L’ora più Buia di Joe Wright insieme a Dunkirk di Christopher Nolan ci ricordano cosa è il Male assoluto

Dopo l’ultimo apprezzato film di Christopher Nolan DUNKIRK, che con una sinfonia di immagini dal cielo dalla terra e dal mare racconta i luoghi dove si consumò la disfatta dell’esercito francese ed inglese all’inizio del secondo conflitto mondiale, arriva sugli schermi il rovescio della medaglia di quei terrificanti giorni. Se in Dunkirk c’è tutta la tragedia di ogni soldato carne da macello e il riscatto di tanti civili che con i loro barchini raggiunsero quella spiaggia insanguinata per porre in salvo quello che rimaneva dell’esercito inglese e francese, in L’ora più Buia c’è la tragedia umana del condottiero che deve decidere le sorti del suo popolo. E’ un emozionante racconto ispirato alle prime settimane del più ambizioso, scaltro e capace statista inglese del XX secolo: Winston Churchill. L’ora più buia cui fa riferimento il titolo è il momento cruciale della scelta, da parte del Primo ministro Winston Churchill, tra l’armistizio con la Germania nazista e l’intervento nel conflitto. Interpretato da Gary Oldman (lo ricordiamo in “Léon”,”La talpa”, “Dracula di Bram stocker”), vincitore del Golden Globes 2018 e nominato per il Premio BAFTA grazie a questo ruolo, l’attore regala una straordinaria performance per il regista vincitore del BAFTA Joe Wright (autore fra laltro di “Orgoglio e pregiudizio” e  “Il solista”). La sceneggiatura originale, è scritta da Anthony McCarten (“La teoria del tutto”), e offre uno sguardo rivelatore sull’uomo, al di là dell’icona. 9 nomination ai BAFTA 2018 tra cui Miglior Film.

Certamente il film è pervaso da quel senso di riscossa degli inglesi travolti sulla spiaggia francese, ma anche da piccoli aneddoti curiosi intorno alla figura dello statista che salvò con la sua tenacia non solo l’Inghilterra. Questi ultimi sono “peccatucci” sui quali si può passare sopra. Quello che affascina lo spettatore sono le scenografie ricostruite nei minimi dettagli e la performance del protagonista Gary Oldman per i quale il film è a buona ragione è stato investito da tante nomination ai BAFTA. Tra le pieghe della narrazione viene anche fuori la parte oscura dell’establishment di allora con il Primo ministro Chamberlain incredulo davanti alla ferocia nazista. “Quando hai la testa nella bocca della Tigre . . . “ celebre frase di Winston Churchill che ben interpreta quei momenti drammatici.

Non sappiamo se sia un caso che i due film siano usciti quasi contemporaneamente, ma fanno bene i due registi a ricordarci quali conseguenze ebbero sull’Europa, la depressione economica del mondo occidentale ela spinta dei totalitarismi di allora affinché ciò non si ripeta. Purtroppo i venti di guerra si aggirano ancora nella nostra opulenta società occidentale. Infatti come le altre arti il cinema mostra l’attualità e i sentimenti di paura che attanagliano l’umanità. In definitiva un film storico per non dimenticare e questa è un buon motivo per andarlo a vedere.

Per invogliarvi ecco il trailer ufficiale:

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