SPECIAL第68回#BERLINALE #13 - 15/25 2月 2018: (DAYS 5&6)

途中で、ノルウェーは優れており、ラヴ・ディアスが動きます

(マリーナ恐ろしいと共同でベルリンからのルイジ・ノエラ – 写真はベルリンの礼儀を公開されています)

Ad inizio settimana la Berlinale ritorna al suo carattere politico in 競争, 週末のいくつかのささいな罪を残し. 我々は2枚の強力な移動フィルムの話します. 最初の ウトヤ島 22. 七月 (ザ・ – 七月 22) ノルウェーエリク・ポッペ (REVIEW) con uno stile minimalista nel quale il sonoro predomina sul resto ci mostra lo stato d’animo che il terrorismo crea nell’immaginario collettivo con una sentenza di rifiuto di ogni forma di violenza qualunque essa sia la ragione. Lo spettatore è atterito dagli spari nel mucchio e vorrebbe anche lui scappare. Una riprova ancora che si può fare del buon cinema senza tanti fronzoli o sentenze ideologiche. L’altro film anch’esso politico è モンスターの時代 (悪魔のシーズン) Philippines di Lav Diaz (REVIEW) che è al suo terzo film dopo Venezia, dove vinse, e un ritorno alla Berlinale che lo apprezza partcolarmente. Ci commuove lo stile musicale che accompagna le nefandezze di un potere totalitario come quello filippino in una pellicola in bianco e nero. Ma alla Berlinale c’è anche posto per due biopic. Il primo in rigoroso bianco e nero l’intervista all’attrice tanto discussa Romy Schneider da parte di un rampante giornalista della rivista STERN dove vengono fuori le fragilità della attrice ben voluta dal pubblico e meglio conosciuta per il personaggio della Principessa Sissi. それはあります 3 キブロンで田下 (3 キブロンにあるDays) di Emily Atef . L’altro film è il tanto atteso ritorno di Gus Van Sant che però con 心配しないでください, He Won’t Get Far on Foot delude le aspettative della platea. Il film ha un suo respiro grazie all’interpretazione di Joaquin Phoenix che interpreta il famoso disegnatore John Callahan, il quale iniziò la sua brillante carriera dopo essere rimasto disabile a causa di un incidente. Anche il film americano 競争のうち 7 Days in Entebbe di José Padilha sul dirottamento di un aereo Francese da parte di una cellula rivoluzionaria dell’estrema sinistra tedesca e del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina non va oltre che una semplice descrizione dei fatti. Peccato perchè il tema trattato è interessante, ma la narrzione non riesce a coinvolgere lo spettaore. Per chi è amante di Monster Hunt, pellicola uscita nel 2015, può godere il sequel selezionato per la Berlinale Special Gala al Friedrichstadt-Palast con la regia di Raman Hui. Infine per la ベルリンシリーズ (動物園パラスト) la serie israeliana Sleeping Bearsideata e regia di Keren Margalit ha deluso la platea. La serie tratta di una coppia di di insegnanti di un liceo alle prese con vari omicidi da risolvere. Tra il cast segnaliamo la protagonista della pellicola Appuntamento per la sposa e del protagonista nel più recente film palestinese sul rapporto padri figli. Purtroppo non va nenche bene per il secondo film italiano selezionato da Panorama. La terra dell’abbastanza (Boys Cry) dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo non va oltre il solito cliche della periferia romana alle prese con la malavita. Se nel film di Bruni uno dei protagonisti svolge un ruolo intermmediario tra l’anziano e i giovani, qui non convince limpostazione drammaturgica che ricorda quella di Valerio Mastandrea. La ciliegina sulla torta è affidata a Luca Zingaretti nei panni di iun improbable malvitoso romano. Sarà anche perchè nel nostro immaginario lo ricordiamo come l’amato commissario Montalbano che non riesce a scrollarsi di addosso.

In ultimo segnaliamo quanto interessanti siano i TALENTS TALKS nei qualisono avvicendati, oltre al Presidente della giuria internazionale Tom Tykwer sul tema di quest’anno Berlinale Talents: Secrets moderato dal veterano Peter Cowie, anche registi come Gus Van Sant che ha trattato il tema A Place Like Home: The Cinema of Gus Van Sant modearto da Marten Rabarts, e un duetto al femminile Technically a Woman: Cinematographers Speak Out con Agnès Godard e Nancy Schreiber moderato da Vinca Wiedemann. Di queste Masterclass vi proponiamo alcuni estratti videoregistrati.

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