#NOMADLAND scritto, Regie und Redaktion: CHLOÉ ZHAO Leone d’Oro bei # Venezia77 auf Disney +

Nach dem wirtschaftlichen Zusammenbruch einer Firmenstadt im ländlichen Nevada, Farn (Frances Mc Dormand) Er lädt sein Gepäck auf seinen Van und macht sich auf die Suche nach einem Leben außerhalb der konventionellen Gesellschaft, Er lädt sein Gepäck auf seinen Van und macht sich auf die Suche nach einem Leben außerhalb der konventionellen Gesellschaft. Er lädt sein Gepäck auf seinen Van und macht sich auf die Suche nach einem Leben außerhalb der konventionellen Gesellschaft, Er lädt sein Gepäck auf seinen Van und macht sich auf die Suche nach einem Leben außerhalb der konventionellen Gesellschaft, Er lädt sein Gepäck auf seinen Van und macht sich auf die Suche nach einem Leben außerhalb der konventionellen Gesellschaft.

Nomadland Leone d’Oro alla Mostra di Venezia ha anche ottenuto la menzione speciale dalla Giuria della Signis International (Associane Cattolica Mondiale er la Comunicazione). E’ stato presentato inoltre a Toronto e a NYFF nel 2020.

Non è un addio definitivo il saluto che i protagonisti reali di questa storia reale si scambiano dopo ogni incontro sulle strade del sogno americano ”Ci vediamo lungo le strade”. Piuttosto è il risultato della necessità di lavoro coniugata con la voglia di libertà che accomuna tanti americani “senza casa” ma non “senza un tetto”.

Empire è appunto una ridente cittadina sviluppatasi ai margini del deserto per ospitare i lavoratori della fabbrica nata nel deserto. Quando la fabbrica chiude tutti i suoi abitanti sono costretti ad abbandonarla alla ricerca di un nuovo lavoro. E insieme alla cittadina scompare anche il codice postale non più necessario. Empire è un non luogo, ma anche la partenza di questo movie itinerante che si fonda sulla straordinaria interpretazione della Mc Dormand nel ruolo di Fern. Rimasta vedova di Bo, lavoratore pure lui della azienda chiusa, Der Protagonist, unica interprete professionista, decide di vivere per necessità in un van che lei stesso attrezza con tutte quei piccoli dettagli necessari a ricostruire una vita spezzata: Ma le sue radici ed Empire sono ancora dentro di lei nello sguardo rivolto al deserto che la circonda e le montagne che si stagliano immobili all’orizzonte come pure rivolto ai nuovi compagni di viaggio sconfinando nel genere documentaristico. Si tratta però solo di uno sguardo che rifiuta ogni relazione duratura che le viene offerta dalla nuova vita. La protagonista si aggira sui volti veri della nuova realtà americana sfiorandoli per ogni volta ripartire. I temi sociali dello sfruttamento dei grandi colossi di distribuzione, dei falsi luoghi di svago vengono messi a nudo dalla regista che con un linguaggio asciutto li presenta allo spettatore il qaule riesce a rinfrancarsi solamente davanti ai paesaggi mozzafiato del Wild West americano.

Lo si capisce dal racconto della regista di quanto accaduto durante le riprese:

Nell’autunno del 2018, mentre giravamo NOMADLAND a Scottsbluff, in Nebraska, vicino a un campo ghiacciato di barbabietole, sfogliavo le pagine di Desert Solitaire di Edward Abbey, un libro che mi era stato dato da una persona che avevo incontrato lungo la strada. Mi sono imbattuta in questa citazione:

“Gli uomini vanno e vengono, le città nascono e muoiono, intere civiltà scompaiono; la terra resta, solo leggermente modificata. Restano la terra e la bellezza che strazia il cuore, dove non ci sono cuori da straziare. A volte penso, senz’altro in modo perverso, che l’uomo è un sogno, il pensiero un’illusione, e solo la roccia è reale. La roccia e il sole”.

Per i successivi quattro mesi, i nomadi andavano e venivano mentre viaggiavamo e giravamo il filmalcuni conservavano rocce trovate durante le loro peregrinazioni, con le loro case su ruote alimentate dal sole. Dispensavano storie e saggezza davanti e dietro l’obiettivo della telecamera. Essendo cresciuta in città della Cina e dell’Inghilterra, sono sempre stata profondamente attratta dalla strada aperta, un’idea che trovo tipicamente americana: il viaggio senza fine alla ricerca di ciò che si trova oltre l’orizzonte. Ho cercato di catturare quest’idea nel film, pur sapendo che non è possibile riuscire a descrivere veramente la strada americana a un’altra persona. Bisogna scoprirla da soli.- Chloé Zhao-

In questo momento di chiusura dei cinema questo scorcio del terzo millennio sarà disponibile dal 30 aprile prossimo sulla piattaforma STAR all’interno di Disney+ ma anche prossimamente nelle sale per gustare lo sguardo di Fren verso il non luogo che è il sogno americano.

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