#VENECIA79 - 31/8 -10/9/2022 ESPECIAL #19: THE HANGING SUN di FRANCESCO CARROZZINI

(desde Venecia Luigi Noera con la amable colaboración de Maria Vittoria Battaglia, Vittorio De Agrò y Anna Maria Stramondo – Las fotos son publicadas por cortesía de la Bienal)

Si chiude con un film flop la Mostra di Venezia

La Mostra è stata ufficialmente chiusa con la proiezione del film FUORI CONCORSO FICTION THE HANGING SUN – FILM DI CHIUSURA di FRANCESCO CARROZZINI con Alessandro Borghi, Jessica Brown Findlay, Sam Spruell, Frederick Schmidt, Raphael Vicas, Peter Mullan, Charles Dance / Italia, Reino Unido / 93'

SINOPSIS

John è in fuga dopo aver tradito suo padre, un boss criminale. Inseguito da suo fratello, John si dirige verso l’estremo Nord. Arriva in un villaggio isolato, dove il sole non tramonta mai, con una piccola comunità dalle severe regole religiose, che sembra appartenere a un altro tempo. Qui incontra Lea, una donna in difficoltà ma dalla grande forza, e suo figlio Caleb, un bambino curioso e dal cuore puro. Anche Lea ha i propri demoni: la morte in mare del suo violento marito Aaron. Con il passare dei giorni i tre si avvicinano. Per Lea, John è il primo uomo in grado di darle protezione, senza privarla della sua libertà, per Caleb è un’insperata figura paterna a cui raccontare il proprio mondo, e lo stesso John sembra intravedere in questo incontro la possibilità di una redenzione e di una nuova vita. Inevitablemente, iniziano a sentirsi come una nuova famiglia. Quando John si trova in trappola con il fratello ormai sulle sue tracce e il fratello di Aaron mette gli occhi su Lea, i due dovranno trovare il modo per spezzare i legami con il proprio passato e ricominciare.

COMMENTO DEL REGISTA

“Quando ho letto per la prima volta il romanzo Sole di Mezzanotte di Nesbø ero in California e nulla avrebbe potuto essere più distante dagli scenari descritti, ma fin da subito mi sono appassionato a questa storia di vita ai confini del mondo. Tutto il lavoro che ho fatto su me stesso, e di riflesso sul film, è stato un percorso accidentato, sorprendente e di grande catarsi, durante il quale sono diventato padre e ho imparato cosa voglia dire essere figlio. La scrittura di Stefano Bises ha dato grande forza a questo percorso aiutando a solidificare un dramma sentimentale con il cemento del noir. E infine, il rapporto con questi attori di raro talento mi ha regalato la scoperta della magia di fare cinema, un sogno che ho da sempre e che si realizza.”

REVISIÓN

Al suo primo lungometraggio di finzione il regista fa un guazzabbuglio di storie fra loro intrecciate e chi ne fa le spese è Alessandro Borghi nei panni di un giovane dal passato tristittisimo.

Vorrebbe essere un noir e non lo è, vorrebbe essere un film nordico e non lo è. Quando sembra che la storia cominci a funzionare si introduce un pizzico di melodramma che la rovina del tutto.

L’ambientazione è una comunità apparentemente remota, apparentemente su un’isola lontana nel nord da qualche parte. Un giorno arriva un misterioso sconosciuto barbuto, interpretato da Alessandro Borghi, che afferma di chiamarsi Ray, ma sappiamo che in realtà è John, e che è in fuga dal pazzo fratello Michael e dal loro altrettanto padre criminaleche li ha cresciuti entrambi come spietati assassini. .

The Hanging Sun è un pasticcio bizzarro dall’inizio alla fine, uno di quei film che sembrano provenire dal nulla e non essere ambientati in nessun luogo in particolare. Data la posizione presunta al “confine del mondo” – è bizzarro che la gente del posto parli con accenti inglesi. Per quanto riguarda Borghi, ha una certa presenza come un imbronciato dagli occhi d’acciaio, ma non si può superare la stranezza del suo accento, spiegato dal fatto che Mullan ha adottato John come figlio orfano diimmigrati”.

Sono due storie parallelle che inevitabilmente si incontrano q uella di Jhon e quella di Lea. Entrambi hanno subito la violenza della vita. Purtroppo dopo tanti colpi di scena il film sembra morire del suo stesso racconto se non fosse per un colpo di scena finale prevedibile quanto incomprensibile.

Peccato per il bravo attore Alessandro Borghi, ma dalla sua parte c’è l’inevitabile oblio che provocherà il film nello spettatore.

Ci chiedamo se era questo l’unico film per chiudere una Mostra che ha dato parecchie soddisfazioni a noi che l’abbiamo seguita.

Al termine di questa maratona cinefila vogliamo nuovamente ringraziare per la fattiva collaborazione Maria Vittoria Battaglia, Anna Maria Stramondo e Vittorio De Agrò (RS)

Luigi Noera

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