特別第11回フェスティバル・デル・フィルム・ディ・ローマ - 土曜日 15 そして日曜日 16 10月 (DAYS 3&4)

週末のお祭りは、ローマの公衆への驚きを持っています, 新しい部外者を含みます? 残念ながらマスターワイダと期待日曜日の会議は偉大なポーランドのディレクターの死を飛び越えました, mentre Bertolucci ha avuto una standing ovation e la cavea va in delirio per Jovanotti

ローマルイジ・ノエラでオーディトリアム音楽公園 - ローマ国際映画祭の写真提供:.

土曜日には、選択された最初のイタリアのタイトルの番でした: SOLE CUORE

AMORE di Daniele Vicari che ci presenta イザベラRagonese alle prese con la quotidianità della Capitale. Non si tratta degli ultimi, ma di persone normali che vivono in una città allo sbando. Si ripresenta una verità non verità con lo sforzo pazzesco di Isabella a parlare romanesco. Se in altre sue opere, prima delle quali ricordiamo i fatti di Genova alla caserma Diaz, mostra il volto dell’Italia berlusconiana, adesso non capiamo cosa vuole rappresentare, qualcuno lo accosta al film  Non Essere Cattivo  per il linguaggio usato e quindi piuttosto da soap opera.

Altro film controverso è THE BIRTH OF A NATION interpretato e diretto dall’americano Nate Parker. In conferenza stampa di presentazione della Festa Antonio Monda aveva con orgoglio rimarcato la presenza dell’originale di The Birth of Nation del 1915 di D. Griffith, padre del Cinema come noi lo conosciamo. Ha ragione Monda, ma come in ogni remake il paragone è inevitabile e Nate Parker è stato coraggioso. Si pensava che il film 12 anni Schiavo di Steve Mac Quenn avesse messo la parola fine, almeno cinematograficamente, al periodo della nascita dell’America del periodo di segregazione razziale. Parker aggiunge un tassello a distanza di duecento anni ma appare chiaro che tale lasso di tempo non ha abbastanza rasserenato gli animi.
E’ stato pure presentato un Doc inusuale sulla Shoah dal titolo THE LAST LAUGH dell’americano Ferne Pearlstein. Il regista in giro per gli State intervista una sopravvissuta all’olocausto. Il tema però riguarda del modo in cui i media affrontano l’argomento. Potrebbe essere anche oggetto di sane risate? Tesi in parte condivisibile, purtroppo il regista si scaglia contro il premio Oscar Roberto Benigni e il suo capolavoro La Vita è Bella. L’approccio con le scene tratte dal Dittatore di Charlie Chaplin è fuorviante perché all’epoca il grande Chaplin voleva in realtà mettere in guardia l’America dall’eccessiva tolleranza verso il nazismo. Che resta allora? In un mondo perennemente in guerra con genocidi annunciati la Shoa ha ancora qualcosa da dire.
Sempre nella giornata di sabato nella sezione autonoma Alice due pellicole tra

loro diverse ma entusiasmanti: la prima sul super eroe MAX STELL dell’inglese Stewart Jendler mutuato dalla produzione della Mattel ci racconta come gli alieni possano salvarci da loro stessi in una narrazione che è adatta anche ad un pubblico adulto contendo tutti gli ingredienti per accattivarselo: il buono, il cattivo e la bella principessa.

Il secondo un fine cartone animato del francese Jean- Francois Laguionie sulla solitaria esistenza umana:  Louise en Hiver. 彼らは 75 minuti di assoluta fantasia della mente umana.

Nella giornata domenicale l’affollatissimo ed entusiasmante incontro con Lorenzo Cherubini in arte Giovanotti. Ma non finisce con lui perché è anche il giorno del documentario dell’inglese Paul Dugdale sui THE ROLLING STONES OLÉ OLÉ OLÉ!: A TRIP ACROSS LATIN AMERICA. Il documentario ci consegna

non solo il backstage dell’ultimo Tour della banda più famosa del mondo insieme ai Beatles, ma anche uno scorcio di storia dell’America Latina di oggi e di ieri durante le dittature. Per noi europei è un tuffo gioioso nel passato, ma ricordiamoci che a quei tempi i nostri coetanei messicani, argentini, cubani rischiavano la galera per aver ascoltato un brano Rock. Vengono fuori quattro artisti ormai anziani ma con un animo ancor gioioso capaci di infiammare i ragazzi di oggi. Domenica è anche la volta del primo

titolo francese di Emmanuelle Bercot:LA FILLE DE BREST / 150 MILLIGRAMS. Il film è tratto dalla storia di uno scandalo farmaceutico realmente avvenuto qualche anno fa in Francia. Ha il pregio del ritmo incalzante tipico della cinematografia di denuncia statunitense, ma il brio francese. Questi due fattori creano una ricetta vincente per un film che mette a nudo le fragilità dei due protagonisti nei quali ognuno di noi può specchiarsi. Il terzo doc del fine settimana realizzato dall’inglese Otto Bell ci porta in Mongolia. Si tratta della storia vera di Aisholpan, tredicenne mongola che ha il sogno di diventare la prima cacciatrice di aquile donna,

arrivando a competere all’annuale Golden Eagle Festival. THE EAGLE HUNTRESS è un documentario didascalico, ma ha il vantaggio di mostrarci gli stupendi paesaggi della Mongolia e la vita condotta dai nomadi in quelle terre estreme. E’ anche un inno all’emancipazione femminile mongola dove vige ancora la differenza di genere. A noi è piaciuto invece l’altro doc INTO THE

INFERNO del tedesco Werner Herzog che in compagnia del vulcanologo Clive Oppenheimer dell’Università di Cambridge. I vulcani più famosi sulla Terra, la loro genesi ed il senso di impotenza dell’essere umano davanti alla loro forza distruttiva. Non dimentichiamoci però che senza di essi la Vita non avrebbe potuto esistere sulla Madre Terra.

Per Le voci del domani il film TRAMPS dell’americano Adam Leon. A

thriller per le strade di New York. Per questo ringraziamo i selezionatori per averlo scovato. 最終的に dal Messico 7.19AM di Jorge Michael Grau. Una narrazione che lo spettatore si aspetta noiosa e che invece con un linguaggio inusuale affronta sia temi esistenziali che etici nello spazio ristretto delle macerie di un edificio ministeriale crollato dopo un tremendo terremoto avvenuto il 19

九月 1985 che investe la megalopoli  di Città del Messico. I due protagonisti si trovano agli antipodi della scala sociale e burocratica. Da una parte il Direttore Generale Fernando, che rappresenta il potere corrotto, dall’altra l’ultimo degli impiegati, il guardiano notturno Martin, che rappresenta il popolo che sopravvive grazie alla sua umanità. In attesa di essere tratti in salvo dai soccorritori la piece teatrale mette a nudo le fragilità umane e le responsabilità del potere.

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