#FdP66 Firenze – Cinema #LaCompagnia 1 – 9 Novembre 2025 Speciale #1

(da Firenze Luigi Noera, le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival dei Popoli)

Ritorna il festival internazionale del film documentario #FdP66: il 1° e 2 novembre con Popoli Kids and Teens, documentari e corti animati per i più piccoli, e il 3 l’inaugurazione al cinema La Compagnia con “With Hasan in Gaza” di Kamal Aljafari

Il filo rosso del programma vede due omaggi di grande rilevanza: i film di Sarah Maldoror, prima cineasta africana dallo sguardo femminista e anticoloniale, e di Marie Losier, che firma ritratti di artisti, originali e controcorrente.

Nel Concorso invece dalle piazze di oggi all’attualità da Gaza, la cui memoria vive nel racconto del regista palesintese Kamal Aljafari con “With Hasan in Gaza” agli inediti racconti dall’Ucraina prossima al fronte nei documentari “Paleontology Lesson” del maestro Sergei Loznitsa sulla “normale” visita di una scuola in un museo e “Checkpoint Zoo” con l’obiettivo di salvare oltre 5.000 animali dal conflitto. E poi la lezione di dissidenza artistica e civile di Ai Weiwei, alle prese con la messa in scena della Turandot al Teatro dell’Opera di Roma in “Ai Weiwei’s Turandot” di Maxim Derevianko, fino alla Firenze delle sottoculture dei mitici Ottanta della new wave in “Uscivamo molto la notte” di Stefano Pistolini e Bruno Casini, nelle voci e i ricordi di chi c’era, tra Diaframma e Litfiba, a quelli di oggi di Piero Pelù, rocker mai domo, in “Pierò Pelù. Rumore dentro” di Francesco Fei, un viaggio intimo nella vita del rocker fiorentino. Dai valori di ieri, nel ricordo di Sandro Pertini con il “Settimo Presidente” di Daniele Ceccarini e Mario Molinari, a quelli di domani, messi in discussione nell’esperimento provocatorio del primo documentario interamente realizzato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale generativa, “Post Truth” di Alkan Avcıoğlu, fino a Tatti (Grosseto), un piccolo paese nel cuore della Toscana che vive una straordinaria esperienza di comunità in “Tatti, paese di sognatori” di Ruedi Gerber

Inaugurazione con l’anteprima nazionale di “With Hasan in Gaza” del regista palestinese Kamal Aljafari. Una riflessione cinematografica sulla memoria, la perdita e il passare del tempo, filmando una Gaza popolata di fantasmi che oggi non esiste più. Tre nastri MiniDV che documentano la vita a Gaza nel 2001 vengono ritrovati dal regista: le immagini che contengono sono ora la testimonianza di un luogo e di un tempo che non esistono più. Quella che era iniziata come la ricerca di un ex compagno di prigionia, un uomo perso nel tempo e nella guerra, porta a un viaggio inaspettato dal nord al sud di Gaza con Hasan, una guida locale il cui destino rimane sconosciuto. La videocamera si muove per le strade e i paesaggi di Gaza, registrando momenti fugaci di vita quotidiana, frammenti di una realtà ormai irreversibilmente alterata. Il documentario arriva in prima nazionale nel Concorso internazionale lungometraggi del Festival dei Popoli dopo aver partecipato al Festival di Locarno, al Toronto International Film Festival e al New York Film Festival. Kamal Aljafari, regista e artista palestinese. Incontrerà il pubblico del festival martedì 4 novembre alle 10 al Cinema Astra (ingresso gratuito).

Il primo giorno di festival, al cinema La Compagnia, inizia alle 18 con la prima proiezione dell’omaggio dedicato a Sarah Maldoror, regista francese e panafricana d’adozione, voce rivoluzionaria e prima donna cineasta del cinema africano: in sala ci sarà il suo primo lungometraggio, il capolavoro “Sambizanga” (1972), tratto da un romanzo dello scrittore angolano José Luandino Vieira, che segue le vicissitudini di una giovane donna il cui marito è stato incarcerato in Angola dalle autorità portoghesi. Ad introdurre al pubblico i lavori di Maldoror, ci sarà la figlia Annouchka de Andrade, che ne cura il lascito e si occupa del restauro e della diffusione della sua opera. La retrospettiva fa parte dalla collaborazione tra il Festival dei Popoli e Calliope Arts Foundation all’interno del progetto “Women Trailblazers in Documentary Cinema”. L’omaggio è organizzato con il supporto di Unifrance, Ambasciata di Francia, Istituto Francese Italia, Istituto Francese Firenze, The Recovery Plan.

Il programma sarà diviso come di consueto in Concorso internazionale Lungometraggi e Concorso italiano, mentre ai cortometraggi e mediometraggi sarà dedicato il Concorso Internazionale Discoveries, inaugurato lo scorso anno, per i lavori di giovani registi e registe da tutto il mondo con orientamento alla sperimentazione; in Doc Highlights i film di grande risonanza internazionale e poi le sezioni Habitat, dedicata all’ambiente e ai temi della sostenibilità e dei diritti umani, Let the Music Play per i documentari musicali, con la retrospettiva dedicata all’opera di Marie Losier, regista francese ospite del festival, Popoli for Kids and Teens per il giovane pubblico e il Future Camps – European Doc Academy, con le sorprendenti opere provenienti dalle migliori scuole di cinema di tutta Europa. Infine, la sezione Feminist Frames, una selezione di opere realizzate da registe sul tema della militanza e della liberazione pensata in collaborazione con una rete internazionale di cineaste femministe che costruisce spazi di mutuo sostegno, co-creazione e pratiche condivise, oltre all’omaggio a Sarah Maldoror.

Sono 9 i film del Concorso Internazionale Lungometraggi, tutti in anteprima, per i quali la giuria composta dalla programmer Cecilia Barrionuevo (Argentina) e dalle registe Elena Lopez (Spagna) e Mala Reinhardt (Germania) assegnerà il primo premio (7.000€), il secondo premio (4.000€) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico. 10 i cortometraggi e mediometraggi in anteprima nel Concorso Internazionale Discoveries, saranno invece giudicati dalla giuria formata dalla distributrice Marcella Jelić (Croazia), la curatrice e produttrice Flavia Mazzarino (Italia) e la regista Eleanor Mortimer (Gran Bretagna) che assegnerà il premio Discoveries (3.500€).

Concorso italiano

Ritorno e riscoperta delle origini, storie dai territori e dal proprio passato, indagini in luoghi lontani eppure vicini, si alternano nel Concorso Italiano che propone in gara 7 documentari. In prima italiana, in programma ci sarà “She (Lei – Storie operaie dal Vietnam” di Parsifal Reparato (4/11), film corale che racconta le giornate di alcune operaie tra gli 80.000 lavoratori di uno dei più grandi impianti industriali elettronici al mondo, con sede in Vietnam, dove l’80% della manodopera nelle fabbriche è costituita da donne che hanno accettato di lavorare a turni di 12 ore. A seguire “Waithood” di Paola Piscitelli (5/11), protagonista un ragazzo sospeso tra Napoli, dove vive in seminterrato, e São Vicente a Capo Verde, che è stato costretto a lasciare da bambino e di cui conserva ricordi preziosi, dove sogna di tornare per ricomporre le sue fratture; “Il fantasma che è in me” di Michael Beltrami (5/11), film diario che prende il via nel 2005, quando all’autore è stato diagnosticato un cancro, per diventare la cronaca personale di un ventennio, tra gioie, perdite, rivelazioni; “Chi sale sul treno” di Valerio Filardo (6/11), memoria del viaggio iniziato 120 anni fa dal primo Treno Bianco, il convoglio che accompagna malati e pellegrini dalla Sicilia a Lourdes, un percorso di quasi 50 ore oggi, nell’epoca dell’alta velocità, forse anacronistico. In programma poi le anteprime assolute di: “Cumpartia” di Daniele Gaglianone (7/11), storia di Ivan, che ritorna a casa nel Sulcis in Sardegna dopo tre anni di lontananza per fare il vino con i genitori nella loro piccola azienda, in un sofferto viaggio interiore tra generazioni; “White Lies” di Alba Zari (7/11), protagonista la regista che usa la sua arte per esplorare un passato oscuro, quello di una famiglia cresciuta nella controversa setta dei Bambini di Dio; e “Queste cose non avvennero mai ma sono sempre” di Pierluca Ditano (8/11), ritratto collettivo di Taranto, esplorazione di rovine industriali e mondi invisibili attorno al distretto siderurgico più grande d’Europa, sullo sfondo di un paesaggio umano sospeso, tra decadenza e bellezza.

La giuria del concorso italiano è composta dal produttore Leonardo Barrile, dal regista Haider Rashid e dalla distributrice Anastasia Plazzotta, che assegnerà il Premio al Miglior documentario italiano (3.000€).

Doc Highlights

L’attualità, le guerre, la dissidenza nell’arte sono al centro della sezione che propone titoli di grande rilevanza internazionale fuori concorso. Tra questi “Ai Weiwei’s Turandot” di Maxim Derevianko (4/11), segue l’artista e attivista rivoluzionario cinese Ai Weiwei per il suo debutto alla regia di un’opera lirica al Teatro dell’Opera di Roma, con l’allestimento della Turandot di Puccini come scenario di fondo per una riflessione sul potere dell’arte come forma di resistenza e libertà di espressione. Una ferita ancora aperta nell’opinione pubblica è l’invasione russa dell’Ucraina: il festival presenta scorci di una frontiera ferita da tre diversi punti di vista, nella giornata finale del festival, a partire da quello di Sergei Loznitsa con il corto “Paleontology Lesson” (9/11): nel giugno 2023, a Kiev, un gruppo di scolari visita il Museo di Storia Naturale, guidati da un insegnante di paleontologia che, come per magia, trasporta i bambini in un mondo lontano, dove non c’è più guerra. Non solo soldati in trincea: “Checkpoint Zoo” di Joshua Zeman (9/11) documenta un audace salvataggio guidato da un eroico team di guardiani dell’Ecopark di Kharkiv e volontari che hanno rischiato la vita per salvare oltre 5mila animali intrappolati durante l’invasione russa. Infine, in un ritratto ironico e grottesco, “Sanatorium” di Gar O’Rourke (9/11) porta a sud sulle rive di Odessa, in una fatiscente struttura sanitaria, nel corso di una stagione estiva in cui gli ospiti passano l’estate attratti dalle proprietà miracolose del fango nero nonostante l’eco dei bombardamenti in lontananza. Arte come politica, invece, al centro di “Nova ‘78” di Aaron Brookner e Rodrigo Areias (8/11), un viaggio elettrizzante nel cuore della controcultura degli anni ’70, con filmati inediti della leggendaria Nova Convention, l’evento di tre giorni a New York City che ha celebrato il ritorno di William S. Burroughs in America dopo oltre vent’anni vissuti in America Latina, Nord Africa, Parigi e Londra, riunendo icone come Patti Smith, Frank Zappa, Laurie Anderson, Philip Glass, Allen Ginsberg, Merce Cunningham, John Cage e molti altri. Da oltreoceano si ritorna a Firenze, con la prima assoluta di “Uscivamo molto la notte” di Stefano Pistolini (8/11), racconto della new wave fiorentina con i protagonisti dell’epoca: all’imbocco degli anni ‘80, Firenze si trasforma da aristocratica mèta di contemplazione turistica in capitale delle nuove culture giovanili, qui nascono fenomeni battezzati “Rinascimento Rock” o “Fauna d’Arte” e la città, nelle sue interminabili notti, diventa un’esplosione di creatività, edonismo, sperimentazione. In prima italiana, poi, “Post Truth” di Alkan Avcıoğlu (7/11): un film fittizio sul mondo reale, il primo documentario interamente generato dall’intelligenza artificiale della storia esplora il nostro rapporto con la tecnologia ed esamina come siamo arrivati a un mondo in cui le immagini vengono sempre più strumentalizzate e la verità non ha più importanza, sviluppato in 15 mesi, da oltre 60 ore di filmati generati dall’intelligenza artificiale. Ricordi d’Italia ne “Il Settimo Presidente” di Daniele Ceccarini e Mario Molinari (9/11), in prima assoluta, docufilm che si propone di raccontare la figura di Sandro Pertini, dalla formazione come socialista e partigiano alla leadership durante gli anni di piombo, con la capacità unica di incarnare e rappresentare i sentimenti più autentici del popolo italiano, con la musica di Nicola Piovani e il manifesto ufficiale da Gianluigi Toccafondo. Chiudono la sezione “Familiar Places” di Mala Reinhardt (4/11), protagonista Akosua, queer ghanese-tedesca, tra poliamore e desiderio di un figlio, accompagnata dalla sua amica e regista Mala, e la Toscana profonda con “Tatti, paese di sognatori” di Ruedi Gerber (9/11), storia del piccolo borgo toscano nel grossetano che rischia di scomparire, dove il regista, insieme agli ultimi agricoltori locali, i fratelli gemelli Marco e Massimo, ha dato inizio a una silenziosa rinascita.

Non solo film, ma anche i protagonisti del cinema del reale italiano in un Panel

Dopo il grande successo al festival nel 2024 con Alice Rohrwacher e Pietro Marcello, secondo appuntamento per il panel dedicato al cinema del reale dal titolo “Documentario italiano: verso la finzione”: ospiti sul palco saranno due coppie di registi, protagonisti di ultime uscite in sala, Alessandro Cassigoli e Casey Kaufmann insieme a Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis.

Omaggio a Marie Losier

Di grande rilevanza anche l’altra retrospettiva al centro di questa edizione: sarà ospite del festival la regista francese Marie Losier, autrice di numerosi ritratti cinematografici di registi, musicisti e compositori cult e d’avanguardia: l’omaggio a lei dedicato sarà in programma nella sezione Let the Music Play, dedicata ai documentari musicali.

Nel fine settimana del 1° e 2 novembre si è tenuta Popoli for Kids and Teens, la sezione dedicata a bambinǝ, ragazzǝ, famiglie e scuole grazie alla collaborazione della Fondazione CR Firenze.

15 documentari e corti d’animazione da tutto il mondo su ambiente, inclusione, diritti, uguaglianza e futuro.

Doc at Work

Nato nel 2013 come laboratorio di idee per il pubblico, per i cineasti in formazione e per i professionisti, Doc at Work è la sezione industry del festival che intende favorire nuove sinergie tra professionisti, registi consolidati, nuovi talenti e selezionatori di festival, produttori, distributori e altri attori del settore.

Alla 66a edizione saranno inoltre consegnati i seguenti riconoscimenti: Premio di distribuzione CG ENTERTAINMENT al Miglior Film Italiano assegnato dalla società di distribuzione CG Entertainment; Premio distribuzione on demand CG Digital al Miglior Film Europeo della sezione “Habitat” assegnato dalla società di distribuzione CG Entertainment; Premio “Diritti Umani” assegnato da Amnesty International Italia a uno dei film della sezione Habitat; Premio distribuzione in sala “IMPERDIBILI”, assegnato dal Cinema La Compagnia di FST – Fondazione Sistema Toscana – al Miglior film Italiano per la sala; Premio distribuzione in sala “Il Cinemino”, assegnato dal Cinemino di Milano al Miglior film italiano per impegno, valore sociale e innovazione stilistica; Premio per il Miglior Montaggio ad un film del Concorso italiano assegnato da AMC – Associazione montaggio cinematografico e televisivo. Lo Young Jury Day assegna il Premio Fondazione CR Firenze – Popoli for Kids and Teens 2025 al miglior film dell’omonima sezione.

In occasione della 66ª edizione del Festival dei Popoli, una selezione dei film in programma sarà disponibile online sulla piattaforma MYmovies ONE. I titoli concorrono per il MYmovies Award.

Luigi Noera

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