La Festa dopo l’apertura di ieri con MOONLIGHT prosegue con uno sguardo agli Studios, ma anche al nuovo cinema Messicano e al Testamento del Maestro WAJDA
Joseph Gordon. Il giovane talento informatico Snowden è un americano intriso dal padre di sincero patriottismo, possiamo dire repubblicano. Quando si rende conto nel suo lavoro che i servizi di intelligence sono deviati si trova ad un bivio. Il resto è storia recentissima. Oliver Stone di cui abbiamo apprezzato l’incontro svoltosi nel pomeriggio, fedele a se stesso si adegua ai nuovi canoni di Internet e ci consegna l’ennesimo reportage di storia americana lasciando allo spettatore il giudizio storico. Una parte che può apparire secondaria è lasciata al saggio Nicolas Cage che interpreta il sentimento di tuuti noi: ci è riuscito.
Dagli Studios in concorso MANCHESTER BY THE SEA di Kenneth Lonergan con un enigmatico Casey Affleck. Un dramma familiare improvviso ma atteso rimette a posto le
tessere di un mosaico per rielaborare il lutto e i sensi di colpa del protagonista. Un quadro pittorico di come la vita va in pezzi in un attimo. Notevole l’interpretazione di Casey. Un paesaggio come una cartolina rassicura lo spettatore. Sebbene la lunghezza della pellicola superi le due ore canoniche i continui flash back tengono alto il ritmo complessivo della pellicola. Il direttore artistico lo aveva annunciato che la Festa non disdegna i documentari che questo anno raggiungono il notevole traguardo di un quarto della intera selezione. Ecco il primo che diventerà un must per i cinefili. Si tratta di RICHARD LINKLATER: DREAM IS DESTINY di Louis Black e Karen Bernstein. Il regista indipendente dopo l’opera
che lo ha reso famoso Slacker del 1991 termine introdotto dopo nel linguaggio comune, di recente (2014) ha portato a termine un opera poderosa ed unica durata 12 anni. Parliamo di BOYHOOD che racchiude in se anche la storia recente dell’America. Partendo da questi due capolavori di cui il secondo ha ricevuto l’OSCAR per la migliore attrice non protagonista il regista si racconta in prima persona in una intervista riaprendo il suo passato conservato in scatoloni.
AFTERIMAGE ci lascia un testamento su cosa sia l’Arte visiva grazie alla narrazione di un pezzo di storia recente. Il famoso pittore Władysław Strzemiński professore della Scuola Nazionale di Belle Arti di Łódź con l’ascesa del Comunismo in Polonia cade in disgrazia. Grande artista e co-fondatore della corrente dell’Unismo, è invece osannato dai suoi studenti come il “Messia della pittura moderna”. Oltre all’inno all’Arte siamo di fronte alla condanna di uno dei due mali assoluti del secolo scorso che hanno
soggiogato la Polonia. Non possiamo che dire grazie al Maestro che alla sua veneranda età ci ha regalato e lasciato un segno tangibile del suo passaggio terreno. Grazie.Infine il primo dei film della sezione |Le voci del domani|TODO LO DEMÁS / EVERYTHING ELSE della messicana Natalia Almada. Si tratta di uno stile non proprio nuovo con riprese dal basso, primi piani nella caotica metropolitana e frame fissi per entrare nel cuore della solitaria protagonista Doña Flor dipendente statale. Maniacale che improvvisamente perde il suo unico affetto.
L’esercizio di laboratorio mette a dura prova lo spettatore che però è appagato dalla interpretazione della protagonista Adriana Barraza che per oltre 90 minuti tiene banco.