Speciale 11ma Festa del Cinema di Roma – lunedi 17 e martedì 18 ottobre (DAY 5&6)

Al giro di boa della Festa cosa succede? Oltre all’invasione degli Studios, il doc italiano di Patierno e da Israele e Irlanda la delusione per due registi promettenti, insieme al Giappone che surclassa tutti

dall’Auditorium Parco della Musica di Roma Luigi Noera – Foto per gentile concessione della Festa del Cinema di Roma.

A metà della Festa due giornate intense per gli INCONTRI RAVVICINATI. Nella prima giornata il ritorno del Re come lo ha presentato Antonio Monda ovvero Viggo Mortensen che non ha bisogno di presentazione e interprete di CAPTAIN FANTASTIC, film in concorso in collaborazione con Alice nella Città. Il
mito Hippy passato ai raggi X da Matt Ross si infrange sulla quotidianità di una famiglia. Il secondo giorno  è stato ospite di Antonio Monda Daniel Mamet autore, sceneggiatore ma anche regista raccontando aneddoti della sua carriera. Invece in una saletta strapiena si è svolto il convegno dove i critici cinematografici italiani si sono interrogati e confrontati con i loro colleghi francesi ed americani. CONDIZIONI CRITICHE: AMARE IL CINEMA E SCRIVERE DI FILM NELL’ERA DIGITALE il titolo del panel moderato da Mario Sesti e Alberto Crespi. Esiste ancora uno spazio da difendere, consolidare e anche innovare per chi ha per anni esercitato il mestiere di lavorare sulla scrittura per esplorare e approfondire e comprendere l’inesauribile esperienza di vedere un film, con se stesso e con i lettori?
Pareri talune volte apparentemente contrapposti che guardano al futuro della critica cinematografica. Ma vi rimandiamo alla pagina FaceBook per l’ascolto dalla loro viva voce.Passiamo ai film di inizio settimana. E’ la volta del secondo film (doc) italiano di Francesco Patierno NAPLES ‘44   che attingendo da filmati dell’epoca tramite il racconto di un giovane ufficiale inglese, Lewis Norman entrato con la Quinta Armata Americana in una Napoli distrutta e piegata dalla guerra, di come da vissuta questa esperienza. Il film è tratto da un libro frutto degli appunti presi dall’ufficiale inglese, divenuto dopo la guerra un affermato scrittore. Inediti delle nefandezze delle truppe alleate verso una popolazione civile affamata. Una potente denuncia degli orrori delle guerre. Di tutte le guerre, perché non esistono quelle giuste o ingiuste, ma solo la sofferenza che ne deriva. La doppietta americana è rappresentata da una parte da un film di denuncia dove Rachel Weisz e il bravissimoTimothy Spall nei panni di David
Irving si fronteggiano nel film DENIAL di Mick Jackson. La prima interpreta la storica Deborah Lipstadt che nel libro “Denying the Holocaust” denuncia appunto la posizione negazionista di David Irving. Una battaglia combattuta nelle aule di un tribunale inglese dove è la Lipstadt a dover difendersi in quanto l’onere della prova, secondo la legge inglese sulla diffamazione, spetta all’accusato.  Il secondo film è THE ACCOUNTANT di Gavin O’Connor interpretato da un prestante Ben Affleck e dalla giovanissima Anna Kendrick, peraltro interprete anche di The Hollars, altro film statunitense in selezione. E’ la solita ricetta degli Studios  che si avvale di effetti speciali, di inseguimenti, di piccoli escamotage melò con l’aggravante che la sceneggiatura già così povera è incomprensibile e il regista mette in bocca agli attori la soluzione dell’intrigo.
Siamo rimasti anche delusi dall’israeliano Yaniv Berman ed il suo MEDINAT HAGAMADIM / LAND OF THE LITTLE PEOPLESebbene sia da apprezzare la possibilità dei cineasti israeliani di poter affrontare liberamente e denunciare il clima che si vive in Israele di continuo terrore e violenza, il linguaggio è così aggressivo ed urlato da sfociare piuttosto in un horror. Il film è controverso perché taluni lo hanno apprezzato. Il linguaggio utilizzato è invece adatto ad un corto.A colmare queste delusioni ci ha pensato il cineasta francese Sébastien Marnier con IRRÉPROCHABLE . Noir di ottima qualità direi il delitto perfetto con una affascinante e impenetrabile Marina Foïs.Non è altezza invece l’attrice  Rooney Mara, coprotagonista nel controverso Carol, che adesso interpreta la tragedia di una storia di pedofilia raccontata dall’inglese  Benedict Andrews nel film UNA. Anche in questo film la sua mancanza di  espressività è la nota dolente.Di tutt’altra fattura il noir dai connotati politici dell’irlandese Jim Sheridan che con THE SECRET SCRIPTURE ci racconta grazie all’aiuto di Vanessa Redgrave nei panni di una anziana donna la storia Roseanne McNulty vittima dell’eterno scontro tra cattolici e protestanti. La Chiesa cattolica non ne esce bene da questo film di denuncia politica.

Dal nuovo mondo anglosassone Ivan Sen con GOLDSTONE , il suo ultimo elegante e intelligente noir che riflette sulla storia dell’Australia con un racconto avvincente ambientato nel presente.Il film che abbiamo amato di più è il giapponse NAGAI IIWAKE / THE LONG EXCUSE di Miwa Nishikawa. Una riflessione sui valori dell’uomo dove si confrontano due uomini: Sachio e Yoichi, le cui mogli care amiche periscono in un incedente stradale. Da una parte un affermato scrittore, dall’altra un camionista che si ritrova dover accudire ai due figli. Da questa tragedia nasce fra i due un rapporto di solidarietà ed empatia permettendo allo scrittore ed al camionista di comprendere il senso vero della vita.

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