#カンヌ76 – 16/27 かもしれません 2023 特別 #8 (DAY3 )

Mentre Un Certain Regard è alla ricerca dell’IO, in competizione una storia sui nuovi schiavi

(カンヌのルイージ・ノエラとマリーナ・パヴィドから – 写真はカンヌ国際映画祭の許可を得て掲載しています。)

In Competizione il film cinese lascia poco spazio a pensare.

Jeunesse di Wang Bing

シノプシス: Il regista indaga le vite dei giovani lavoratori cinesi provenienti dalle zone rurali attraversate dal fiume Yangtze, attratti dalle opportunità della città di Zhili, A 150 chilometri da Shanghai, specializzata nella manifattura tessile. Hanno 20 年齢, condividono i dormitori e lavorano instancabilmente per realizzare i loro sogni

Si inizia con la primavera, la vita dei nuovi schiavi in una fattoria di confezioni con ritmi bestiali. Tutto questo girato a spalla con tanti piani sequenza. Il sonoro è disturbante per immergere lo spettatore nello stato di disagio. Citazione “Band of Loss” . I discorsi sono come quelli di tanti giorni sempre uguali. Ogni fabbrica è un microcosmo di giovanissimi sfruttati da imprenditori senza scrupoli, per i quali esiste solo la legge del profitto. Questi giovani vengono dalla provincia cinese ed il più delle volte sono in competizione tra loro. Il documentario si svolge al laboratorio di Zhily è la storia di sfruttamento è simile ad un documentario di qualche anno fa di una città brasiliana nota come la fabbrica mondiale di jeans importati in tutto il mondo.Anche questi giovani cinesi come quelli brasiliani prendono il lavoro giocosamente. Il rumore assordante della macchina da cucina anestetizza lo spettatore alla vista di questa infernale fabbrica dello sfruttamento.a questi giovani, resta come unico strumento per fuggire alla realtà il cellulare con il quale riescono a connettersi con il mondo. Il documentario mostra un lavoro certosino della regista per ottenere la giusta distanza tra le telecamere ed i protagonisti di questo eccezionale e disturbante film. Il film mette in evidenza per questo è il suo pregio, oltre a quello che si sa di queste fabbriche, esistono anche i problemi della vita ed i sentimenti dei lavoratori che prima di tutto sono persone. Un lavoro svolto in 5 anni sull’industria cinese che impiega 300 mila operai tessili.

Invece UCR nel terzo giorno di Festival propone due storie d’amore alla ricerca di se stessi. La prima è SIMPLE COMME SYLVAIN di Monia CHOKRI

シノプシス: Sophia, una professoressa di filosofia quarantenne, ha una relazione stabile, anche se socialmente conforme, con Xavier. Dalle inaugurazioni delle gallerie alle cene infinite, sono già volati dieci anni. Sylvain è un artigiano e sta ristrutturando la nuova casa di campagna di Sophia e Xavier. Quando Sophia e Sylvain si incontrano, il mondo di Sophia viene capovolto. Gli opposti si attraggono, ma possono durare?

La Natura dell’Amore” di Monia Chokri in concorso al “Un Certain Regard” di Cannes 2023, ha cercato di raccontare, mostrare e soprattutto di condividere con lo spettatore , la “girandola” d’emozioni provate dalla protagonista nella scelta di seguire l’istinto ed il cuore ai danni della razionalità e solidità .

La scelta di lasciare uno storico quanto ormai noioso partner , lanciandosi in una relazione con un uomo rude quanto sexy, non è mai un banale desiderio d’avventura. Sophia sente il bisogno di un cambiamento, di un svolta, decidendo con grande sofferenza di rompere uno status quo che ormai le stava stretto.

Sylvain è si l’uomo rude, bello, più giovane da cui è facile rimanere conquistati, ma è anche qualcosa di più profondo. Le regole dell’attrazione sono anch’esse misteriose, potenti al punto di far scattare la scintilla della passione e poi dell’amore in una coppia sulla carta improbabile.

I dubbi di Sophia sono anche quelli dello spettatore, anche la felicità /eccitazione sono sovrapponibili, eppure la connessione è intermittente per colpa di una messa in scena non sempre centrata e stilisticamente troppo di taglio televisivo.

“La natura dell’amore” vorrebbe tenere insieme l’aspetto romantico e quello passione , scavando altresì drammaturgicamente sull’aspetto psicologico , avendo uno sguardo antropologico sugli amici e familiari della coppia.

Sfortunatamente la sceneggiatura non raggiunge l’ ambizioso obiettivo , cadendo in serie di luoghi comuni e cliché ,anche se divertenti da vedere per merito di un cast artistico complessivamente lodevole.

Un’analisi abile, sexy e leggermente dispettosa della passione romantica in un ambiente del mondo reale, The Nature of Love è il terzo lungometraggio dell’attrice diventata regista Chokri, che appare anche nel film, offrendo una performance selvaggia e divertente nel ruolo secondario della migliore amica di Sophia, Françoise. The Nature of Love segna un ritorno a Cannes per Chokri dopo il suo film d’esordio, A Brother’s Love, che è stato presentato in anteprima a Un certain Regard nel 2019, dove ha vinto il Coup de Cœur. Il suo secondo lungometraggio, Babysitter, è stato presentato invece al Sundance nel 2022.

La seconda è ROSALIE di Stéphanie DI GIUSTO

シノプシス: Nella Francia del 1870, Rosalie è una giovane donna diversa dalle altre, che nasconde un segreto. È nata con il viso e il corpo ricoperti di peli. È una vera donna barbuta, ma non vuole diventare un comune fenomeno da baraccone. Ha nascosto la sua peculiarità per tutta la vita per stare al sicuro, radendosi per adattarsi. Fino a quando Abel, proprietario di un bar indebitato, ignaro del suo segreto, la sposa per la sua dote. L’unico desiderio di Rosalie è di essere vista veramente per la donna che è, nonostante una differenza che non desidera più nascondere. Ma Abel riuscirà ad amarla una volta scoperta la verità?

INCIPIT: la giovane Rosalie è tornata a vivere con il padre da quando il suo fidanzato è morto in guerra.

La ragazza pensa ancora alla perdita, ma è una donna devota alla Madonna e per la sua nuova vita si affida a Lei come sposa del fattore del signorotto della zona, che è un uomo semplice. Il giorno successivo si svolge il rito nunziale e Rosalie promette fedeltà al marito Abel. In realtà Rosalie nasconde il segreto del suo corpo peloso e del volto barbuto che Abel non accetta. Abel, che gestisce la caffetteria del paesino, ha tanti debiti con il signorotto e Rosalie per aiutarlo si fa crescere la barba senza più imbellettarsi per diventare un fenomeno da baraccone ed attirare clienti al caffè del marito. Il caffè ha un grande successo e dopo alterne vicende Abel e Rosalie scoprono che non possono avere figli. Insieme decidono di adottare una bambina dall’orfanotrofio gestito dalle suore e Abel finalmente accetta Rosalie nella sua particolare fisicità dovuta a scompensi ormonali e di avere rapporti carnali con la moglie. L’amore vince su tutto!

Traendo ispirazione da una storia vera, la regista francese Stephanie Di Giusto difende una donna che rifiuta di conformarsi ai restrittivi standard di bellezza della società, sfoggiando con orgoglio una barba folta davanti agli occhi di tutti.

Di Giusto utilizza eventi reali per concentrarsi su un’anima peculiare che non si adatta del tutto al mondo convenzionale.

Riguardo alla colonna sonora la partitura per archi e pianoforte di Hania Rani è ariosa e brillante come la personalità di Rosalie.

ルイジ・ノエラ

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