(Roma Luigi Noera con la amable colaboración de Francesca Salmeri- Las fotos son publicadas por cortesía del Cine Fondazione per Roma)
Cristina Comencini chiude la kermesse romana con nostalgia
Tornare, Cristina Comenicini, Italia, 2019, 107', con Giovanna Mezzogiorno, Vincenzo Amato e Beatrice Grannò
Un tuffo melanconico quello di Tornare, una película sobre el paso del tiempo, los eventos y los dolores que lo caracterizan: el dispositivo narrativo de la película gira en torno al duelo de Alice, que perdió a su padre y regresa a los lugares de su infancia, Nápoles, il mare e gli scogli.
Un film che la Comenicini ha dedicato ad una sua amica, la cui storia l’ha ispirata nella scrittura della sceneggiatura, in cui è accompagnata da Giulia Calenda e Ilaria Macchia. Una dedica che si espande un po’ a tutte le donne, nel tentativo della regista-scrittrice di fare un film che parli anche di divertimento. Di quel tipo di divertimento peculiarmente femminile che spesso viene frainteso e mal interpretato e che invece è espressione pura ed onesta dell’amore per la vita, che le donne sanno esprimere proprio nella riscoperta del divertimento stesso.
Giovanna Mezzogiorno interpreta una donna costretta a decifrare, rivivere e comprendere oggetti e ricordi della propria storia passata, i nuovi incontri mistificano e aumentano il mistero del particolare momento che vive Alice ed è interessante come la caratterizzazione dei personaggi sia il tramite per veicolare l’aspettativa del mistero e delle note più “gialle” del film.
Il dodicesimo film della Comencini è un film sul tempo che passa, sul mistero della vita sul quale si arriva a riflettere proprio a partire da una morte. Sull’importanza degli incontri e del saper comprendere le persone.
Francesca Salmeri