#カンヌ76 – 16/27 かもしれません 2023 特別 #6 (2日目 )

UCR apre con un thriller, Wenders ci regala un gioellino in 3D

(カンヌのルイージ・ノエラとマリーナ・パヴィドから – premio-franz-grabner-2022 3 per gentile concessione del Festival di Cannes)

Film d’apertura di UN CERTAIN REGARD: LE RÈGNE ANIMAL di Thomas CAILLEY

シノプシス: In un mondo colpito da un’ondata di mutazioni che stanno gradualmente trasformando alcuni esseri umani in animali, François fa tutto il possibile per salvare sua moglie, colpita da questa misteriosa condizione. Mentre alcune creature scompaiono in una foresta vicina, lui si imbarca con Emile, il loro figlio sedicenne, in una ricerca che cambierà le loro vite per sempre.

Incipit: mentre il giovane Emile insieme al padre si sta recando in ospedale a trovare la madre affetta da una sindrome di aggressività, nel caos del traffico assistono ad una scena di violenza inaudita. Già dale prime battute c’è di materiale in questo film all’apparenza distopico.

La dottoressa che ha in cura la madre suggerisce un centro specialistico dove poter curare la donna affetta da una sindrome che colpisce gli esseri umani e li trasforma in creature simili agli animali, con unritorno alle origini darwniane.

Durante il viaggio verso questa clinica (e ci sono rimandi più o meno velati alla questione del Covid che secretò come appestati le persone colpite) una tempesta (rimando alla crisi climatica) le creature che insieme alla madre di Emile sono isolate in un container scappano e sono braccate dalla polizia per abbatterle.

Questa prima parte vede padre e figlio lottare per la sopravvivenza della moglie/madre, mentre anche lui lentamente si sta trasformando in animale vampiresco assetato di sangue, cosicché al padre non resta che procacciargli il sangue! E’ una storia vista in altri film in storie d’amore di due ragazzi nella quale lei è una vampira, in un amore impossibile, ma la forza dell’amore vince sempre!

Dopo aver virato ad un thriller il finale è una bellissima storia d’amore, anzi una favola d’amore dove le trasformazioni fanno da sfondo ad un finale inaspettato.

Il regno animale è in mezzo a noi e ci dobbiamo convivere. Il padre François oltre a perdere la mogli sta perdendo anche il figlio Emile, ma per lui la priorità è l’affetto verso i suoi cari.

In definitiva la pellicola si presenta inizialmente cupo con salti spaventosi, bizzarri colpi di scena e tutto il resto, ma cambia gradualmente marcia per diventare più poetico e tenero. Nonostante occasionali effetti grotteschi, creano insieme visioni di bellezza surreale, non ultime immagini semplici come uno sguardo umano che scruta da dietro le sembianze animali.

競争から外れている – SPECIAL SCREENINGS

OCCUPIED CITY di Steve MCQUEEN

シノプシス:Vivere ad Amsterdam per me è come vivere con i fantasmi. Sembra che ci siano sempre due o tre narrazioni parallele che si svolgono contemporaneamente. Il passato è sempre presente.

Il passato si scontra con il nostro presente precario nel coraggioso documentario di Steve McQueen Occupied City, informato dal libro Atlas of an Occupied City (アムステルダム 1940-1945) scritto da Bianca Stigter. McQueen crea due ritratti intrecciati: uno scavo porta a porta dell’occupazione nazista che ancora infesta la sua città adottiva, e un vivido viaggio attraverso gli ultimi anni di pandemia e protesta. Ciò che emerge è allo stesso tempo devastante e affermativo, una meditazione espansiva sulla memoria, sul tempo e su dove siamo diretti.

Il documentario è basato sul libro Atlas Of An Occupied City, アムステルダム 1940-1945 di Bianca Stigter ed esplora le storie personali e la vita quotidiana degli abitanti di Amsterdam durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il regista Steve McQueen, noto per le sue opere storiche, ha scelto di portare sullo schermo l’avvincente storia della vita sotto l’occupazione nazista nella capitale olandese. Occupied City mette in luce le sfide e le esperienze degli abitanti di Amsterdam durante questo periodo buio della storia.

Il documentario promette di essere uno sguardo unico e commovente sulla vita ad Amsterdam durante l’occupazione nazista. La collaborazione tra Steve McQueen e Bianca Stigter, autrice del libro originale, garantisce un approccio fedele e rispettoso al tema.

INCIPIT: una voce di donna fuori campo commenta i luoghi della moderna Amsterdam che sono stati tristemente noti durante l’occupazione nazista e la deportazione degli Ebrei Olandesi.

Adesso sono luoghi cult come ad esempio la strada a luci rosse. Il regista ha preso lo spunto del loockdown per girare questo inedito documentario.

Un lavoro di resistenza enorme sul periodo dell’occupazione tedesca che però viene paragonato alla situazione creatasi con il loockdown durante la pandemia da COVID.

Molti edifici non esistono più probabilmente per rimuovere la memoria storica. L’ottimo lavoro di ricostruzione storica si scontra con un paragone velatamente accennato ma inaccettabile tra lockdown e occupazione nazista. Ricordiamo quante voci critiche olandesi sulla gestione della recente pandemia. Ma anche l’eccessiva durata di oltre quattro ore nuoce alla attenzione dello spettatore.

I canali di Amsterdam ghiacciati durante l’inverno si trasformano in piste di pattinaggio, così come i loro argini diventano trampolini di lancio per gli slittini con la voglia di uscire dalla costrizione del lockdown.

Anche ad Amsterdamm esiste un luogo della memoria della occupazione nazista durante la quale oltre 90 campane di altrettante chiese vennero fuse per farne cannoni.

Non mancano le storie intime come quella di un ebreo che si salvò facendosi sterilizzare ma che divenuto collaborazionista dopo la guerra venne giudicato e condannato a morte eseguita nel 1959.

dell’occupazione, 60.000 から 80.000 ebrei della città erano morti e quelli rimasti degli 800.000 abitanti della città morivano di fame. Il governo olandese e la regina in esilio a Londra avevano capitolato dopo che Rotterdam era stata rasa al suolo dai tedeschi; Amsterdam sopravvisse, ma solo a malapena. Ora la telecamera si chiede come andrà avanti oggi.

ANSELM (DAS RAUSCHEN DER ZEIT) di Wim WENDERS

シノプシス: Questa esperienza cinematografica unica approfondisce il lavoro di un artista e ne rivela il percorso di vita, l’ispirazione e il processo creativo. Esplora il suo fascino per il mito e la storia. Passato e presente si intrecciano per attenuare il confine tra film e pittura, permettendo al pubblico di immergersi completamente nello straordinario mondo di uno dei più grandi artisti contemporanei, Anselm Kiefer. Wim Wenders ha realizzato questo ritratto unico nel corso di due anni in uno straordinario 3D.

Lo sguardo poetico di Wim Wenders sulle opere e sui pensieri di Anselm Kiefer. Un film sui pittori e scultori, con e su un artista, le sue opere, il suo background. Ma anche riguardo la Germania e l’epoca in cui nacque Anselm Kiefer, che elaborò con la sua arte e lasciato indietro.

Uno dei due film di Wenders presentati a Cannes quest’anno – insieme al titolo in concorso Perfect Days – Anselm è un tentativo elegante, a volte visivamente stravagante, di evocare il mondo fantasioso di Kiefer, で生まれました 1945 e ampiamente considerato un titano dell’arte contemporanea.

Il film inizia con un tour di sculture basate su abiti bianchi, con “teste” formate variamente da sfere, fasci di vegetazione e i libri di metallo che sono un marchio di fabbrica di Kiefer. Segue poi Kiefer attraverso la sua carriera, strutturata dal suo progredire di studio in studio – da una soffitta di legno scuro a hangar sempre più vasti – e attraverso anni di copiosa produttività, attraverso la sua svolta internazionale negli anni ’80, fino alla sua monumentale installazione dell’anno scorso presso il Palazzo Ducale di Venezia.

Il fascino di Kiefer per il pensiero mitologico e teologico e l’impegno per le idee e le immagini del romanticismo tedesco del XIX secolo, lo rendono chiaramente uno spirito affine allo stesso Wenders autore di questo splendido DOC.

Wenders filma Kiefer in varie ambientazioni: in bicicletta per il suo studio, esaminando foto e documenti o semplicemente gironzolando con indosso una maglietta nera.

E’ un omaggio ad un artista che da più parti è stato tacciato di aggrapparsi alla cultura nazista.

Mitologia e storia accompagnano questo ecclettico artista con installazioni gigantesche che ricordano quelle dello scomparso Christo, ma che suscitano diverse emozioni integrandosi con la storia e la mitologia. Forme d’arte ciclopiche nelle quali l’essere umano scompare! Eppure l’artista crede fermamente nell’Uomo. Il bambino che oggi si interroga come allora sul Mondo e sulla Vita. Ed allora Wenders ci consegna il cameo di suo iglio Anton che interpreta l’artista da giovinetto

ルイジ・ノエラ

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