SPECIAL # VENEZIA75 #3 - 29 Août / 8 Septembre 2018 (JOURNÉE 2): avis Marina peur – First Man di Damien Chazelle

(Venise Luigi Noera avec l'aimable collaboration de Marino peur- Les photos sont publiées avec l'aimable autorisation de la Biennale de Venise)

Damien Chazelle e Ryan Gosling inaugurano la Mostra con un film ordinario

La storia qui messa in scena è quella dell’astronauta Neil Armstrong, uomo segnato da un grave lutto famigliare (la figlioletta è morta prematuramente), mais, malgré tout, è riuscito a coronare un sogno e ad essere il primo uomo ad atterrare sulla Luna.

Tema interessante, donc, questo scelto da Chazelle, qui, reduce dal successo planetario del suo La La Land (che già aveva aperto il concorso veneziano nel 2016), ha certamente sentito il forte peso della responsabilità di non deludere le aspettative dei suoi estimatori. Il giovane autore, donc, ha deciso di dare alla vita dell’astronauta un taglio del tutto personale, evitando ogni pericolosa retorica, tipica della maggior parte dei biopic. et ici, di punto in bianco, viene abbandonata (quasi) del tutto quell’estetica ricercata e patinatissima di La La Land, per lasciare spazio unicamente al protagonista e alle numerose e intense emozioni da lui vissute. Al via, donc, primi e primissimi piani, dettagli di oggetti che ricordano un passato (pas trop) lontano e giochi di sguardi che ben sanno delineare i personaggi qui presentatici. À cet égard,, particolarmente degna di nota è l’interpretazione di Ryan Gosling, la quale potrebbe anche lasciar prevedere più di un premio importante.

Tali momenti intimisti, cependant, ben si amalgamano con scene adrenaliniche riguardanti lanci di astronavi, atterraggi mozzafiato e, pas des moindres, la stessa scena in cui vediamo il protagonista sbarcare sulla Luna. Momenti fortemente d’effetto, que, grazie anche al supporto di un validoe mai invasivocommento musicale, riescono a conferire all’intero lungometraggio un carattere del tutto personale.

Non mancano numerose citazioni, in questo ultimo lavoro di Chazelle. Ma d’altronde, et, nel momento in cui si mettono in scena scene nello spazio, anche solo un oggetto che fluttua nel vuoto non può non far pensare al glorioso 2001 – Space Odyssey, del maestro Stanley Kubrick. Diamo a Cesare quel che è di Cesare!

craintes de la marina

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