En direct de #Cannes La Nature de l'amour de Monia Chokri

Synopsis: La Natura dell’Amore, film diretto da Monia Chokri, presentato a #Cannes nella sezione UCR con il titolo Symple Comme Sylvain racconta la storia di Sophia (Magalie Lépine Blondeau), una professoressa di filosofia di Montreal, proveniente da una famiglia benestante, che ha una relazione con Xavier (Francis-William Rhéaume) da ben dieci anni. I due vivono una relazione ormai giunta la termine, infatti dormono anche in camere da letto diverse.

Quando i due decidono di sistemare alcune cose in casa, la donna incontra Sylvain (Pierre-Yves Cardinal), la sua vita viene completamente sconvolta. Lui viene da una famiglia umile e lavora come falegname. Sophia è colpita sin da subito dall’uomo, tanto da avere un vero colpo di fulmine. È così che la donna decide di mettere da parte i propri valori per farsi travolgere dal romanticismo e dalla passione. I due, mais, sono diversi in tutto: dallo status sociale alle idee politiche, fino al rapporto con amici e familiari. È vero che gli opposti si attraggono, ma tra loro può davvero durare?

Revoir:

“I poli opposti si attraggono” e viceversa “quelli uguali si respingono”.

Se in campo magnetico queste due frasi sono dei “dogmi”, traslati in campo “amoroso” non hanno la stessa granitica solidità ed efficacia.

Quale coppia funziona nel tempo e regge all’urto della routine quotidiana?

Funziona una coppia unita da comuni interessi oppure ha più possibilità di durata una coppia con interessi ed amicizie agli antipodi.

Ognuno di noi nella sua vita ha probabilmente sperimentato entrambe le “opzioni”, senza avere comunque una risposta definitiva.

Ci sono troppe variabili in un rapporto , da rendere indecifrabile l’amore e l’attrazione tra due persone.

“La Natura dell’Amore” di Monia Chokri in concorso al “Un Certain Regard” di Cannes 2023, ha cercato di raccontare, mostrare e soprattutto di condividere con lo spettatore , la “girandola” d’emozioni provate dalla protagonista nella scelta di seguire l’istinto ed il cuore ai danni della razionalità e solidità .

La scelta di lasciare uno storico quanto ormai noioso partner , lanciandosi in una relazione con un uomo rude quanto sexy, non è mai un banale desiderio d’avventura.

Sophia sente il bisogno di un cambiamento, di un svolta, decidendo con grande sofferenza di rompere uno status quo che ormai le stava stretto.

Sylvain è si l’uomo rude, bello, più giovane da cui è facile rimanere conquistati, ma è anche qualcosa di più profondo.

Le regole dell’attrazione sono anch’esse misteriose, potenti al punto di far scattare la scintilla della passione e poi dell’amore in una coppia sulla carta improbabile.

I dubbi di Sophia sono anche quelli dello spettatore, anche la felicita /eccitazione sono sovrapponibili, eppure la connessione è intermittente per colpa di una messa in scena non sempre centrata e stilisticamente troppo di taglio televisivo.

“La natura dell’amore” vorrebbe tenere insieme l’aspetto romantico e quello passione , scavando altresì drammaturgicamente sull’aspetto psicologico , avendo uno sguardo antropologico sugli amici e familiari della coppia.

Sfortunatamente la sceneggiatura non raggiunge l’ ambizioso obiettivo , cadendo in serie di luoghi comuni e cliché ,anche se divertenti da vedere per merito di un cast artistico complessivamente lodevole.

Ma la domanda più importante che Monia Chokri pone allo spettatore è un’altra: La felicità personale dipende dall’amore ?

Ovviamente non saremo noi a svelare il finale “circolare” della storia ,ma sicuramente dopo aver visto “La Natura dell’Amore” probabilmente saremo più “attenti” nella scelta tra testa e cuore.

Vittorio De Agrò (RS)

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