#TFF 35a Especial Festival de Cine de Turín - La Marina críticas #7 Esperando a los bárbaros (donde) - una intensa obra de teatro

Presentato all’interno della sezione donde Alabama 35° Torino Film Festival, En attendant les Barbares è l’ultimo lungometraggio del cineasta francese Eugène Green, frutto di un workshop che ha avuto luogo a Tolosa nella primavera del 2017.

È notte. In strada fa freddo. Si respira una strana tensione nell’aria, al punto di non permettere alla gente neanche di dormire. todos porte di un castello bussano sei bizzarri personaggi, ognuno di diversa provenienza e ceto sociale: la coppia di borghesi, il senzatetto, l’artista, l’anarchico ed il giovane studente. Terrorizzati da un’imminente invasione dei barbari, i sei uomini chiedono aiuto al potente mago che abita il castello insieme a sua moglie. Ma chi sono, en efecto, i suddetti barbari? Impietosi Ostrogoti, sanguinari Unni, la, simplemente, il popolo statunitense? mi, sobre todo, cosa si può fare al fine di fronteggiare tali pericolose invasioni? La situazione sembra tutt’altro che facile, mamá, y, la notte porta consiglio e i nostri uomini avranno modo di parlare tra loro – finalmente senza inutili distrazioni come computer o telefoni cellulari – e di confrontarsi anche con spiriti del passato, per poi scoprire che, en el fondo, una soluzione c’è.

Mantenendo la sua tipica messa in scena ad impostazione teatrale che prevede figure statiche che recitano secondo i tipici canoni dello straniamento brechtiano, con questo suo ultimo lavoro, Eugène Green ci racconta i giorni nostri e, sobre todo, la mancanza di certezze dell’uomo contemporaneo, que, lasciandosi distrarre da piaceri fittizi, si trova pressoché spaesato quando si tratta di capire quale sia il proprio ruolo nel mondo ed in che modo si riesca a combattere le avversità dei giorni nostri. Tema, este, più e più volte trattato, senza ombra di dubbio. Eppure un cineasta come Green riesce sempre a dar vita a qualcosa di nuovo ed inconfondibile nel proprio genere, evitando ogni sorta di retorica e dando vita a prodotti intelligenti e mai banali. Stesso discorso vale, obviamente, anche per questo suo En attendant les Barbares, que, oltre a presentarsi come ritratto della società odierna (realista ma anche ironico al punto giusto), si fa anche, nel finale, apologia della cultura e della conoscenza in generale, quali uniche armi per combattere il nemico.

Ha una durata piuttosto breve, questa opera di Green. Breve, ma intensa, come si suol dire. y sin embargo, all’interno di un panorama come quello del Torino Film Festival, di certo, quale pregiato prodotto artistico, non passa assolutamente inosservata. Magari fosse così anche al di fuori dei tipici contesti festivalieri.

temores marina

Nell’immagine grande in apertura il volto di Kim Novak nella nota commedia americana (genere fantastico) Una strega in paradiso con James Stewart e Jack Lemmon regia di Richard Quine (1958). Il fotogramma col gatto neroCagliostroè stata scelta come simbolo nel manifesto del Festival torinese, dedicato alla condizione femminile

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