#FESCAL 30 アフリカ映画祭, D’ASIA E AMERICA LATINA

30ただし、オンライン版は次のとおりです。 20 AL 28 MARCH 2021 MYMOVIES.IT での上映あり, INCONTRI CON GLI AUTORI ED EVENTI SPECIALI ONLINE SU ZOOM E I SOCIAL DEL FESTIVAL

IN CONCOMITANZA TORNA DAL 15 AL 28 3 月オンラインで第 2 回 MIWORLD ヤング映画祭 – MIWY アフリカの映画と文化の知識に特化した学校向け映画祭, ASIA E AMERICA LATINA E ALL’EDUCAZIONE INTERCULTURALE

“今年の, 芸術監督のアンナマリア・ガローネとアレッサンドラ・スペチアーレが宣言する, したがって、それは「特別な」エディションになります。, oltre a celebrare un anniversario importante, vuole essere una riflessione sulla storia del festival e sulla sua missione iniziale: promuovere la conoscenza delle cinematografie dei tre continenti per contribuire ad accrescere la diversità culturale dell’offerta cinematografica in Italia come occasione di dialogo, innovazione e creatività”.

Cambiano dunque le modalità ma non la varietà e la qualità dell’offerta culturale: 9 giorni di proiezioni sulla piattaforma MyMovies.it accompagnati da incontri con gli autori, eventi speciali e di approfondimento come sempre ispirati alle culture dei 3 continenti, il tutto fruibile in digitale. Tutti i film in programma saranno visibili con la sottoscrizione di un abbonamento; i dibattiti e gli eventi saranno ad accesso libero su Zoom e in streaming sui canali social del #FESCAAAL.

La zebra prismatica, simbolo del festival, torna in scena vestita a festa, unita al claim di quest’anno, MiWorld From A to Zebra, che sintetizzare la vocazione di ricerca del FESCAAAL che, sin dalla sua nascita nel 1991, porta a Milano e in Italia la vivace scena artistica e culturale dei 3 continenti, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni. Da non perdere le pillole dei 30 anni che ci accompagneranno sul web ripercorrendo con materiale d’archivio i momenti più significativi delle passate edizioni, trent’anni di storia del festival e del cinema dei tre continenti.

PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO

La 30a edizione proporrà 50 膜 (含めて 22 prime italiane, 3 prima europee e 1 ワールドプレミア): una selezione delle produzioni più recenti di cinema di qualità proveniente da Africa, アジア, America Latina e Italia, scelte su circa 600 film ricevuti. Tutti i film sono presentati con sottotitoli in italiano.

Il Film d’apertura proviene dall’Africa sub-sahariana, La nuit des rois ,del regista franco-ivoriano Philippe Lacôte. Dopo il lancio in prima mondiale alla 77° Mostra del Cinema di Venezia, La nuit des rois sta ottenendo riconoscimenti in tutto il mondo, tra i premi più importanti citiamo il premio del pubblico Amplify Voices Award a Toronto 2020, il Premio della Giuria Giovani a Rotterdam 2021, e il Black Film Critics Circle Award 2021.

Girato nell’infernale prigione di Abidjan, la Maca, situata tra giungla e città, al confine tra natura selvaggia e civile, il film si cala nello spazio fisico e mentale di un prison movie per poi “evadere” dalla dimensione claustrofobica e trasformarsi in un grande omaggio alla tradizione orale dell’intrattenimento africano: griot, teatro, canti rituali, danza e magia. Secondo il rituale del carcere, difatti, un detenuto viene eletto a “roman” e deve riuscire a intrattenere gli altri prigionieri con i suoi racconti fino all’alba, pena la morte.

Quest’anno ci sarà una Sezione Speciale“Donne sull’orlo di cambiare il mondo”. プログラムで, film recenti di registe provenienti da Africa, Asia e America Latina, e una tavola rotonda per riflettere sul cinema al femminile e il suo ruolo sociale in un’ottica contemporanea e promuovere la parità di genere e il valore delle diversità.

Si tratta di un percorso inedito di auto-rappresentazione della donna sugli schermi per identificare gli elementi di novità e di rottura che il cinema indipendente extra-europeo, e in generale non occidentale, sta introducendo. Se l’industria del cinema relega ancora troppo spesso la donna a ruoli convenzionali e stereotipati, nell’ambito del cinema indipendente, più esplicitamente sociale e politico, sono spesso le donne, siano esse ribelli, oppresse o combattenti, le vere protagoniste che raccontano e denunciano. Tra i titoli:

Noura’s Dream, di Hinde Boujemaa, regista tunisina; il film ha già raccolto consensi internazionali tra cui un premio prestigioso al Torino Film Festival, e il Tanit d’Oro alle Giornate cinematografiche di Cartagine. Nel film” Hinde getta il velo della donna araba “vittima” e ritrae una donna mussulmana inedita che si batte per il diritto all’amore, anche fuori dal matrimonio, senza dover correre il rischio di essere portata davanti al tribunale. Dall’Arabia Saudita, la Settimana della Critica di Venezia 2019 ha presentato e premiato un altro film di grande rottura, Scales di Shahad Ameen, le cui sperimentazioni stilistiche danno vita al racconto immaginifico d’emancipazione di una ragazzina che si batte contro un rito ancestrale. Fuori dai canoni del cinema di stampo neorealistico di denuncia sociale, Ameen osa un bianco e nero abbagliante e ci racconta una favola nera ispirata ad una leggenda pre-islamica, misteriosa e crudele, dove un’eroina tredicenne si batte per cambiare le regole nel suo villaggio.

Alla proposta cinematografica sarà abbinata anche una tavola rotonda con le registe presenti dal titolo Private spaces, global issues, contemporary visions.

Le tre sezioni competitive

In linea con il palinsesto dedicato ai talenti delle donne, i film in concorso quest’anno saranno giudicati da una Giuria internazionale di sole donne composta da alcuni volti emergenti del cinema mondiale: la tunisina Hinde Boujemaa (premiata nel 2019 al TFF per Le rêve de Noura); Beatriz Seigner, sceneggiatrice e regista brasiliana, vincitrice del Premio del Pubblico al FESCAAAL 2019 con Los silencios e presieduta da Michela Occhipinti, prima regista italiana ad aver girato un film in Africa con una donna africana come protagonista, Il corpo della sposa, selezionato alla Berlinale 2019 e quarto film italiano più premiato nella classifica 2019 di cinemaitaliano.info.

La Giuria internazionale assegnerà il Premio “Comune di Milano” al Miglior Lungometraggio del Concorso Finestre sul Mondo, mentre una Giuria di giornalisti italiani attribuirà il Premio al Miglior Cortometraggio Africano e il Premio al Miglior film del Concorso Extr’A dedicato ai film italiani girati nei tre continenti e con uno sguardo sull’attualità del nostro paese.

CONCORSO LUNGOMETRAGGI FINESTRE SUL MONDO due film rivelazione della Semaine de la Critique di Cannes: Nuestras Madres di César Díaz (Caméra D’Or 2019) che narra la storia di un figlio ossessionato dalla ricerca delle spoglie del padre desaparecido ai tempi della guerra civile in Guatemala e lo humour e la satira sottile di Le miracle du saint inconnu di Alaa Eddine Aljem che, attraverso le peripezie di un ladro nel disperato tentativo di recuperare il suo bottino, racconta il Marocco contemporaneo. Sempre da Cannes, ma dalla sezione Un Certain Regard, フィルム Adam, opera prima di Maryam Touzani che conferma il suo talento con una storia intima e sensibile di amicizia e solidarietà tra due donne sole, emarginate dalla società marocchina. Dalla Corea, 代わりに, rimaniamo tra le mura di casa in Scattered Night delle registe Lee Jihyoung e Kim Sol, con un inquietante ritratto familiare in cui genitori sul punto di divorziare si devono confrontare con figli molto precoci. Dal Kenya il documentario di Sam Soko, Softie (Premio Miglior Documentario al Sundance 2020) ci racconta 10 anni di vicissitudini politiche e familiari del giovane leader idealista Boniface Mwangi, dall’attivismo nelle piazze alle elezioni regionali sfidando apertamente le potenti e corrotte lobby politiche fino alle minacce di morte. Dalla Berlinale 2020, presentiamo in anteprima tre film: Veins of the World di Byambasuren Davaa che incanta ancora una volta con la bellezza dei paesaggi delle steppe mongole su cui si estende, しかし, l’ombra dello sfruttamento indiscriminato delle compagnie minerarie; il vincitore del Premio della Giuria Generation Kplus, Los Lobos del messicano Samuel Kishi Leopo sulle difficoltà di adattamento di una mamma e dei suoi due bimbi immigrati da poco dal Messico negli USA e affascinati dal mito di Disneyland; la storia della giovane nomade Laila sullo sfondo dei magnifici paesaggi del Kashmir e delle tensioni dell’attuale conflitto in The Shepherdness and the Seven Songs di Pushpendra Singh. Dall’Angola la visione distopica del regista/artista Fradique che in Air Conditioner immagina che dai fatiscenti palazzi di Luanda comincino a cadere misteriosamente i condizionatori d’aria. Vincitore del Premio al Miglior Film del Cile 2019 la commedia drammatica tra realismo e musical pop latino Lina from Lima di María Paz González che ci propone il ritratto inedito di una domestica peruviana che dopo anni in Cile, lontana dalla famiglia, decide di inventarsi una nuova vita.

 

CONCORSO CORTOMETRAGGI AFRICANI

Dal Concorso Cortometraggi Africani segnaliamo il vincitore delle Giornate cinematografiche di Cartagine, True Story del tunisino Amine Lakhnech, un film anomalo nel panorama della produzione araba che si sta a poco a poco distaccando dall’approccio realistico e comincia a flirtare con i generi cinematografi. Qui il regista unisce la passione per i fumetti, la magia nera e l’horror gotico per raccontare la storia di emarginazione e rabbia giovanile di una ragazza reclusa sin dalla nascita perché nata con un cuore troppo grande. Vincitore del Grand Prix al Miglior Cortometraggio Internazionale al festival di Clermont-Ferrand 2020 e ora in corsa per l’Oscar, Da Yie del ghanese Anthony Nti narra, con ritmo incalzante, l’avventura alla scoperta del pericoloso mondo degli adulti di due bambini di periferia e i dubbi esistenziali di un giovane criminale. Dall’Etiopia e dal Sudafrica due registe emergenti: Hiwot Admasu Getaneh presenta il suo secondo breve film A Fool God, su una ragazzina ribelle che non riesce a dare un senso alle credenze della nonna e comincia a interpretare a suo modo le antiche leggende, e Zamo Mkhwanazi nel corto Sadla (presentato a Toronto e al Sundance 2020) ci racconta in pochi minuti una piccola storia di abusi ordinari nella periferia di una città sudafricana.

から CONCORSO EXTR’A, dedicato ai film di registi italiani, Talking Dreams di Bruno Rocchi, girato in un villaggio dell’Africa Occidentale dove gli ascoltatori di una radio locale raccontano i loro sogni per ricevere consigli e interpretazioni rivelando la psiche di una comunità segnata da miseria e migrazioni; un’inedita incursione nella comunità ivoriana di Napoli e nel fenomeno del coupé décalé, in L’armée rouge di Luca Ciriello, che racconta la determinazione di un giovane scappato dalla guerra civile a imporsi sulla scena di questo genere molto popolare, organizzando feste in cui vince chi ostenta più felicità, benessere e ricchezza. Dalla Tunisia, con Celles qui restent, la regista siciliana Ester Sparatore dà voce a un gruppo di donne che si battono contro l’oblio sociale dei loro cari, giunti in Italia clandestinamente e poi scomparsi. Ancora una regia al femminile con Aboy, di Chiara Delva che segue un giovane del Gambia di ritorno a casa dall’Europa mentre cerca ostinatamente di rifarsi una vita; con i toni della commedia This Is Not Cricket di Jacopo de Bertoldi ci conduce nel cuore di un quartiere multietnico di Roma sulle tracce di due ragazzini che sognano di diventare star del cricket. Miglior film a Italiana.Corti del Festival di Torino 2020, Old Child di Elettra Bisogno racconta con un linguaggio sperimentale il viaggio frammentato d’immagini spettrali di Hazem, un giovane rollerblader di Gaza costretto a lasciare la sua terra.

La sezione parallela FLASH

Ai tre concorsi e alla sezione speciale sul cinema al femminile, si affianca la sezione Flash che presenta anteprime di rilievo di registi affermati. Tra i titoli, l’anteprima italiana di MLK/FBI, il nuovo documentario di Sam Pollard il quale sulla base di file recentemente declassificati, svela la sorveglianza e i ricatti di J. Edgar Hoover e dell’FBI nei confronti del leader del movimento per i diritti civili Martin Luther King Jr. Per la prima volta in Italia, il viaggio nel remoto Uzbekistan di Kiyoshi Kurosawa in To the Ends of the Earth, dove una giovane e frustrata reporter di telespazzatura giapponese si spinge oltre i confini emotivi e geografici per riprendere contatto con sé stessa.

Dalla Cina, in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, un’altra importante anteprima: 明日からプログラムは10日間にわたって開始され、その間、お知らせします。, 明日からプログラムは10日間にわたって開始され、その間、お知らせします。, il capolavoro di un grande maestro del cinema cinese Wang Xiaoshuai vincitore di due Orsi d’Argentoun intenso affresco familiare che, con un meccanismo ad incastro perfettamente architettato, attraversa ben tre decadi di storia cinese; sempre in collaborazione con l’Istituto Confucio il kolossal in computer animation White Snake, film che unisce fantasy, musical e romance per raccontare una storia d’amore ispirata a un’antica leggenda popolare cinese in cui lo spirito di un serpente bianco si innamora perdutamente di un cacciatore di serpenti.

Nella sezione dalla Berlinale, Talking About Trees di Suhaib Gasmelbari che insieme a Amjad Abu AlalaLeone del Futuro di Venezia 2019 – ha segnato la rinascita del cinema sudanese. Emozionante questo documentario dedicato a un gruppo di quattro registi, pionieri del cinema in Sudan, che hanno lottato tutta la vita contro un regime oppressivo e che da anziani fanno ancora atto di resistenza cercando di riaprire un cinema a Karthoum.

E TUTTI RIDONO

La sezione più pop del festival dedicata alle commedie provenienti dai 3 continenti presenta quest’anno una commedia drammatica dal Brasile Three Summers della regista/artista brasiliana Sandra Kogut che racconta con ironia e humour amaro la corruzione del Brasile contemporaneo e gli effetti operazione anti-corruzione chiamata “autolavaggio” sulla governante tuttofare di una ricca famiglia caduta in disgrazia e si avvale della istrionica interpretazione della star brasiliana Regina Casé.

FUORICONCORSO

Tra i film fuori concorso l’ultima opera di Beatriz Seigner (membro della Giuria del festival), il documentario Between Us, a Secret, scritta insieme a Walter Salles, si spinge dal Brasile nel continente africano sulle orme di Toumani Kouyaté, un griot di origini maliane residente in Brasile che viene chiamato dal nonno a tornare urgentemente nel suo paese natale per ascoltare un’ultima storia.

TAVOLA ROTONDA AFRICA TALKS

Quarto appuntamento di Africa Talks dal titolo “Cityscapes: le trasformazioni dell’Africa urbana”: un evento speciale organizzato in collaborazione con Fondazione EDU dedicato all’Africa e ai suoi aspetti più tecnologici e innovativi che approfondirà il tema delle città africane che guardano al futuro.

La città africana appare sempre più in un certo senso come un arcipelago di aree diverse (per lo più non collegate), connesse principalmente attraverso reti informali o locali che rafforzano i legami all’interno delle comunità ma non con la città nel suo insieme.

Quattro relatori, da prospettive disciplinari differenti, porteranno le loro esperienze, riflessioni e casi-studio sui processi di urbanizzazione, sulle innovazioni in campo architettonico ed urbanistico e sui diversi modelli di crescita delle città, non dimenticando gli aspetti della marginalizzazione urbana e della sostenibilità ambientale.

Alla tavola rotonda si affiancherà la proiezione di The Great Green Wall, documentario realizzato da Jared P. スコット, on the road musicale in cui la star della musica maliana, Inna Modja, intraprende un viaggio appassionante lungo il percorso del progetto della Grande Muraglia Verde, una barriera di alberi contro la desertificazione, la carestia, i mutamenti climatici da Dakar a Gibuti; un coast to coast africano in cui Inna duetta in ogni città un musicista/cantante locale (Didier Awadi, Songhoy Blues, Waje and Betty G) per la realizzazione dell’album che dovrà promuovere questo African Dream e dare una speranza di futuro al continente.

Il Festival farà da sponda al 2° MIWORLD YOUNG FILM FESTIVALMiWY

(15 - 28 3月 2021) un bellissimo viaggio iniziato nel 2019 del primo e unico festival di cinema per le scuole in Italia interamente dedicato alla conoscenza delle cinematografie e delle culture di Africa, Asia e America Latina e all’educazione interculturale. とともに 13 膜, 5 nuovi partner sparsi sul territorio nazionale, 3 giurie speciali, 4 アワード, 1 masterclass per studenti delle scuole secondarie di 2° grado e 1 webinar per docenti, il MiWorld Young Film Festival sarà l’occasione per i giovani spettatori di conoscere cinematografie inedite e confrontarsi con registi dai tre continenti in un’ottica di dialogo interculturale. Un vero e proprio percorso di educazione alla Cittadinanza Globale, da inserire nel piano didattico di Educazione Civica.

Tra i film selezionati e presentati ad una platea di giovani spettatori l’opera buthanese Lunana: uno Yak in classe di Pawo Choyning Dorji una storia che parla di amicizia, rispetto dell’ambiente e dell’importanza dell’educazione, legata al culto dello yak, il grande mammifero asiatico, soggetto di molte tradizioni del Buthan. Dal Libano 1982 di Oualid Mouaness, un film che nasce dai ricordi del regista e ricostruisce il clima di stupore e incoscienza tra i banchi di scuola in quel giorno del 1982 in cui un’invasione aerea ha dato inizio alla prima guerra israelo-libanese.

La partecipazione alle proiezioni e agli incontri è gratuita con prenotazione obbligatoria.

Le iscrizioni per le classi sono ancora aperte.

Tutte le informazioni generali per aderire e i film in programma sono disponibili sul sito dell’Associazione COE contattando Manuela Pursumal con un’e-mail a coescuola@coeweb.org

詳しくは:

www.festivalcinemaafricano.org

www.coeweb.org

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