#VENEZIA79 – 31/8 -10/9/2022 SPEZIELL #1: (TAG 1) L’Apertura post pandemia

(da Venezia Luigi Noera con la gentile collaborazione di Maria Vittoria Battaglia, Vittorio De Agrò e Anna Maria StramondoLe foto sono pubblicate per gentile concessione della Biennale)

L’EDIZIONE POST PANDEMIA STUPISCE CON IL FILM DI APERTURA DI ORIZZONTI

Prima di iniziare è doveroso il nostro ringraziamento alle nostre corrispondenti le quali hanno collaborato a questa edizione post pandemia ed in particolare Maria Vittoria Battaglia che segue Venezia dal WEB e Anna Maria Stramondo con le sue intense pillole.

Un grazie anche a Vittorio De Agr per il suo fraterno impegno.

Ma andiamo in ordine con DIE JURY

Die Jury von Venedig 79 è presieduta da Julianne Moore (USA) che ha interpretato più di 70 film in carriera, fra i quali: A Single Man (2009); e Il grande Lebowski (1998). Sarà coadiuvata da Mariano Cohn (Argentinien), Regisseur, Autor und Produzent. Il suo ultimo film, Finale a sorpresaOfficial Competition con Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez, è stato presentato in concorso a Venezia nel 2021. Leonardo Di Costanzo (Italien), Regisseur und Drehbuchautor, sein neuester Film, è stato presentato Fuori Concorso a Venezia e ha ottenuto il David di Donatello come miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista per Silvio Orlando. Audrey Diwan (Frankreich), Regisseur und Drehbuchautor. Il suo ultimo film, La scelta di AnneL’événement, ha vinto il Leone d’oro a Venezia nel 2021. Leila Hatami (Ich rannte), Schauspielerin, nata a Teheran. Si è distinta per Una separazione di Asghar Farhadi, film che le è valso l’Orso d’argento a Berlino nel 2011. Kazuo Ishiguro (Japan, Großbritannien), Romancier und Drehbuch, vincitore del Premio Nobel per la letteratura 2017. Rodrigo Sorogoyen (Spanien), Regisseur, Autor und Produzent. in 2019 il suo secondo film, Madre, che ottiene il premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile a Marta Nieto.

La Giuria Orizzonti è presieduta da Isabel Coixet (Spanien), Regisseur, Drehbuchautor und Produzent. in 2017, La casa dei libri viene candidato a cinque Goya dei quali vince il premio per il miglior film e per la migliore sceneggiatura non originale. Sarà coadiuvata da Laura Bispuri (Italien), Regisseur. Il suo terzo lungometraggio, Il paradiso del pavone, e stato presentato nella selezione Orizzonti della Mostra di Venezia. Antonio Campos (USA), Regisseur, Autor und Produzent. Di recente, ha ideato, scritto e diretto la serie The Staircase per la HBO Max, con Colin Firth, Toni Collette e Juliette Binoche. Sofia Djama (Algerien), regista e scrittrice. in 2017 ha presentato a Venezia il suo primo lungometraggio, Les bienheureux, che ha vinto il Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile a Lyna Khoudri. Edouard Waintrop (Frankreich) critico e programmatore, è stato nominato nel 2011 direttore artistico della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes fino al 2018.

La giuria del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” è presieduta da Michelangelo Frammartino (Italien), regista.. La sua ultima fatica Il buco è stato presentato in concorso a Venezia nel 2021, dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria. Verrà coadiuvato da Jan P. Matuszynski (Polen), Regisseur und Drehbuchautor. Il suo ultimo film, Leave no Traces, è stato presentato in concorso a Venezia nel 2021. Ana Rocha de Sousa (Portugal) Regisseur, sceneggiatrice e artista,. Il suo film di debutto, Listen, in 2020, ha vinto il Leone del Futuro e il Premio Speciale della Giuria Orizzonti. Tessa Thompson (USA), attrice e produttrice. Rosalie Varda (Frankreich), produttrice e costumista francese.

Sono tre i film di cui vi raccontiamo:

VENEZIA 79 Wettbewerb

Non poteva essere altro film ad aprire questa edizione post pandemia. Wir verweisen auf

WHITE NOISE di NOAH BAUMBACHFILM DI APERTURA con Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Jodie Turner-Smith, André L. Benjamin e Lars Eidinger/ USA / 136'

Presentato come Esilarante e terrificante, lirico e assurdo, semplice e apocalittico allo stesso tempo, White Noise racconta i tentativi di una famiglia americana contemporanea di affrontare i banali conflitti della vita quotidiana, confrontandosi con i misteri universali dell’amore, della morte e con la possibilità di essere felici in un mondo incerto.

COMMENTO DEL REGISTA

Ho letto il romanzo di Don DeLillo all’università, alla fine degli anni Ottanta e mi è sembrato come se fosse adesso, oder besser, l’adesso di allora. Il libro cattura perfettamente l’assurdità, l’orrore e la follia dell’America di quel periodo. L’ho riletto nei primi mesi del 2020 e mi è sembrato come se fosse adesso. Ma l’adesso di oggi. Poche settimane dopo, il mondo si è chiuso. Ho deciso di adattare il libro perché volevo fare un film che fosse folle come il mondo mi appariva. Non è solo il ritratto di un Paese, è anche la storia di una famiglia, del caos che cerca di nascondere, dei disastri da cui vengono travolti, del modo in cui fanno squadra e sopravvivono. Come scrive De Lillo, “Traendola da un persistente senso di disastro su larga scala, continuavamo a inventare la speranza”.

Ecco cosa ne pensa Anna Maria Stramondo:

White Noise di Noah Baumbac ha aperto la settantanovesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Tratto dal libro di Don De Lillo il film è un’opera complessa e filosofica, ansiogena e colorata. Lo spettatore segue l’apparentemente tranquilla vita di una famiglia americana travolta nel terrificante caos della fuga da un evento pauroso, incidente con conseguente esplosione e creazione di nube tossica. Qualche battuta comica attenua ben poco la drammaticità dell ’evacuazione della casa, della fila infinita e paralizzante di auto in fuga, della folla radunata in centri di soccorso. Ma sovrapposte alla catastrofe ambientale emergono le paure e le ossessioni intime dei protagonisti, la morte oscura la vita. Vivacità, policromie di prodotti e di clienti in un improvviso ballo alle casse di un supermercato compaiono inaspettati sui titoli di coda dissolvendo disastri e morte in un’atmosfera da musical sul consumismo. Con Alan Driver Baumbach ha le sue sicurezze ma é Don Cheadle che riesce ad esprimere pienamente i diversi registri dell’opera.

HORIZONS

PRINCESS – FILM DI APERTURA di ROBERTO DE PAOLIS

Princess è una giovane clandestina nigeriana che vende il suo corpo ai margini di una grande città. Come un’amazzone a caccia, protetta dalle sue amiche, si muove in una pineta che si estende fino al mare, un bosco incantato in cui trovare rifugio, nascondersi dalla vita e guadagnarsi il pane quotidiano. Per sopravvivere, Princess deve ogni giorno schivare pericoli e sentimenti, fiutare l’odore dei soldi e raggirare i clienti. La sua vita è un susseguirsi di giorni sempre uguali, nacheinander, senza soluzione di continuità. Finché un giorno, spinta da una forza interiore a rompere le catene del cinismo e dello sfruttamento, litiga con le amiche con cui condivide la strada e incontra un uomo che vuole salvarla. zuerst, però, dovrà salvarsi da sola.

COMMENTO DEL REGISTA

Ho costruito Princess fondendo il mio punto di vista con quello di alcune ragazze nigeriane, vere vittime di tratta, che hanno scritto con me e poi hanno interpretato se stesse. Si è creato così uno spazio di lavoro nuovo, libero: abbiamo percorso strade diverse, credo più autentiche, rispetto alla rappresentazione, spesso pietistica, a cui siamo abituati quando si parla di immigrazione clandestina e prostituzione. In bilico tra il racconto dal vero di una realtà degradata e quello lirico di un’umanità ferita, il film è un racconto di formazione: Princess, zunächst einmal, è una ragazza di diciannove anni che, aggrappata al proprio candore, cerca di resistere alla ferocia del mondo.

Anche su questo film d’apertura Anna Maria Stramondo ci ha detto la sua:

Princess, del regista e sceneggiatore Roberto De Paolis è una fiction realistica e documentata (non un docufiction) sulla vita di una ventenne nigeriana che si prostituisce in un boschetto ai margini del mare di Ostia correndo rischi, subendo truffe e truffando a sua volta. Riesce, senza dubbio, il tentativo dell’autore di discostarsi dalla narrazione più comune della vita di clandestini e prostituite. E l’operazione riesce per merito della protagonista che ha vissuto ciò che viene narrato anche con il suo contributo Nel bosco non tutti gli incontri sono negativi, Princess mantiene, anche nella dolosa drammaticità dei suoi giorni, una certa leggerezza che le consente di dare fiducia a qualcuno e di non restare vincolata al pensiero che tutto debba essere pagato. Indovinatissima e brava Glory Kevin, sguardo vivace ed intenso capace di comunicare emozioni e timori. Indovinata la scelta di Lino Musella.

E’ stato visto anche da Vittorio De Agrò il quale ci riferisce nella sua (REVIEW):

Invece dalla sezione autonoma GdA SELEZIONE UFFICIALE IN CONCORSO DIRTY, DIFFICULT, DANGEROUS di Wissam Charaf – film di apertura Francia, Italien, Libanon, 2022, 101'

il giudizio di Maria Vittoria Battaglia è :2,5/5 (REVIEW).

La Redazione di RdC

Hinterlasse eine Antwort

Oben