(da Cannes Luigi Noera – Photos are published courtesy of the Festival de Cannes)
Until the last we hoped that Nadine LABAKI with CAPERNAUM received the Palme d'Or, but we are the same pleased to have received KORE-EDA Hirokazu with shoplifters.
As we know Nadine LABAKI CAPERNAUM went instead with the Citoyenneté Prize, the Ecumenical Jury Prize and the Prize of the Jury is not just.
Predictably Matteo Garrone was awarded with Dogman: Honors for best actor Marcello Source, mentre a noi sembrava più adatto il Premio della Giuria.
Invece siamo sconcertati che a A.B SHAWKY con YOMEDDINE (first work) abbia ricevuto solamente il premio collaterale Premio FRANCOIS CHALAIS 2018
Così pure siamo rimasti male per il mancato riconoscimento a JIA Zhang-Ke con ASH IS PUREST WHITE come miglior regia che invece è andata a Pawel PAWLIKOWSKI ZIMNA WOJNA (COLD WAR)
Ci era pure piaciuta Ryusuke HAMAGUCHI in NETEMO SAMETEMO (Asaka I & II) come miglior attrice che invece è andata a Samal Yeslyamova interprete femminile del film di Sergey DVORTSEVOY AYKA. Una interpretazione semplicimente urlata.
Anche LEE Chang-Dong con BURNING è rimasto fuori dai Palmares e gli è stato attribuito il Premio FIPRESCI
Anche Spike LEE con BLACKKKLANSMAN che per noi era fuori dalla cinquina ha invece ricevuto da una giuria politicamente corretta oltre alla Menzione speciale della Giuria Ecumenica il Gran Premio della Giuria
Se ci sta tutto il premio a Jafar PANAHIcon 3 FACES ricevendo il Palmares per la miglior sceneggiatura non si capisce l’ex aequo con Alice ROHRWACHER LAZZARO FELICE che per noi resta un film fatto con la testa e non con il cuore
Non stupisce poi il tributo a Jean-Luc GODARD con THE IMAGE BOOK acui è andata la Palma d’Oro Speciale. Per quanto riguarda la selezione di In some perspective
I Premi assegnati a Sergei LOZNITSA DONBASS: best Director, Ali ABBASI GRÄNS (BORDER): Miglior Film e a Meryem BENM’BAREK SOFIA: Miglior Sceneggiatura sono condivisibili. Invece avremmo dato il premio a Wanuri KAHIU RAFIKI (FRIEND) come miglior interpretazione e a BI Gan LONG DAY’S JOURNEY INTO NIGHT Gran Premio della Giuria, che invece come sappiamo sono andati a
Lukas DHONT GIRL: Miglior Interpretazione UCR, Camera d’oro, FIPRESCI e a
João SALAVIZA & Renée NADER MESSORA CHUVA É CANTORIA NA ALDEIA DOS MORTOS (THE DEAD AND THE OTHERS): Gran Premio del Giuria UCR.
Di seguito i motivi che ci hanno spinto a favorire un film piuttosto che un altro:
Ai margini della seconda Guerra Mondiale e della spartizione dell’Europa tra i due blocchi il film ZIMNA WOJNA (COLD WAR) by Paweł Pawlikowski shows Poland Communist fifties / sixties where two young artists (He composer and singer she) they love all the way through the folds of the Iron Curtain adversity. At first glance, the first part of the film seems to have no feelings which bloom strongly in the second half. Reflecting better seems to be a ploy by the director on climate without feeling the years of the new communist power.
Tre registi molto amati dal Festival presentano in Concorso altrettante opere singolari nel loro linguaggio e per i temi trattati. An explosive sound with the image of the five fingers with the index finger pointing upward is the beginning of LE LIVRE D’IMAGE di JEAN-LUC GODARD che è il seguito di Adieu au langage – Farewell to the language, Selected at Cannes Film Festival 2014, and he won the ex-aequo Jury Prize for the film by Xavier Dolan Mommy. "The human condition is to talk with the fingers of the hand". A story is divided into five chapters, just as the fingers of one hand. "When I talk about me I talk to the world with words that describe the other". Using captions and film clips honoring even Pasolini scenes, the director deals with the current theme and antique misunderstanding between Western and Eastern civilizations with an Arab world on fire like never before. C’è da aspettarsi adesso la terza parte di questa trilogia che ha il sapore di un testamento morale del regista simbolo della Novelle Vague.
E quindi non poteva mancare la cinematografia orientale con il regista cinese JIA ZHANG-KE che ci presenta con una storia d’amore ma anche l’ascesa, and downward by a provincial gangsters and dancing madly in love with him. Ilregista felicemente ritrovato JAFAR PANAHI che presenta SE ROKH (3 FACES).Three different portraits, portraits of women, for the new film by Iranian director who comes three years after Taxi Tehran. With a language very dear to him takes the viewer through Iran's agricultural world in a plot from noir flavor that tells instead of a rural society different from the one where modern Iran, however, there are still gender inequities with women in subjection to male power.
L’altro film giapponese di RYUSUKE HAMAGUCHI, alla sua seconda prova è tratto dal romanzo di Tomoka Shibasaki NETEMO SAMETEMO (Asaka I & II). When we talk about love at first sight here it is what can happen. The young twenty Asako lives in Osaka and falls in love with Baku, a free-spirited guy who suddenly disappears. Two years later Asako meets in Tokyo, where does he live, the young Ryohei. The boy seems to be the double of Baku, but it has a completely different personality. Con queste premesse l’applaudito film italiano LAZZARO FELICE di ALICE ROHRWACHER deve percorrere una strada in salita. Il tema è quello della contrapposizione tra civiltà rurale e quella di una città. Lazarus it sounds silly but that is attracted by the young Tancredi raised in the city. A theme revisited by director. In the ranking of international critics the film is in second place with the Chinese film and polish and this makes us proud.
Nell’altra sezione in concorso Un Certain Regard il maestro cinese BI GAN presenta DI QIU ZUI HOU DE YE WAN (LONG DAY’S JOURNEY INTO NIGHT) in un manifesto al rapporto spazio tempo che è peculiare del Cinema. La pellicola è divisa in due parti sostanzialmente diverse per fattura e caratteristica. Nella seconda parte in 3D un lungo piano sequenza di oltre un ora con tripli salti mortali conduce lo spettatore in un viaggio senza spazio e tempo. La trama della prima parte ci mostra il protagonista Luo Hongwu che torna nella città natale dopo una lunga assenza. Nel suo passato c’è qualcosa di misterioso ed il legame con una bellissima donna della quale non sa nulla, neppure il nome. I ricordi improvvisamente riaffiorano costringendo l’uomo a far fronte a sconvolgenti rivelazioni. Un fantastico noir che porta lo spettatore tra finzione e realtà, tema tra l’altro sviluppato dal film di Jean Luc Godard. Come sempre Cannes è un omaggio al Cinema e questo distingue il Festival dagli altri.. Infine dal Brasile JOÃO SALAVIZA e RENÉE NADER MESSORA ci consegnano CHUVA É CANTORIA NA ALDEIA DOS MORTOS (THE DEAD AND THE OTHERS) dal sapore antropologico. Ovvero essere un indigeno nel Brasile di oggi dove permangono i ruoli tradizionali degli sciamani.
Non convince invece il regista Kazkano SERGEY DVORTSEVOY alla sua seconda regia presenta AYKA, the tragic story of a young Kyrgyz girl who lives and works illegally in Moscow. After giving birth to her son leaves him in the hospital looking for settle a debt with a loan shark. The first part of the film shot with a camera on his shoulder and mostly with tight close-ups on the face of the protagonist leaves no way the viewer to share the existential drama. In the second part, however, the maternal desire leads Ayka in desperate attempts to find her missing son in a monotonous film.
Dopo la delusione per premi mancati è seguita Fuori Concorso la proiezione del Film di chiusura: THE MAN WHO KILLED DON QUIXOTE di TERRY GILLIAM:
Toby è un geniale ma anche cinico regista di spot che si trova su un set spagnolo in cui sta lavorando su un soggetto legato a Don Chisciotte. L’incontro con un gitano che vende dvd pirata di film ambientati in Spagna gli fa ritrovare la copia di un’opera giovanile girata in un paesino poco distante e avente lo stesso tema. Con quel lavoro aveva creato numerose aspettative negli abitanti e non tutte sono andate a buon fine.