Paradise una nuova vita di Davide Del Degan: la recensione di Maria Vittoria Battaglia

Un’esilarante lezione di giustizia e umanità.

PARADISE una nuova vita di DAVIDE DEL DEGAN è una coproduzione Italia – Slovenia, prodotto da PILGRIM e A ATALANTA con RAI CINEMA, distribuito daFandango Distribuzione e nei cinema dall’8 ottobre

Calogero (Vincenzo Nemolato), testimone di omicidio, viene inserito nel programma di protezione testimoni e trasferito dalla Sicilia a Sauris, un piccolo paese al confine tra Friuli-Venezia Giulia e Slovenia. Qui, per una serie di motivi, si troverà di nuovo vis a vis con lo stesso omicida, con cui, dopo un inizio a dir poco travagliato, instaurerà una paradossale relazione di amicizia.

Il film gioca molto sui contrasti: si apre con uno splendido scorcio di Cefalù, vediamo il sole, il mare, i colori caldi e allegri della Sicilia, poi uno sparo e le piume che svolazzano nel cielo azzurro diventano fiocchi di neve che cadono da un grigio e freddo cielo su un manto bianco di ghiaccio. E il nostro testimone, in questo freddo grigiore invernale, cerca di vendere coloratissime granite.

Il contrasto tra la vecchia vita e la nuova è di grande impatto, caldo e freddo, famiglia e solitudine, allegria e tristezza: lo spettatore è quasi tentato di dare ragione alla moglie del protagonista (Selene Caramazza) e dire che egli non avrebbe dovuto testimoniare o fidarsi di “loro” – ossia le istituzioni. Poi però, fortunatamente, Calogero ci ricorda che “loro siamo noi”, che tutti facciamo parte di questa società e l’impegno per un mondo migliore è anche e soprattutto una nostra responsabilità. E dunque Calogero nonostante la paura, la solitudine e il freddo – non solo climatico – non si tira mai indietro di fronte a questa responsabilità, neanche quando ha l’occasione di fare nuovamente la scelta e tornare alla vecchia e desiderata vita, al sole, all’amore, alla spensieratezza.

Anche il personaggio dell’omicida ha un sorprendente sviluppo, che mette in luce il suo lato più umano e le ragioni del suo agire; importante sottolineare però che l’audace scelta del regista di umanizzare così tanto l’assassino non sfocia mai in alcunché di giustificatorio. Del Degan sembra dirci anche in questo caso che siamo sempre -nonostante le storie che ci portiamo dietro – responsabili per le nostre azioni ma che non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta e iniziare “una nuova vita”.

Sebbene il messaggio che il racconto vuol trasmetterci sia assai serio, il film non perde mai la sua leggerezza grazie alla grande dose di ilarità con cui è condita la storia: una lezione di giustizia, sì, ma sempre con il sorriso.

Maria Vittoria Battaglia

Note di regia: Calogero non ha mai voluto essere un eroe, e suo malgrado si ritrova ad affrontare una scelta troppo grande e le relative conseguenze. Solo e nel posto sbagliato si sente abbandonato dalla famiglia e minacciato dal sicario che ha denunciato, che al contrario scappa da una vita che non avrebbe voluto. Paradossalmente per il Killer, Calogero è un liberatore. La sua testimonianza era l’occasione che aspettava per poter abbracciare un nuovo se stesso. Così paurosamente vicini, i due cominciano a conoscersi e a capire che per loro una nuova vita è possibile. Calogero da vittima disorientata dalla situazione prenderà via via coraggio fino a diventare padrone del proprio destino, vestendo per il Killer anche i panni dell’amico fidato che ne ascolta confidenze e debolezze. Ci spiazzerà aprendosi perfino alle possibilità di un amore diverso. Lo stile è volutamente tragicomico, e attinge dalla lezione del cinema di genere e d’autore, dove la scuola di partenza è la commedia all’italiana, che utilizza una fisicità e un umorismo talvolta grotteschi per dare risalto alla tragica vita dei personaggi. L’intento è quello di concentrare lo sguardo sui protagonisti, di liberarli da ideologie e missioni sociali per fare emergere tutti i contrasti che li contraddistinguono. I silenzi della montagna e del manto nevoso, gli spifferi del vento sui pini, gli scricchiolii della foresta e i versi degli animali che la abitano saranno le atmosfere che accompagneranno Calogero e il Killer nella loro nuova vita.

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