SPECIAL # RFF13 # 10 18/28 říjen 2018 (DEN 2) – Recenze Marina strach: Dům s hodinami v jeho zdech

(da Roma Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marino Pavido- Le foto sono pubblicate per gentile concessione di Roma Film Fest)

Presentato in anteprima alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma – all’interno della Selezione Ufficiale – Il Mistero della Casa del Tempo è l’ultima fatica del celebre regista statunitense Eli Roth.

Je to příběh, toto, del piccolo Lewis, il quale rimasto orfano di entrambi i genitori, andrà a vivere a casa del bizzarro zio, fratello di sua mamma. Ten člověk, sempre a stretto contatto con un’altrettanto singolare vicina di casa, è un maldestro stregone che vive all’interno di una villa piena di orologi e con oggetti e mobili che, příležitostně, sembrano prendere vita di soppiatto. Una volta ambientatosi in questo nuovo mondo, Lewis verrà coinvolto dai due in un’importante missione segreta: scoprire l’origine e il significato del ticchettio di un orologio nascosto all’interno delle mura di casa.

Vivace, colorato, complessivamente dinamico nella messa in scena, questo nuovo prodotto firmato Eli Roth lascia, nicméně, a desiderare per quanto riguarda i ritmi stessi, spesso discontinui e mal calibrati, e per quanto riguarda uno script che tende a tirare il tutto troppo per le lunghe, soprattutto man mano che ci avvicina al finale. a ještě se, řekl, la storia messa in scena riesce a catturare l’attenzione fin dai primi minuti, forte anche di una regia sapiente e matura che ben sa sfruttare sia i numerosi effetti speciali presenti, che le ricercate scenografie, la quali, a loro volta, fanno della casa dei protagonisti un ulteriore personaggio, considerato a tutti gli effetti essenziale e con un’importante personalità.

Il tutto sta a convergere in una forte metafora del potere, della guerra e di quanto questi possano danneggiare sia gli stessi esseri umani che i rapporti che intercorrono tra di loro.

Un lungometraggio, proto, pensato sì per i più piccini, ale že, ve stejnou dobu, sta a raccontarci qualcosa di universale e che dimostra che Eli Roth, anche in queste vesti di cantore per i giovanissimi, riesce a trovarsi perfettamente a proprio agio.

marina obavy

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