copyright © Festival del film Locarno |
Ieri un primo assaggio di festival con la proiezione del film che incoronò il duo Terence Hill e Bud Spencer nel nuovo genere. Domani invece lo sguardo in prima mondiale della fortunata coproduzione tra Svizzera, Germania e Repubblica Ceca dal titolo GOTTHARD. Ma veniamo alle novità di quest’anno che sono sintetizzate così dal Direttore artistico Carlo Chatrian: “Dedico a Michael Cimino e Abbas Kiarostami quest’edizione. Non solo come ringraziamento per le emozioni che hanno regalato al pubblico del Festival, ma anche perché rappresentano quel cinema che a Locarno è di casa. Cinema che legge la realtà e la trasfigura, cinema che non ha paura di pensarsi grande anche quando affronta storie che “piccole” non sono mai, cinema che usa tutta la scala di tonalità, dal campo largo al primissimo piano. Cinema che arriva come un soffio di vento e ti porta via con sé”. In omaggio a Abbas Kiarostami viene presentato postumo il suo laboratorio a Cuba: 7 cortometraggi che dialogano con l’ultimo lavoro realizzato dal grande regista da poco scomparso. Nel concorso internazionale sono presenti registi che vengono dall’Egitto, dalla Tailandia, dalla Bulgaria e dal Portogallo, dall’Argentina e dagli Stati Uniti con la medesima caratteristica che i loro protagonisti sono tutti in movimento. Come spinti da un vento che alita dentro di loro, si muovono da un capo all’altro di un continente come nella geniale “rivisitazione shakesperiana” proposta da Piñeiro, o senza requie tra le pieghe di una città come Marija nell’omonimo film. Si muovono, loro malgrado, nel tempo, come accade all’ornitologo di João Pedro Rodrigues o alla madre descritta da Milagros Mumenthaler. Si muovono anche quando il film è racchiuso in un luogo: è il caso delle splendide carrellate che assecondano i percorsi di seduzione disegnati da Yousry Nasrallah. E quando sono immobilizzati in un ospedale è il letto con il suo occupante a muoversi come in Scarred Hearts. E si domanda Il Direttore artistico: “Che cosa racconta quest’irrequietezza? Forse il desiderio di vedere le cose e le persone da un altro punto di vista, la sensazione che un movimento è necessario quando il presente non si accorda ai nostri desideri. Quindi sono film erranti quelli scelti per l’edizione 69, film che ricercano il proprio soggetto andando a scandagliare il passato come accade nell’affascinante ritratto proposto da Anocha Suwichakornpong”. Lo stesso accade nel programma della Piazza Grande e delle altre sezioni. Film
che indagano l’attualità, come ad esempio il percorso di radicalizzazione islamica in Le ciel attendra oppure la Storia nelle sue tracce più note sull’esilio in America latina di Stefan Zweig in Von der Morgenröte o in quelle destinate all’oblio come la scomparsa di un poeta indonesiano sotto il regime di Suharto in Solo, Solitude. La Piazza Grande oltre ai due prefestival prevede 16 titoli. di cui due dedicati alla storia del cinema. Vi figurano attesi blockbuster e film d’autore, opere prime e altre di registi affermati. C’è anche il ritorno di Ken Loach Palma d’oro 2016 e la grandiosa messa in scena concepita da
Ashutosh Gowariker nel suo Mohenjo Daro, film che chiuderà la 69 edizione.
Ma passiamo alla composizione della giuria del Concorso internazionale con Presidente il regista messicano Arturo Ripstein, assistito da Kate Moran, attrice (Francia/Stati Uniti), Rafi Pitts, regista (Iran), Rodrigo Teixeira, produttore (Brasile) e WANG Bing, regista (Cina). Invece la giuria del Concorso Cineasti del presente è presieduta da Dario
Argento, coadiuvato dalla attrice greca Angeliki Papoulia, Antonin Peretjatko, regista (Francia), Cornelia Seitler, produttrice (Svizzera) e da Sean Price Williams, direttore della fotografia (Stati Uniti).
membri l’attrice spagnola Marian Álvarez, Julie Corman, produttrice (Stati Uniti), Shahrbanoo Sadat, regista (Afghanistan) e il regista svizzero Nicolas Steiner.
trasgressiva degli anni sessanta, sarà protagonista della 69a edizione del Festival del film Locarno su quella Piazza che nove anni fa (2007) omaggiò Michelangelo Antonioni, uno dei maestri con cui ha lavorato, ricevendo il premio alla carriera. Così ha commentato Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival: “Sono molto contento di premiare la carriera straordinaria di un’attrice come Jane Birkin, che ha attraversato la storia del cinema moderno con una traiettoria che non ha eguali. Capace di incendiare i fotogrammi con la sua presenza, di declinare il termine seduzione in un senso originale, di essere alla moda pur essendo a lato delle mode, Jane Birkin ha dato vita a personaggi che restano impressi per quella singolare nota di innocenza perduta che sempre vibra in lei”.
Infine Locarno renderà omaggio all’amatissima attrice italiana Stefania Sandrelli che proprio quest’anno ha festeggiato i 55 anni di carriera e le sue “70 volte primavera”. A lei sarà consegnato in Piazza Grande, venerdì 5 agosto, il Leopard Club Award 2016.