nella sezione Venezia 75 (Concorso), 22 nella sezione Fuori Concorso (di cui 12 documentari), 19 nella sezione Orizzonti, 7 nella sezione Sconfini (di cui 2 documentari) e 3 nella sezione Biennale College – Cinema.

I cortometraggi sono 15 così suddivisi: 13 nella sezione Orizzonti, di cui 1 Fuori Concorso, ed inoltre 1 nella sezione Fuori Concorso e 1 nella sezione Sconfini. Solo una serie TV verrà presentata nella sezione Fuori Concorso.

Per la sezione Venezia Classici sono 18 lungometraggi restaurati e 7 documentari sul cinema che vengono proposti agli amanti del Cinema.

E’ il secondo anno che anche Venezia ha un approccio strutturato al Virtual Reality con 40 opere selezionate di cui 30 in Concorso.

Gli autori dei film della Selezione Ufficiale sono sia Maestri (15) che esordienti (9); infatti sono presenti:  registi vincitori del Leone d’oro per il miglior film: Zhang Yimou per La storia di Qiu Ju (1992) e per Non uno di meno (1999); Tsai Ming Liang per Vive l’amour (1994); Mike Leigh per Il segreto di Vera Drake (2004);  6 registi Premi Oscar: Damien Chazelle, Alfonso Cuarón, Ethan Coen e Joel Coen, Errol Morris, Frederick Wiseman; 3 registi vincitori del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria: Mario Martone per Morte di un matematico napoletano (1992); Julian Schnabel per Before Night Falls (2000); Tsai Ming Liang per Jiao you (2013); 3 registi vincitori del Leone d’Argento – Premio per la migliore regia: Emir Kusturica per Gatto nero, gatto bianco (1998); Pablo Trapero per Il clan (2015); 1 regista vincitore del Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”: Brady Corbet per The Childhood of a Leader – L’infanzia di un capo (2015)-

Per quanto riguarda i 9 film di registi che partecipano per la prima volta al Concorso per il Leone d’oro sono: Rick Alverson, Jacques Audiard, Brady Corbet, Paul Greengrass, Florian Henckel Von Donnersmarck, Jennifer Kent, Roberto Minervini, László Nemes, Carlos Reygadas, Gonzalo Tobal

A proposito di riconoscimenti quest’anno il regista David Cronenberg riceverà il Leone d’oro alla carriera della 75. Mostra.

David Cronenberg accetando la proposta ha dichiarato: “Ho sempre amato il Leone d’oro di Venezia. Un leone che vola su ali d’oro –– è l’essenza dell’arte, non è vero? L’essenza del cinema. Sarà davvero entusiasmante ricevere il Leone d’oro”.

In merito Alberto Barbera ha dichiarato: “Benché in origine Cronenberg sia stato relegato nei territori marginali del genere horror, sin dai suoi primi film scandalosamente sovversivi il regista ha mostrato di voler condurre i suoi spettatori ben al di là del cinema di exploitation, costruendo film dopo film un edificio originale e personalissimo. Ruotando intorno all’inscindibile relazione di corpo, sesso e morte, il suo universo è popolato di deformità grottesche e allucinanti accoppiamenti, nel cui orrore si riflette la paura per le mutazioni indotte nei corpi dalla scienza e dalla tecnologia, la malattia e il decadimento fisico, il conflitto irrisolto fra lo spirito e la carne. La violenza, la trasgressione sessuale, la confusione di reale e virtuale, il ruolo deformante dell’immagine nella società contemporanea, sono alcuni dei temi ricorrenti, che contribuiscono a fare di lui uno dei cineasti più audaci e stimolanti di sempre, un instancabile innovatore di forme e linguaggi”.

Mentre il secondo Leone d’oro alla carriera della 75. Mostra è stato attribuito alla attrice britannica Vanessa Redgrave.

L’attrice, al riguardo ha dichiarato: “Sono sbalordita e straordinariamente felice di sapere che sarò premiata col Leone d’oro alla carriera dalla Mostra di Venezia. La scorsa estate stavo girando proprio a Venezia The Aspern Papers. Molti anni fa ho girato La vacanza nelle paludi del Veneto. Il mio personaggio parlava solo in dialetto veneziano. Scommetto di essere l’unica attrice non italiana ad aver recitato un intero ruolo in dialetto veneziano! Grazie infinite cara Mostra!”.

Mentre Alberto Barbera ha sotgolineato: “Unanimemente considerata tra le migliori interpreti femminili del cinema moderno, la Redgrave è un’attrice sensibile e capace di infinite sfumature, interprete ideale di personaggi complessi e non di rado controversi. Dotata di naturale eleganza, innata forza di seduzione e di uno straordinario talento, è potuta passare con disinvoltura dal cinema d’autore europeo alle fastose produzioni hollywoodiane, dalle tavole del palcoscenico alle produzioni televisive, offrendo ogni volta risultati di assoluta eccellenza. Le sue apparizioni, distribuite in sessant’anni di attività, emanano autorevolezza e piena padronanza dei ruoli, generosità senza limiti ed estrema raffinatezza, qualità non disgiunte da una buona dose di audacia e combattività che costituiscono uno dei tratti più evidenti della sua personalità umana e artistica”.

Passiamo adesso alle Giurie della 75. Mostra di Venezia (Venezia 75, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, Venice Virtual Reality, Venezia Classici)

La Giuria Venezia 75 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente. La Giuria internazionale del Concorso di Venezia 75 è composta da:

Presidente il regista, sceneggiatore e produttore messicano Guillermo del Toro coadiuvato dall’attrice, regista, sceneggiatrice e produttrice Sylvia Chang, nata a Taiwan, l’attrice danese Trine Dyrholm. È la protagonista di Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli, premio Orizzonti per il miglior film a Venezia 2017; l’attrice e regista francese Nicole Garcia. Ricordiamo il suo ultimo lavoro del 2015 Mal de pierres con Marion Cotillard. Dall’Italia il regista e sceneggiatore Paolo Genovese. La sua regia più recente è The Place (2017). La regista, sceneggiatrice e produttrice polacca Malgorzata Szumowska nel 2018 Orso d’Argento Gran Premio della Giuria della Berlinale per Twarz (Mug), L’attore, regista, produttore e sceneggiatore neozelandese Taika Waititi. Di lui ricordiamo il mockumentary rivelazione Vita da vampiro (2014). Infine due attori: l’attore austro-tedesco Christoph Waltz, due volte premio Oscar come attore non protagonista in pellicole dirette da Quentin Tarantino e l’attrice inglese Naomi Watts, rivelatasi in Mulholland Drive (2001) di David Lynch, È fra gli interpreti di Birdman, film d’apertura a Venezia nel 2014 e vincitore di quattro premi Oscar

Invece La Giuria Orizzonti assegnerà –  senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio. La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è composta dalla Presidente la regista, sceneggiatrice e produttrice greca Athina Tsangari. Il suo più recente lungometraggio Chevalier (2016) è stato eletto miglior film al BFI London Film Festival e candidato della Grecia per le nomination agli Oscar. il regista, sceneggiatore e produttore americano Michael Almereyda. Nel 2014 ha diretto Cymbeline, presentato alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti. L’attrice iraniana Fatemeh Motamed-Aria (Simin). Nel 2014 è a Venezia nella sezione Orizzonti per Nabat, in cui è protagonista. Il critico cinematografico Frédéric Bonnaud. Ha scritto per Libération, Trafic; da febbraio 2016 è Direttore Generale della Cinémathèque française. Nel 2018 torna sulla Croisette come co-produttore di Yommedine. La regista e sceneggiatrice canadese Alison Mclean. Ha diretto i cortometraggi Kitchen Sink e Crush e Jesus’ Son, che è stato presentato Venezia nel 1999. Il regista e sceneggiatore italiano Andrea Pallaoro. Il suo lungometraggio d’esordio è Medeas (2013), presentato a Venezia nella sezione Orizzonti. Torna alla Mostra nel 2017, questa volta in Concorso con il film Hannah, con il quale la protagonista Charlotte Rampling ottiene la Coppa Volpi come miglior attrice

Tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele) concorrono all’assegnazione del Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. La Giuria è composta dal Presidente il regista e sceneggiatore iraniano e americano Ramin Bahrani. Il suo film Goodbye Solo viene presentato a Venezia nel 2008, ottenendo il premio FIPRESCI. Torna alla Mostra nel 2014 in concorso con 99 Homes. L’attrice italiana Carolina Crescentini. Nel 2010 è in 20 sigarette di Aureliano Amadei, presentato a Venezia, per il quale vince il Nastro d’argento come attrice non protagonista. La regista e sceneggiatrice tunisina Kaouther Ben Hania. Numerosi i successi ma vogliamo ricordare l’ultimo del 2017 Aala Kaf Ifrit (La bella e le bestie) presentato a Cannes, nella sezione Un Certain Regard. La curatrice e direttrice artistica giapponese Hayashi Kanako. È stata direttrice del Tokyo Filmex dal 2001 fino al 2018. Il regista argentino Gastón Solnicki. Nel 2016 dirige il suo primo lungometraggio di finzione, Kékszakállú, presentato a Venezia nella sezione Orizzonti, dove vince il premio FIPRESCI. Quest’anno presenta alla Mostra, Fuori Concorso, il suo nuovo film Introduzione all’oscuro

Per quanto riguarda la nuova frontiera dell’audiovisivo Venice Virtual Reality la Giuria assegnerà – esclusa la possibilità di ex aequo – i seguenti premi: Miglior VR Storia Immersiva, Migliore Esperienza VR per contenuto interattivo, Migliore Storia VR per contenuto lineare. La Giuria internazionale è composta dal Presidente la  regista e sceneggiatrice danese Susanne Bier (presidente). Ottiene notorietà internazionale col film Open Hearts (2002), girato secondo l’estetica del Dogma ’95, Love Is All You Need è presentato con successo Fuori Concorso alla Mostra di Venezia nel 2012. lo scrittore italiano Alessandro Baricco. L’attrice francese Clémence Poésy. Nel 2004 interpreta Maria Stuarda nel film Gunpowder, Treason & Plot, ruolo per il quale vince il premio FIPA come miglior attrice.

Infine la Giuria di Venezia Classici è composta da 26 studenti – indicati dai docenti – dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari. Assegnerà i Premi Venezia Classici per i rispettivi concorsi Miglior Film Restaurato e per il Miglior Documentario sul Cinema. La Giuria è presieduta dal regista e sceneggiatore italiano Salvatore Mereu. Vincitore nel del premio della Settimana della Critica, e per il quale vince un David di Donatello come miglior regista esordiente. Torna alla Mostra nel 2010 con Tajabone e nel 2012 in Orizzonti con Bellas Mariposas.

Per la consueta serata di Pre-apertura di martedì 28 agosto della 75. Mostra di Venezia, che si terrà nella Sala Darsena al Lido è stato scelto il classico del cinema muto Il Golem – Come venne al mondo (Der Golem – Wie er in die Welt kam, 1920), scritto e diretto da Paul Wegener. La proiezione sarà accompagnata dalla musica originale del maestro Admir Shkurtaj commissionata per l’occasione ed eseguita dal vivo dal Mesimèr Ensemble così composto: Hersjana Matmuja (soprano), Giorgio Distante (tromba in sib, tromba midi), Pino Basile (cupafon – set di tamburi a frizione, percussioni, ocarina), Vanessa Sotgiù (sintetizzatore, pianoforte), Iacopo Conoci (violoncello), Admir Shkurtaj (direzione, elettronica, fisarmonica, pianoforte).

Ambientato nella Praga del 16° secolo, Il Golem racconta la favola ebraica della creatura fatta d’argilla e portata alla vita dal rituale arcano di un rabbino. Prevedendo la prossima espulsione degli ebrei dalla città, il rabbino Loew (Albert Steinrück) risveglia il mitico Golem per proteggere il suo popolo.  Dopo una serie di eventi, il Golem salva la vita dell’Imperatore (Otto Gebühr), convincendolo a non cacciare più gli ebrei. Ma per colpa degli intrighi di un servo geloso (Ernst Deutsch), il Golem va fuori controllo e si rivolta contro il suo creatore. Il Golem, uno dei film più apprezzati e famosi del cinema di Weimar, diventò un grande successo internazionale per l’industria cinematografica tedesca del muto, con proiezioni esaurite per mesi anche negli Stati Uniti e in Cina. Il suo emblematico stile espressionista ha influenzato i classici hollywoodiani dell’orrore e la cultura popolare fino a oggi. Non ci resta che attendere questa emblematica proiezione che tutt’ora ha una valenza attuale.

Delle sezioni a latere avremo modo di parlarne direttamente durante la cronaca quotidiana. In appresso i due manifesti 2018.

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