Speciale 74esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – lunedì 4 e martedì 5 settembre – DAILY #3

Al giro di boa gli attesi McDonagh, Kore-da sparigliano i pronostici mentre Aronofsky viene bocciato da una critica feroce. La critica internazionale incorona invece Guillermo del Toro con The Shape of Water

dal Lido di Venezia Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marina Pavido – Foto per gentile concessione della Biennale.

Iniziamo dale bocciature sonore della sala. Il film di DARREN ARONOFSKY – MOTHER!  Era tanto atteso ma si è dimostrato non in

Left to right: Javier Bardem and Jennifer Lawrence in mother!, from Paramount Pictures and Protozoa Pictures.

sintonia con il pubblico. Se la prima parte risulta convincente con uno schema di sceneggiatura collaudato: la situazione apparentemente felice che i nostri protagonisti vivono in una immensa residenza isolata viene bruscamente interrotta come in un sogno dall’arrivo inaspettato di un presunto chirurgo. Quali segreti nasconde? La storia si complica per l’arrivo di altri personaggi, in un crescendo di assurdità. Sebbene la moglie cerchi di difendere quella apparente realtà la situazione le sfugge di mano. Fino a qui nulla da dire. E’ nella seconda parte che la fantasia dell’autore è sfrenata e mostra grazie al poeta protagonista della storia il suo irrefrenabile egocentrismo (ndr del regista). E’ questa la chiave di lettura del film che però termina con un poderoso flop. La sala non è stata delicata nei suoi confronti e dispiace assistere a toni di giustizialismo, soprattutto dovuti ad una visione secolare della platea. Addirittura qualcuno ha ipotizzato riferimenti alla Madonna. A noi sembra che si tratti invece del parto a cui ogni artista non può sottrarsi, e chissà se poi il finale non sia volutamente banale per ricordare la pochezza dell’essere umano? Quindi anche se salvabile lo script è talmente complicato da non potersi paragonare a film più belli visti in questa mostra. (RECENSIONE)

Three Billboards Day 04_118.dng

Tutt’altra reazione ha avuto il film di MARTIN MCDONAGH – THREE BILLBOARDS OUTSIDE EBBING, MISSOURI  che sfrutta certi pregiudizi sul potere della Chiesa (definita una banda) e della sfrontatezza della polizia. La protagonista è una madre hippy che non si arrende alla mancata giustizia per l’efferato delitto di stupro subito dalla figlia e sfociatonell’assainio della giovane.  Su questo sfondo tenebroso il regista con diverse battute riesce a sdrammatizzare ottenendo più volte gli applausi a scena aperta. Il finale non è proprio scontato e i due personaggi che nella vicenda si sono combattuti con tutti i mezzi trovano finalmente un momento di empatia. (RECENSIONE)

Dall’oriente l’ultimo film di KOREEDA HIROKAZU – SANDOME NO SATSUJIN (THE THIRD MURDER) che tratta il tema della Giustizia in Giappone finalizzato a chi amministra la Giustizia. Una pagina triste raccontata con delicatezza nei dialoghi a due tra il reo confesso e il difensore. Marina Pavido al riguardo ha scritto (RECENSIONE).

Infine sempre in concorso un affresco della grande biblioteca americana al servizio dei cittadini, degli artisti e di quanti cercano qualcosa di più tangibile che una semplice ricerca su internet. E’ il film di FREDERICK WISEMAN – EX LIBRIS. THE NEW YORK PUBLIC LIBRARY che dura ben 197’. Sempre da Marina riportiamo le sue impressioni (RECENSIONE)

Invece dalla sezione Orizzonti un esilerante scorcio delle conseguenze del conflitto permanente tra arabi ed israeliani nel film di TZAHI GRAD che è pure il protagonista di HA BEN DOD (THE COUSIN). Il cugino di un muratore lo sostituisce per un lavoro commisionato da un professionista israeliano. Ne viene fuori una storia insolita come solo gli israeliani sono capaci di fare. Autoironia della pesante situazione in Israele. Sempre da Orizzonti un delicato film anche questo sulla incomunicabilità di una famiglia apparentemente normale. La bellezza della pellicola girata durante una tempesta di neve ci mostra un bambino alla ricerca di attenzioni in famiglia I due registi DAMIEN MANIVEL, IGARASHI KOHEI hanno spiegato che il soggetto di LA NUIT OÙ J’AI NAGÉ – OYOGISUGITA YORU si basa appunto sul loro desiderio di girare un film sulla neve e sulla famiglia. Di seguito la Q&A dopo la proiezione: (VIDEO)

Infine per Venice Days SARA FORESTIER presenta con M una storia di incomunicabilità in una storia d’amore Una delicata storia d’amore vissuta in prima

persona dalla regista nell’incontro seguito alla proiezione: (VIDEO)

Riportiamo adesoo la classifica della critica internazionale di CIAK ai primi cinque film:

GUILLERMO DEL TORO – THE SHAPE OF WATER

MARTIN MCDONAGH – THREE BILLBOARDS OUTSIDE EBBING, MISSOURI

FREDERICK WISEMAN – EX LIBRIS. THE NEW YORK PUBLIC LIBRARY

SAMUEL MAOZ – FOXTROT

ALEXANDER PAYNE – DOWNSIZING

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