SPECIAL # VENEZIA76 #5 - 27 Srpen / 7.září 2019: (DNY 2&3)

(Venice Luigi Noera s laskavým spolupráce Marina strachem a Annamaria Stramondo- Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Biennale ASAC)

Nel weekend NOAH BAUMBACH presenta la sua visione di un America Coast to Coast divisa

Vogliamo subito segnalare per #VE76 CONCORSO ancor prima che venga presentato l’attesissimo JOKER una visione tutta particolare dall’America del regista NOAH BAUMBACH che per il suo MARRIAGE STORY non poteva non fare scelta migliore con Scarlett Johansson e Adam Driver a interpretare un dramma dei nostri tempi.

Marriage Story è il film rivelazione della Mostra con due attori che hanno il merito di portare sul grande schermo uno spaccato della società americana delle due coste: la laboriosa California (dove vive la protagonista interpretata da Scarlett Johasson) e la Grande Mela ( dove vive il protagonista interpretato da Adam Driver) in contrapposizione come stile di vita e modo di essere.

Il film in questione deve però competere con Joker e con J’accuse che sono attesissimi dal Pubblico, dalla Critica e dalla Giuria, con tutti gli strascichi di polemiche inevitabili che si portano dietro e quindi non abbiamo idea chi la spunterà.

Altro film americano che merita è AD ASTRA di JAMES GRAY con Brad Pitt. Un viaggio nell’inconscio umano alla ricerca di se stessi. Una favola narrativa di redenzione e dell’Infinito che dentro di noi e viene proiettato al di fuori di noi.

Invece dall’ Arabia Saudita si prova a sdoganare la cultura maschilista con una storia tutta al femminile. Si tratta di THE PERFECT CANDIDATE di HAIFAA AL-MANSOUR con Mila Alzahrani, Dhay, Nourah AI Awad, Khalid Abdulrhim /, Německo . E’ un punto di rottura con la società saudita dove la donna è considerata un essere inferiore. Già dalle prime immagini abbiamo un quadro chiaro di come si svolgerà la storia. Una dottoressa di un ospedale si candida alle elezioni nella città saudita. E’ subito scandalo in una società maschilista come quella degli Emirati.

Il film che ha invece fatto parlare il Lido è J’ACCUSE di ROMAN POLANSKI con Jean Dujardin, Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Grégory Gadebois / Francie, Italia /126con Luca Barbareschi gran patron della kermesse. Se non fosse che il regista è appunto un autore del calibro di Polansky sarebbe stata tutta un’altra storia soprattutto per le polemiche (secondo noi sacrosante sullo spessore dell’artista) che però sono foriere di possibili giudizi sull’opera d’arte. A noi è sembrato che il maestro sapientemente ha utilizzato la sua perfetta conoscenza dello strumento CINEMA con tutte le sue sfaccettature pur ricorrendo ad enormi mezzi economici enormi. Quello che ci ha colpito è la colonna sonora da mozzafiato. Certo che anche la storia in se è scandalosa (fece scandalo in Francia al tempo degli avvenimenti per l’utilizzo di notizie false! Sic) ed ha contribuito alla riuscita della messa in scena odierna.

Nella sezione HORIZONTY segnaliamo dalle Filippine una pellicola di impegno sociale. VERDICT di RAYMUND RIBA Y GUTIERREZ con Max Eigenrnann, Kristoffer King, Jordhen Suan, Rene Durian / /100′ è la storia di una giovane sposa vittima di violenza familiare da parte del marito alcolista. La giustizia nelle Filippine fa il suo corso prevedendo la massima trasparenza anche per l’accusato. E’ nota la burocrazia al riguardo che può intralciare la Giustizia, la quale grazie al colpo di scena finale farà il suo corso. Una nota di ottimismo da parte del regista che denuncia questa situazione paradossale. Nel fine settimana si è inaugurata la sezione a latere autonoma della 34ma Settimana Internazionale della Critica – SIC con il film di animazione della giovane Gitanjali Rao. BOMBAY ROSE è una visione del cinema indiano di rottura che con grazia ci racconta la condizione femminile in quello sconfinato paese, secondo alla Cina per popolazione, dove nascere donna comporta ancora oggi violenze radicate nella società civile. Pur utilizzando le componenti tipiche del cinema di Bollywood con le colorate canzoni che fanno da intermezzo ne viene fuori uno spaccato della “moderna” società indiana.

Sempre per la Sic dall’Argentina terra feconda nel campo cinematografico ecco una storia di

umanità e di amore omosessuale nel film Sebastian Muñoz con EL PRINCIPE | THE PRINCE una coproduzione- Cile/ Argentina/Belgio.

Siamo ai margini della società. In un carcere cileno il giovane Jaime, condannato per l’omicidio del migliore amico, conosce un maturo carcerato rispettato da tutti. La protezione dell’uomo si trasforma in amore vissuto nel claustrofobico ambiente del carcere.

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