#ROMAFF18 –18-28/10/2023 SPECIAL #12: (DAY 6) – The Focus on ALICE by Stefano Sica

(from Rome Luigi Noera with the kind collaboration of Stefano Sica and Valentina Vignoli – Photos are published courtesy of the Fondazione Cinema per Roma)

Un pubblico giovane ed entusiasta ha accolto all’Auditorium sold out l’ultima fatica del Maestro Hayao Miyazaki

SPECIAL SCREENINGS |In co-production with the Rome Film Festival|

Il ragazzo e l’airone by Hayao Miyazaki – Japan, 2023, 124’

SYNOPSIS

Spinto dal desiderio di rivedere sua madre, It will be done, a boy of 12 years, ventures into a realm inhabited by the living and the dead. Un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio. Una storia sul mistero della vita e la creazione, in omaggio all’amicizia, direttamente dalla mente del maestro Hayao Miyazaki.

REVIEW

L’attesissimo lungometraggio diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli viene presentato alla Festa del cinema di Roma 2023. L’82enne regista premio Oscar nel 2003, dopo aver annunciato il ritiro nel 2013 with the film Si alza il vento, è tornato sui suoi passi con quella che si presume essere la sua opera testamento. Il ragazzo e l’airone uscirà nelle sale il 1° gennaio 2024, distribuito dalla Lucky Red.

Il film d’animazione narra il viaggio interiore di un ragazzo, che per il dolore della perdita della madre, sarà costretto ad affrontare una serie di avventure in una dimensione parallela che lo aiuteranno a maturare in fretta. In una Tokyo in piena seconda guerra mondiale, il 12enne Mahito assiste alla tragica morte della madre a seguito di un incendio che divora l’ospedale dove lei lavora. Un anno dopo la famiglia si trasferisce in una villa in campagna immersa nel verde, dove il protagonista rivede Natsuko – sua zia – che nel frattempo gli era diventata matrigna in quanto si era sposata con suo padre. Ancora segnato dal trauma della morte della madre, il triste Mahito si chiude in sé stesso, evitando qualsiasi forma di dialogo non necessaria con tutte le persone circostanti.

Un giorno la sua attenzione viene attirata da un airone cinerino che continua a far capolino in qualunque luogo lui vada. Infastidito dall’animale ficcanaso, il ragazzo inizialmente cerca di liberarsene uccidendolo, salvo poi ripensarci quando l’airone gli sussurra che è in grado di portarlo da sua madre. Incuriosito da tutto ciò, Mahito si avvia con il suo compagno di viaggio in una torre abbandonata, al cui interno si trova un mondo fantastico che unisce vita e morte: un regno dove gli esseri umani e animali si intrecciano tra di loro in creature buone e cattive. In un viaggio analogo alla Divina Commedia dantesca, nel quale l’airone fa da Virgilio a Mahito, il protagonista troverà la sua strada e terminerà il suo viaggio con una consapevolezza di un nuovo orizzonte che lo aspetta.

Il film di Miyazaki si caratterizza con lo stile tipico del regista che ritroviamo anche nelle sue ultime opere: una carica simbolica delle immagini unita ad una meticolosa cura dei singoli dettagli, rendendo ogni inquadratura un’esplosione di significati ed emozioni. La trama viene sviluppata in una crescita continua sia del carattere dei personaggi che dei luoghi visitati. In Mahito si passa da un mutismo, dovuto alla morte della madre, ad una totale fiducia reciproca verso Himi, una ragazza dal carattere familiare che troverà alla fine del suo viaggio. L’airone, dapprima una minaccia del giovane Mahito, viene poi rappresentato come un alleato e infine finisce per diventare un suo amico alla fine della narrazione. Anche nel regno fantastico vi è una crescita di importanza: si passa da un mare sporco popolato da pellicani mangia Warawara (creature che rappresentano i bebè in vita) ad un paradiso, nel quale regna un supremo signore che è in grado di stabilire le sorti di tutto l’universo.

I contenuti dell’opera esprimono una nostalgia del passato per il regista, che propone un ricordo sommario della sua vita attraverso un’opera significativa, prima di consegnare il testimone al suo successore. L’idea di un canto del cigno di Miyazaki è replicata anche nella scena finale del film, nella quale il signore supremo, ormai privo di ogni forza, decide di nominare Mahito come suo successore vista la dimostrazione di audacia e sacrificio che aveva mostrato durante il viaggio.

Stefano Sica

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