Primo Festival Internazionale di Documentari – Preapertura oggi con l’Omaggio a Vittorio De Seta
Oggi una preapertura con una Giornata in Omaggio a Vittorio De Seta che si terrà oggi sempre al Cinema La Compagnia di Firenze, nell’ambito del festival Il Cinema Ritrovato alla 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, il Quaderno del Cinemareale e presentato in collaborazione con Festival dei Popoli. L’Evento è curato da Pinangelo Marino. Sono previste le proiezioni dei capolavori di Vittorio De Seta restaurati dalla Cineteca di Bologna. L’evento inizierà alle ore 17:30 con
la proiezione dei dieci corti diretti da De Seta tra il 1954 e il 1959 e inseriti nel 2008 nella collana multimediale “Il Mondo perduto”.Tra i dieci documentari brevi, tutti proposti nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, l’ultimo, I dimenticati, ha vinto il premio Giglio d’oro del Comune di Firenze alla prima edizione del Festival dei Popoli, nel 1959. La serata proseguirà alle ore 20:30 col cortometraggio d’animazione “Vittorio De Seta, Maestro del cinema” (3 min.) di Simone Massi, prodotto da Bo Film e ideato dal Quaderno del
Cinemareale. Il film ha avuto l’anteprima mondiale alla 73a Mostra del Cinema di Venezia – rassegna MigrArti. Simone Massi, premiato con il David di Donatello nel 2012, è uno dei più importanti graphic novelist contemporanei. Ha realizzato, tra l’altro, le sigle e i poster ufficiali delle ultime edizioni della Mostra del Cinema di Venezia. Il film omaggio dedicato a Vittorio De Seta è la sua ultima animazione. L’opera è una favola che rievoca i personaggi dei corti de Il Mondo perduto – quei pescatori, contadini, minatori e pastori dell’Italia del Sud degli anni ’50 e ’60, protagonisti dell’esplorazione antropologica del regista palermitano – creando inoltre dei parallelismi tra questi e i migranti di oggi. A chiudere la giornata-evento, sarà Banditi a Orgosolo, nella copia restaurata dalla Cineteca di Bologna. Per il lungometraggio, vincitore del premio come miglior opera prima a Venezia nel 1961, De Seta utilizzò attori non professionisti. Ambientato tra le rocce della Barbagia, il film racconta la storia del giovane pastore Michele. Accade un furto di bestiame e sebbene Michele sia innocente, è lui che viene accusato: di abigeato e dell’uccisione di un carabiniere. Michele, benché innocente, si dà alla macchia. Rifugiatosi nelle montagne, viene inseguito dai carabinieri e finisce col perdere tutto il suo gregge. Colto dalla disperazione, ruba il gregge ad un altro pastore, trasformandosi così da vittima di una falsa accusa a bandito. In un’epoca in cui i registi in Italia praticavano quasi esclusivamente la postsincronizzazione, Vittorio De Seta, con la scelta di prediligere il suono in presa diretta, fu un innovatore. La sua forte capacità analitica e la ricerca della “teatralità” nella composizione dell’immagine, gli hanno permesso di entrare a pieno titolo nell’Olimpo dei grandi autori del cinema italiano
QUESTION: FRANK ZAPPA IN HIS OWN WORDS di/by Thorsten Schütte (France, Germany, 2016, 90’) Un’immersione ricca di sfaccettature e di aspetti poco noti nell’universo musicale – ma non solo – di Frank Zappa, tra i più rivoluzionari compositori contemporanei. Una summa dello “Zappa-pensiero”, non solo nei confronti delle teorie musicali e delle sue rivoluzionarie sperimentazioni, ma anche nei confronti della politica, delle regole dello spettacolo, del ruolo che un artista può e deve assumere all’interno della comunità mediatica.Ed ancora Martedì 29 novembre, al cinema La Compagnia, ore 20:30 THE
ROLLING STONES OLÉ OLÉ OLÉ!: A Trip Across Latin America di Paul Dugdale (UK, 2016, 105’) Un road movie al seguito del tour dei Rolling Stones che, nei primi mesi del 2016, li ha portati in dieci città dell’America Latina. Elettrizzanti performance dal vivo si mescolano ad uno sguardo intimo e ravvicinato nel mondo della leggendaria band.
l’Europa: ha il volto stravolto dalla fatica, gli occhi asciutti di chi ha conosciuto la furia della guerra, attraversato la graticola del deserto, affrontato le insidie del mare in tempesta. È lo spirito dei popoli, il cui cammino non si può arrestare fino a quando non giungerà ad un approdo sicuro, ad un luogo di pace, che poi è un altro modo per dire “a casa”. Il Festival dei Popoli questo spirito è andato a cercarlo e l’ha, parlato, guardato in faccia, seguito nel suo tormentato percorso verso un destino incerto. Sapete come funziona il più grande campo profughi del mondo? Sapete come rendervi credibili agli occhi di un funzionario che non vi conosce ma che deciderà del vostro destino? Siete in grado di ruotare il vostro sguardo a 360° senza perdere l’orientamento? Siete pronti a vivere rinchiusi a decine di metri di profondità? Quanto fiato avete in gola per poter scappare, gridare e riuscire lo stesso a cantare? La sezione è realizzata grazie al sostegno di Publiacqua e alla collaborazione di Fondazione Palazzo Strozzi e Water Right Foundation.
UN ALTRO MEdi Claudio Casazza. La storia intreccia le vite di Sergio, Gianni, Giuseppe, Valentino, Carlo, Enrique, condannati per reati sessuali, che sono definiti ‘infami’ nel gergo carcerario, che, una volta usciti dopo anni o mesi di isolamento in carcere, rischiano di commettere nuovamente lo stesso crimine. Un’equipe di psicologi, criminologi e terapeuti sta portando avanti anche con loro il primo esperimento in Italia per evitare il rischio che le violenze siano compiute ancora. Un anno accanto a loro per capire chi sono, cosa pensano e quali sono le dinamiche profonde di chi ha commesso un reato sessuale. E mostrare che un cambiamento è possibile.
nell’ambito di DOC AT WORKSHOPS verrà proiettato NO BORDERS di Haider Rashid (Italia, 2016, 15’) Alla presenza del regista e di Elio Germano No Borders è il primo film italiano girato in realtà virtuale (VR). Elio Germano ci guida in alcuni centri italiani destinati all’accoglienza dei migranti, centri la cui capacità ricettiva risulta inadeguata rispetto alle migliaia di persone ospitate. Un viaggio a 360° per immergerci e comprendere luoghi che oggi sono al centro dell’attualità e destinazione di migliaia di persone in transito.
Cinema d’Essai della Toscana. Tra questi Giovedì 1 dicembre 2016 – ore 17.15 verrà proiettato “LA PRIMA META” un film di Enza Negroni dove la squadra di rugby del carcere di Bologna debutta al 57° Festival dei Popoli. In sala saranno presenti l’autrice Enza Negroni, la produttrice Giovanna Canè, l’allenatore e alcuni giocatori ed ex giocatori, ora in libertà, del Giallo Dozza. Protagonista del film documentario la squadra Giallo Dozza formata da 40 detenuti di nazionalità diverse, con pene da 4 anni all’ergastolo, senza precedenti esperienze rugbistiche. La squadra è iscritta al campionato ufficiale F.I.R. di serie C2 sotto la guida del tenace coach Max Zancuoghi. Con l’arrivo di tre giovani detenuti, il film segue le vicende dei Giallo Dozza nel corso del suo primo campionato, giocato forzatamente sempre in casa. Tra allenamenti estenuanti e i ritmi lenti della quotidianità in cella, il film racconta il difficile cammino dei detenuti per raggiungere la meta non solo in campo ma anche nella vita con una ritrovata dignità sociale: un sofferto inno allo sport, alla condizione umana, in tutte le sue complesse latitudini. Giallo Dozza – chiamata come il colore del cartellino dell’espulsione temporanea di dieci minuti previsto nel rugby – nasce dal progetto educativo “Tornare in Campo”, coordinato da tecnici e allenatori del Rugby Bologna 1928. Il progetto è finalizzato all’insegnamento del rugby all’interno del carcere della Dozza di Bologna, e al recupero fisico, sociale ed educativo di detenuti. Due le motivazioni che hanno spinto Enza Negroni a girare La prima meta. Da un lato approfondire il processo di inclusione attraverso il rugby di detenuti di diverse nazionalità, con la formazione di un tessuto sociale multietnico, come solo il carcere riesce a rappresentare. Dall’altro, l’utilizzo della forma documentaristica che permette di raccontare l’esperienza della vita carceraria, senza mediazioni, raccontando il tentativo di emergere da un forte disagio.
ore 21:00 UNE JEUNE FILLE DE 90 ANS di Valeria Bruni Tedeschi, Yann Coridian (France, 2016, 85’) Thierry Thieû Niang, coreografo di fama internazionale, conduce un laboratorio di danza con pazienti malati di Alzheimer, presso il reparto geriatrico dell’ospedale Charles Foix d’Ivry, non lontano da Parigi. La protagonista del film, Blanche, giovane ragazza di novant’anni si innamora del coreografo, e la sua malattia diventa la malattia dell’amore. Inoltre le retrospettive su due autori:
sulla scrittura, attraverso un omaggio al regista brasiliano Sergio Oksman, autore di film che hanno ottenuto premi in diversi festival internazionali e importanti riconoscimenti come il Premio Goya. Mostreremo i suoi film più importanti, e il regista terrà un workshop dal titolo “l’invenzione del reale”, dove, tra controllo e caso, rischio e indeterminatezza, le immagini del reale saranno giustapposte per sperimentare nuove possibilità di riscrittura degli eventi. Oksman presenterà inoltre, in una sorta di jam session live, frammenti di cinque film mai finiti, per discutere con il pubblico sulle modalità di scrittura e sviluppo di un film non terminato. Sezione patrocinata dall’Ambasciata di Spagna.
vengono proposti seminari e laboratori, tenuti da professionisti di fama internazionale, rivolti a chi è interessato ad approfondire la conoscenza di aspetti tecnici e formali della realizzazione cinematografica. Di seguito il programma.
del documentario?” Seminario a cura di Radical Plans. Nella stessa giornata la presentazione del “TOSCANA FILM NETWORK” che nasce nel 2015 dall’esigenza di incontro e confronto maturata da alcune realtà imprenditoriali toscane operative nel settore cinematografico e dell’audiovisivo. (accesso aperto a tutti)