ハローマスター!

ジャンルイジ・ロンディ, 映画アカデミーおよびダヴィッド・ディ・ドナテッロ協会の会長 , イタリア映画批評の道徳的基準点, 彼は私たちを別の岸に残しました (永遠の).

彼は映画文化を伝えるという崇高な大義に最後まで身を捧げてつま先立ちで去った. 壁や国境がないため、誰もがアクセスできる生活と平和の文化.
葬儀社もなくなるよ, per volere dello stesso Rondi. I funerali verranno celebrati sabato per attendere l’arrivo dei figli Joel e François-Xavier che vivono in Francia, dei nipoti e del suo amato pronipote Massence.
Mi ricordo le sue affascinanti  apparizioni nella TV di Stato anni ’60 a parlarci del
シネマ, di quello italiano. Non ha bisogno di presentazioni ed è conosciuto in tutto il mondo. ジャンルイジ・ロンディ. Per i suoi detrattori stava al cinema come la Dc al potere! Per noi è stato un punto di riferimento per la sobrietà dimostrata in tante occasioni. Uno dei suoi ultimi atti coraggiosi è stato il mettersi da parte nella querelle gestionale del Festival (ora Festa) del Cinema internazionale di Roma.
Venne omaggiato qualche anno fa alla 71^ Mostra di Venezia con il documentario ジャン・ルイジ・ロンディ: vita cinema passione di Giorgio Treves che

racconta il decano dei critici cinematografici, “l’uomo dalla sciarpa bianca tre volte più grande di quello che serve”, come lo definisce Vittorio Taviani. Critico e storico del cinema, saggista e organizzatore culturale, ma anche dialoghista, 脚本, regista di documentari e attore. Visto attraverso i suoi racconti e con il contributo di testimoni come Gilles Jacob, Carlo Lizzani, エットレスコラ, Francesco Rosi, パオロとビトリオ・タビアニ, プピ・アヴァティ, ジーナ・ロロブリジーダ, マルガレーテ・フォン・トロッタ, Adriano Ossicini. E grazie a rari materiali d’archivio, il documentario ripercorre anche la storia d’Italia del XX secolo e quella del cinema italiano, scoprendo aspetti meno conosciuti di un uomo che ha sempre messo il Cinema al di sopra di tutto. Di questo documentario mi colpì una sua affermazione: se un film non mi piace semplicemente lo descrivo.

Forse la domanda su chi sia Gian Luigi Rondi non ha trovato la sua rispostaspiegava il regista Treves presentando il documentario ma lungo lo scorrere dei tanti modi in cui Rondi ha operato nel mondo del cinema emerge da una parte un personaggio dalla ricca e sfaccettata personalità , che da oltre 70 anni è ancora sulla breccia e proiettato verso il futuro, e dall’altra il quadro di un mondo, quello del cinema, sempre affascinante, pittoresco, e capace di emozionare, coinvolgere e non farsi normalizzare”. 

Il suo legame con la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia

inizia nel 1949 come componente della giuria della X edizione. La sua fama e autorevolezza sono sempre più internazionali come testimoniano la partecipazione alle giurie dei più grandi festival di tutto il mondo. Dopo Venezia sarà in quella di Berlino (1961), カンヌ (1963), Rio de Janeiro (1965), San Sebastian (1968).で 1970, fonda ilFestival delle Nazionidi Taormina ricoprendo anche il ruolo di direttore artistico. で 1971 viene nominato Commissario della Biennale di Venezia che solo appena  dopo due anni lascia per evitare il susseguirsi di polemiche. Ritorna a Venezia nel 1983 come Direttore della Mostra rilanciandola ma

rendendosi protagonista ancora di scelte discutibili, come l’esclusione del film Velluto blu di David Lynch, interpretato da una giovane Isabella Rossellini. で 1988 dirige anche il Festival di Locarno, mentre il suo contributo alla Biennale di Venezia prosegue come membro del Consiglio direttivo. Dal giugno 2008 al febbraio 2012 è stato Presidente della Fondazione Cinema per Roma, sovraintendendo al Festival Internazionale del Film di Roma diretto da Piera Detassis

Fino all’ultimo è stato presente sulle pagine di critica cinematografica del quotidiano  Il Tempo che lo accolse all’inizio della sua professione con la recensione del film di Cristian Mungiu Un padre, una figlia che arriva da Cannes dove l’hanno premiato per la migliore regia.

Le sue pubblicazioni per l’Amore della Vita, il Cinema sono innumerevoli, ricordiamo le ultime: “Le mie vite allo specchio. Diari 1947-1997″. Edizioni Sabinae, 2016 presentato lo scorso 26 かもしれません 電子 “Storie di cinema. Cinquantotto voci dal set”, a cura di Tiziana Provvidera, トリノ, Nino Aragno Editore, 2016. Una accurata scelta delle sue tante interviste ai più grandi registi di Cinema. Da Allen a Bergman, da Antonioni a Bertolucci, passando per Zeffirelli, Visconti, Altman, Bunuel, コッポラ, Chaplin, Monicelli, Polanski, スコセッシ, Spielberg e Truffaut. E tanti, tanti altri.
Noi Lo ricorderemo per la Sua sobrietà nella vita e nella professione e ringraziandolo, gli abbiamo voluto dedicare questo breve spazio.
Ciao Maestro!

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