#ROMAFF18 – 18- 28/10/2023 ESPECIAL #5: (DÍA 3) TE LO DIJE de Ginevra Elkan – La reseña de VALENTINA

Alla seconda prova registica Ginevra Elkan ci presenta illustrazioni raffiguranti gli angioletti di Natale che aprono questo racconto comico, drammatico, blasfemo, per tanti versi ma anche molto sincero tutto al femminile

Vediamo un atto sessuale, compiersi sotto le sacre icone, sparse per tutto l’appartamento di Gianna (un’impeccabile Valeria Bruni Tedeschi), fanatica religiosa. A questo incontro carnale segue uno strafogarsi inconsulto: la figlia di Gianna soffre di un disturbo alimentare, il binge eating disorder, che la porta a ingurgitare cibo direttamente dal frigo. Il rapporto-madre figlia che la regista, Ginevra Elkan, mette in scena è complesso e reso in tutta la sua problematicità in poche scene, mirando dritto al bersaglio.

A permettere una lenta ma preziosa suspense sono gli altri personaggi: passiamo dalle icone di Gianna ai poster di Pupa (un’indimenticabile Valeria Golino), una pornostar invecchiata a colpi di botulino. Il prete ex-eroinomane, Padre Bill (Danny Huston), che segue un gruppo di tossicodipendenti in cerca di sobrietà; tra questi “fedeli”, Caterina (Alba Rohrwacher), una mamma che tenta di smettere di bere per riunirsi al figlio.

Un gruppetto con cui è difficile annoiarsi – e infatti il film è in grado di strappare le risate più inattese. Le avventure comiche di Pupa, che verrà attaccata da un pappagallo prima del suo attesissimo concerto; e Padre Bill, che deve elaborare il lutto materno, mentre la sorella Fran gira per Roma con il vaso delle ceneri sottobraccio.

A questo vivace insieme di umanità si aggiunge una componente fondamentale: un caldo invivibile, reso in modo ancor più allarmante dagli alberi di Natale che decorano varie scene della narrazione: è gennaio. Ci sentiamo quasi nella Sicilia de Il Gattopardo, tanto il caldo è “feroce, ubriacante”, tanto da ritrovarlo nell’immagine: una nebbia saturata che ci brucia gli occhi, riscaldandoci, accendendo i sensi. Il lavoro sull’immagine, così come quello sugli attori sorprende.

Vediamo dei personaggi ai confini più estremi della società in una Roma apocalittica, dove il giallo dei lampioni notturni si confonde con la luce del sole, che tutto sembra voler risucchiare. Il film si apre e si chiude con delle icone, l’immagine controluce che vediamo alla fine sembra volerci ricordare la cecità che ci circonda, tanto che quelle icone non hanno saputo impedire la violenza di un gesto. Una satira sociale che è una visione pessimista del nostro futuro ma che ci regala ottimismo per quanto riguarda la cinematografia.

Te l’avevo detto è il secondo lungometraggio della regista Elkan che firma anche il soggetto e la sceneggiatura, insieme a Chiara Barzini e Ilaria Bernardini. La fotografia è di Vladan Radovic.

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