#MGFF 2025: bilancio di un’edizione intensa e partecipata

La 22ª edizione aperta dal riconoscimento a Francis Ford Coppola si chiude con il responso dei Giurati

Dal 26 luglio al 2 agosto Soverato ha ospitato la 22ª edizione del Magna Graecia Film Festival, ideato da Alessandro e Gianvito Casadonte. Una settimana intensa tra cinema, musica, incontri e approfondimenti, con ospiti come Francis Ford Coppola, Toni Servillo, Margherita Buy, Kim Rossi Stuart e Giancarlo Esposito.

Coppola ha ricevuto la Colonna d’Oro e presentato in anteprima il suo Megalopolis, aprendo un festival ricco di premi e sezioni competitive. Familia di Francesco Costabile ha vinto come miglior opera italiana, mentre Il Mohicano di Frédéric Farrucci si è aggiudicato il premio internazionale.

Debutto per la sezione cortometraggi d’esordio e successo per i nuovi progetti tematici Magna Graecia Politics e Magna Graecia Salute, con ospiti come Elly Schlein, Antonio Tajani e Roberto Occhiuto, Presidente dimissionario della Regione Calaabria.

Musica live, premi speciali, documentari e un focus sull’enogastronomia calabrese hanno completato il programma, confermando il MGFF come uno degli appuntamenti culturali più dinamici e trasversali dell’estate italiana nel Sud.

Infatti negli ultimi anni, il #MGFF si è arricchito sempre di più di nuovi contenuti, con l’ambizione di rappresentare uno straordinario happening in cui registi, attori, addetti ai lavori e pubblico di appassionati si incontrano lungo il filo conduttore del cinema e non solo. Quest’anno due sono stati i nuovi progetti tematici: Magna Graecia Politics e Magna Graecia Salute.

Magna Graecia Politics nasce con l’obiettivo di dare voce alle grandi personalità del panorama politico e istituzionale nazionale, fuori dai palazzi, riscoprendo e valorizzando la funzione autentica della politica come spazio ideale in cui le diverse idee e posizioni trovano una sintesi grazie all’impegno di Tommaso Labate, una delle voci più fresche e autorevoli del panorama giornalistico.

Magna Graecia Salute, in un tempo in cui la salute pubblica è sempre più al centro delle sfide sociali, economiche e culturali del nostro Paese, è un’iniziativa di respiro nazionale, pensata per mettere in dialogo medicina, prevenzione, ricerca scientifica e partecipazione attiva dei cittadini. Curato dal prof. Francesco Cognetti, oncologo di fama internazionale e voce autorevole nella sanità italiana, il progetto ha proposto due focus con un’attenzione particolare alla prevenzione primaria e secondaria, tra screening, diagnosi precoce e stili di vita.

Ma ecco in dettaglio il responso i giurati:

La giuria delle opere prime e seconde italiane, presieduta dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone e composta dalla regista Giorgia Farina, dall’attrice Ester Pantano, dal critico cinematografico Gianni Canova e dall’attore Alessio Lapice, ha decretato i seguenti vincitori:

Miglior Opera Prima e Seconda Italiana – Familia di Francesco Costabile

Per la capacità di raccontare una storia con rigore e intensità, senza mai cedere alla retorica. Un film che scava nel cuore oscuro della famiglia, con uno sguardo lucido e necessario, sorretto da interpretazioni potenti e da una regia che dà forma alla tensione quotidiana con pudore e precisione.

Miglior Regia – Gianluca Jodice per La Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

Per aver raccontato la fine di Maria Antonietta con uno sguardo personale, rigoroso e mai scontato. Jodice usa la regia per costruire un film che cambia stile visivo man mano che tutto intorno si sgretola: ordine, potere, identità. Con scelte precise – dai movimenti di macchina all’uso dello spazio – trasforma una storia storica in qualcosa di attuale e intimo. Non cerca l’effetto, ma la verità.

Menzione Speciale – Nero di Giovanni Esposito

Per aver saputo raccontare con autenticità e rigore una storia disperata e profondamente umana. Nero colpisce per il coraggio con cui intreccia realismo e simbolismo, pietà e violenza, senza mai cadere nel compiacimento né nella retorica.

Miglior Sceneggiatura – Nonostante di Valerio Mastandrea e Enrico Audenino

Per aver scritto una storia che osa: sospesa tra vita e morte, reale e surreale, affronta il dolore con ironia e leggerezza, senza perdere mai profondità. Una sceneggiatura che parla dell’amore, della memoria e di ciò che resta, nonostante tutto.

Miglior Attore – Yuri Tuci per La vita da grandi

Per aver portato sullo schermo un ragazzo autistico con autenticità e forza emotiva, senza mai forzare l’emozione. Con uno sguardo, una pausa, un silenzio, Yuri racconta molto più di quel che dice.

Miglior Attrice – Barbara Ronchi per Familia

Per la forza silenziosa con cui incarna una madre segnata dalla violenza ma ancora capace di proteggere e sperare. La sua interpretazione è un dolore muto che esplode nel cuore dello spettatore.

Premio Giuseppe Petitto – Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri

Per la verità con cui ha saputo raccontare tutto ciò che spesso, per vergogna, ci obbliga ad essere diversi da ciò che siamo. Un film che indaga le incertezze e i dubbi non solo del protagonista ma delle dinamiche familiari.

La giuria della sezione documentari, presieduta da Francesco Frangipane, con i giovani dell’associazione Jump e Spazioscenico, ha decretato:

Miglior Documentario – No more trouble: Cosa rimane di una tempesta di Tommaso Romanelli

Un documentario che non indaga cause o responsabilità di un evento tragico, ma restituisce l’amore di un figlio verso un padre mai conosciuto. Il regista lo fa con uno sguardo lucido e senza retorica, con grazia fuori dal comune.

La giuria delle opere prime e seconde internazionali, presieduta da Ivan Carlei con Domenico Vacca e Rocio Muñoz Morales, ha assegnato:

Miglior Opera Internazionale – Il Mohicano di Frédéric Farrucci

Farrucci coniuga Western e Noir, tra atmosfere e realismo, trasformando una vicenda locale in una tragedia universale.

 

Menzione Speciale – Enric Auquer per Il maestro che promise il mare di Patricia Font

Auquer incarna con autenticità e forza morale il maestro idealista Antoni Benaiges, regalando al film il suo momento più alto.

Durante la settimana, Chiamamifaro, Camilway, Chiara Galiazzo e Kaze hanno regalato al pubblico performance musicali. Nella serata finale, Serena Rossi ha cantato dal vivo il brano tratto dal film Il treno dei bambini.

Successo anche per la terza edizione del Magna Graecia Food Feast, la vetrina dell’enogastronomia calabrese d’eccellenza, in collaborazione con l’ARSAC e il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria.

(NdR: ringraziamo l’Ufficio stampa REGGI&SPIZZICHINO Communication http://www.reggiespizzichino.com/)

La Redazione di RdC

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