Speciale #LOCARNO70 : I Premi dividono giuria e critica mentre la Francia fa il pieno dei Pardi

Non poteva essere altrimenti visto che la selezione 2017 che consta oltre cinquanta opere inedite è caratterizzata come abbiamo già detto da una presenza massiccia di film d’0ltre Alpe (circa un terzo dei titoli inediti). La curiosità è che come accade spesso la Giuria prende le distanze dalla critica assegnando il Gran Premio del Festival e della Città di Locarno al film: MRS. FANG di WANG Bing, che purtroppo non abbiamo visto ma che ha goduto invece di un terzo posto della critica tra le più autorevoli ed in particolare Francesca Monti del Giornale del Popolo (Svizzera) che lo ha definito una lezione di cinema e di etica dello sguardo di cui oggi abbiamo bisogno. Ma anche da Francesco Boille, Internazionale (Italia) per il quale Mrs Fang è il ritratto immobile di una donna alla fine dei suoi giorni, privo di pornografia e pieno invece di umanità. Ma anche dall’Europa e dall’America come Giorgia Del Don, Cineuropa.(Belgio) che lo preferisce per la sua poesia e disperazione. Wang Bing ci invita a concentrarci sui piccoli dettagli che ci rendono umani, a guardare nel vuoto senza perdersi. Un film delicato da gestire con cautela. Ed infine l’americano Christopher Small, IndieWire, che definisce teatro materialista il lutto della signora Fang di Wang Bing ci consegna la sua vita interiore ed esteriore. Tutto ciò di cui hai bisogno è solo un viso.

Per la critica il film da premiare era invece Lucky il quale non è stato preso in considerazione dalla Giuria. Purtroppo non siamo riusciti a vederlo per il tutto esaurito delle varie proiezioni che indica come il passaparola funzioni. A favore della pellicola la Svizzera con Matthias Lerf del SonntagsZeitung che ci dice “perché a volte ci vuole così poco, per fortuna: una tartaruga, due canzoni e molto Harry Dean Stanton”. Ma anche il suo collega Michael Sennhauser. E dall’Italia Maurizio Porro, Alessandra Levantesi, Massimo Lastrucci, Valentina D’Amico. Dall’Europa unita il tedesco Peter Claus, il francese Thomas Sotinel di Le Monde, e gli inglesi Allan Hunter dell’autorevole Screen International e Pamela Jahn dell’Electric Sheep Magazine. Ma anche la cara amica Nina Rothe dell’Huffington Post: Perché è una storia bella e avvincente che ti fa venir voglia di vivere in quel posto con quella persona.

Invece unisce tutti MADAME HYDE di Serge Bozon Francia/Belgio con una grande interpretazione di Isabelle Huppert che merita l’Oscar per la sua poliedricità ai personaggi che ultimamente ha interpretato.

Ed infatti il Pardo per la miglior interpretazione femminile le è stato assegnato!

Il film che abbiamo molto amato appunto per la grande interpretazione di Isabelle Huppert. Accompagnata nella sua avventura nei panni di una insegnante Romain Duris e José Garcia.

Non solo dalla Germania Frédéric Jaeger, Critico, ma anche Nicholas Elliott del prestigioso Cahiers du Cinéma, Olivia Cooper-Hadjia, critico francese e Jean-Baptiste Morain di Les Inrockuptibles, sempre francese e per finire il portoghese Francisco Ferreira dell’Expresso lo hanno sostenuto durante la kermesse.

Ma riportiamo gli altri premi del Concorso internazionale.

La Giuria ufficiale del 70° Locarno Festival, composta dal Presidente Olivier Assayas, cineasta (Francia) e Jean-Stéphane Bron, cineasta (Svizzera), Miguel Gomes, cineasta (Portogallo), Christos Konstantakopoulos, produttore (Grecia), Birgit Minichmayr, attrice (Austria) ha deciso di assegnare i seguenti premi:

Premio speciale della giuria – Premio dei Comuni di Ascona e Losone a AS BOAS MANEIRAS di Juliana Rojas, Marco Dutra, Brasile, Francia

Pardo per la miglior regia e Premio della Città e della Regione di Locarno a F.J. OSSANG per 9 DOIGTS, Francia, Portogallo

Pardo per la miglior interpretazione maschile assegnato all’attore: ELLIOTT CROSSET HOVE per VINTERBRØDRE di Hlynur Pálmason, Danimarca, Islanda

Nel Concorso Cineasti del presente La giuria formata dal Presidente Yousry Nasrallah, cineasta (Egitto) e Matías Piñeiro, cineasta (Argentina), Katrin Pors, produttrice (Danimarca), Johanna ter Steege, attrice (Paesi Bassi), Paola Turci, cantautrice (Italia) ha deciso di assegnare i seguenti premi:

Pardo d’oro Cineasti del presente a 3/4 (Three Quarters) di Ilian Metev, Bulgaria, Germania

Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente a MILLA di Valerie Massadian, Francia, Portogallo

Premio per il miglior regista emergente – Città e Regione di Locarno a KIM DAE-HWAN per CHO-HAENG (The First Lap), Corea del Sud

Menzioni Speciali a DISTANT CONSTELLATION di Shevaun Mizrahi, Stati Uniti, Turchia, Paesi Bassi e VERÃO DANADO di Pedro Cabeleira, Portogallo

Nel Concorso Signs of Life la giuria costituita da Maria Bonsanti, programmer (Italia), Jordan Cronk, critico cinematografico e programmer (Stati Uniti), Chris Fujiwara, critico cinematografico e programmer (Giappone) ha deciso di assegnare il Signs of Life Award ELECTRONIC-ART.FOUNDATION per il miglior film a COCOTE di Nelson Carlo De Los Santos Arias, Repubblica Dominicana, Argentina,Germania, Qatar

Mentre come opera prima la giuria composta da Diego Batlle, critico cinematografico (Argentina), Birgit Kohler, programmer (Germania), Clarense Tsui, critico cinematografico (Hong Kong) ha deciso di assegnare i seguenti premi:

Swatch First Feature Award (Premio per la migliore opera prima) a SASHISHI DEDA (Scary Mother) di Ana Urushadze, Georgia, Estonia

Swatch Art Peace Hotel Award a METEORLAR (Meteors) di Gürcan Keltek, Paesi Bassi, Turchia

Menzione Speciale a DENE WOS GUET GEIT (Those Who Are Fine) di Cyril Schäublin, Svizzera

Per quello che ci riguarda ricordiamo l’interessante Settimana della Critica della quale abbiamo visionato per Voi oltre la metà dei titoli (4 su 7)che riportiamo in ordine di gradimento:

Favela Olímpica di Samuel Chalard Svizzera (v.o.Portoghese)

Družina (The Family) di Rok Biček Slovenia/Austria (v.o.) Sloveno

Las cinéphilas di María Álvarez Argentina (v.o. Spanolo)

The Poetess di Stefanie Brockhaus, Andreas Wolff Germania/Saudi Arabia(v.o. Arabo)

Nelle varie sezioni i francesi ci sono sembrati nettamente favoriti per la qualità offerta ed in particolare:

Per la selezione di Piazza Grande del Premio del Pubblico (5) abbiamo preferito CHIEN di Samuel Benchetrit Francia/Belgio – 2017 – 87’ Prima mondiale. Una paradossale storia di un un moderno Giobbe interpretato da Vincent Macaigne alle prese con la sua ex (Vanessa Paradis) ed un diabolico Bouli Lanners, addestratore di cani che lo sottomette come un animale. Un finale imprevedibile lo vede nel ruolo che più gli si addice, dopo aver perso moglie, figli e il lavoro. Sarà solo nella sua mente o sarà realtà? Una parodia sui valori umani che si rivolgono sempre più alla razza canina umanizzandola. Ma passiamo al Concorso internazionale (6) dove abbiamo tanto amato dalla Francia 9 DOIGTS di F.J. Ossang Francia – 2017 – 99’ Prima mondiale. Un film hichicockiano che attraversa i vari generi del cinema stupefacendo lo spettatore tra crime story, spy story e fantastic story. Il cast formato da Paul Hamy, Damien Bonnard, Pascal Greggory, Gaspard Ulliel, Lisa Hartmann, Alexis Manenti è di tutto rispetto. Peccato che non ha avuto riconoscimenti, ma non è la prima volta che ci imbattiamo in un film dall’umor graffiante proveniente dalla Palestina. E’ il caso di WAJIB (Duty) di Annemarie Jacir Palestina/Francia/Germania/Colombia/Norvegia/Qatar/UAE – 2017 – 96’ Prima mondiale dove viene messo a nudo il rapporto tra due generazioni che vivono esperienze diverse. Un figlio espatriato in Italia che ha messo da parte le usanze arabe, un padre abbarbicato alle tradizioni che lo costringe a comportarsi tradizionalmente. Sullo sfondo una città di Nazareth caotica e qualche omaggio alle musiche pop anni ’70 questo road movie per le strade della cittadina palestinese. I due protagonisti sono Mohammad Bakri, Saleh Bakri.

Dal Concorso Cineasti del presente abbiamo preferito il delizioso SEVERINA di Felipe Hirsch Brasile/Uruguay – 2017 – 103’ Prima mondiale con Javier Drolas, Carla Quevedo, Alejandro Awada, Alfredo Castro, Daniel Hendler un inno alla scrittura, al mondo dei libri all’amore incondizionato con uno stile incisivo e la speciale partecipazione di Alfredo Castro che interpreta la controversa figura paterna.

Come abbiamo già riferito una delle novità di questa edizione sono stati i premi riservati alla sezione Signs of Life (2) dove sono presentate opere che utilizzano linguaggi innovativi. Abbiamo visto due film entrambi meritevoli il primo ERA UMA VEZ BRASÍLIA di Adirley Queirós Brasile/Portogallo – 2017 – 100’ Prima mondiale con Wellington Abreu, Andreia Vieira, Marquim do Tropa, Franklin Ferreira ci racconta in forma di fantasy la condizione politica nel continente sud americano, il secondo ci riporta indietro nel tempo e nella storia della Romania per comprendere cosa sia la Romania di oggi. ȚARA MOARTĂ (The Dead Nation)di Radu Jude Romania – 2017 –   Prima internazionale DOC attraverso la presentazione di foto d’epoca dello studio fotografico Splendid incentrate sulla shoa in Romania durante il nazifascismo.

Dei Film citati quelli candidati allo Swatch First Feature Award abbiamo preferito METEORLAR di Gürcan Keltek (Concorso Cineasti del presente)

Come abbiamo detto le perle cinematografiche di questa edizione si limitano a pochi titolo mentre nella sezione indipendente della Settimana della Critica sono concentrate le opere più meritevoli sia per linguaggio che per originalità. Poniamo al primo posto il documentario sulle olimpiadi brasiliane del 2016 Favela Olímpica di Samuel Chalard Svizzera (v.o.Portoghese), seguito dal documentario intimo Družina (The Family) di Rok Biček Slovenia/Austria (v.o. Sloveno), girato in oltre un decennio con al centro la piccola Nia e i suoi precoci genitori. Dopo tante controversie il suo giovanissimo genitore rinuncia alla patria podestà. Ma anche l’omaggio ag tutti gli amanti del Cinema : Las cinéphilas di María Álvarez Argentina (v.o. Spanolo) in un escursus di sette cinefile dove ognuno di noi si può riconoscere con i propri pregi e difetti. Ed infine la storia di emancipazione nell’Arabia Saudita The Poetess di Stefanie Brockhaus, Andreas Wolff Germania/Saudi Arabia(v.o. Arabo) per rompere la tradizione che vede le donne poste in condizione di inferiorità rispetto all’uomo.

Dal collega e amico Ugo Baistrocchi riportiamo la sua personale classifica che molto ha in comune con quella espressa dai critici ma non dalla Giuria. Posiiamo solo dirvi che il giudizio di qualsiasi spettatore e quindi anche dei critici è influenzato del particolare momento in cui assapora la pellicola. Vi confessiamo che tante volte abbiamo cambiato giudizio!

FILM visti da UGO BAISTROCCHI a Locarno LXX (2017) in ordine di gradimento:

Las cinephilas di Maria Alvarez 74′ DCP Colore fSemaine de la critique)

Lucky di John Carrol Lynch 88′ DCP Colore (Concorso)

Demain et tous l’autres jours di Noemie Llovsky 96′ DCP Colore (Piazza Grande)

Person to person di Dustin Guy Defa 84′ DCP Colore (Cineasti del presente)

Charleston di Andrei Cretulescu 119 DCP Colore (Concorso)

Lola pater di Nadir Moknèche 95′ DCP Colore (Piazza Grande)

Amori che non sanno stare al mondo di Cristina Comencini 92′ DCP Colore (Piazza Grande)

What happened to Monday? di Tommy Wirkola 123′ DCP Colore (Piazza Grande)

Madame Hyde di Serge Bozon 95′ DCP Colore (Concorso)

La telenovela errante di Raúl Ruiz, Valeria Sarmiento 80′ DCP Colore (Concorso)

Goliath di Dominik Locher 85′ DCP Colore (Concorso)

Gemini di Aaron Katz 93′ DCP Colore (Concorso)

Easy di Andrea Magnani 91′ DCP Colore (Cineasti del presente)

Good luck di Ben Russell 143′ DCP Colore & B/N (Concorso)

Arrivederci al 2018!

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