#CANNES78 – 13/24 maggio 2025 SPECIALE #1 (DAY-7)

A Mario Martone il compito di rappresentare l’Italia, insieme alle sorelle Alice ed Alba Rorhwacher, giurate d’eccezione

(da Cannes Luigi Noera e Vittorio De Agrò (RS) con la gentile collaborazione di Eleonora Ono – le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)

La presenza del Cinema Italiano in questa 78ma edizione del Festival per eccellenza è affidata a Mario Martone

E’ infatti solo uno il film italiano in concorso che ci rappresenterà tra meno una settimana sulla Croisette.

E’ pur vero che nell’altra selezione competitiva di registi emergenti Un Certain Regard sono due i titoli italiani di cui in appresso.

L’arte della gioia  è il fil rouge che unisce la passata edizione quando Valeria Golino presentò la serie tv omonima durante l’incontro con Therry Fremaux.  E adesso lo stesso direttore ha scelto come rappresentante dell’Italia alla 78ma edizione il film di Mario Martone su Goliarda Sapienza

FUORI di Mario MARTONE – la trama: Roma, 1980. La scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per aver rubato dei gioielli, ma l’incontro con alcune giovani detenute si rivela per lei un’esperienza di rinascita. Uscite di prigione, in una calda estate romana, le donne continuano a frequentarsi e Goliarda stringe un legame profondo con Roberta, delinquente abituale e attivista politica. Un rapporto che nessuno, fuori, può riuscire a comprendere ma grazie al quale Goliarda ritrova la gioia di vivere e la spinta a scrivere.

Martone è cresciuto al teatro. Il debutto al cinema avviene negli anni ‘90 con Morte di un matematico napoletano , Renato Caccioppoli, scienziato tormentato interiormente con interpreti Renato Carpentieri e un quasi sconosciuto Toni Servillo. Prosegue la sua ricerca sulla sua Napoli dove descrive la doppiezza di Napoli, arcaica da una parte, moderna dall’altra.

Sempre negli anni ’90  è vincitore del David di Donatello con L’amore molesto.  Ma è con la storia d’Italia dove documentario e drammaturgia si fondono che negli anni 2000 riceve il meritato successo con Noi credevamo (2010), storia di tre ragazzi meridionali coinvolti nella Giovine Italia contro i Borboni, a cui segue Il giovane favoloso con Elio Germano vincitore di vari David di Donatello.

Nel 2018 presenta a Venezia Capri-Revolution con protagonista Marianna Fontana, mentre del 2019 è la volta de Il sindaco del Rione Sanità.

Nel 2021 ancora una volta alla Mostra del Cinema di Venezia presenta Qui rido io, con protagonista Toni Servillo nel ruolo del commediografo e attore napoletano Eduardo Scarpetta. Nel 2022 presenta al Festival di Cannes la sua trasposizione del romanzo di Ermanno Rea Nostalgia, con Favino protagonista che però non convince. Infine alla Berlinale 2023 omaggia Massimo Troisi con un toccante doc in ricordo dell’artista scomparso prematuramente.

Oggi traendo spunto dalla biografia della scrittrice Goliarda Sapienza mescola la realtà con la drammaturgia.

Riponiamo su di lui tanta fiducia per i lavori precedenti ed i risultati fino ad oggi ottenuti dei quali Thierry Fremaux avrà tenuto in conto per avvallare le scelte dei suoi selezionatori. Certo Martone dovrà vedersela con colossi del Cinema perché la selezione è veramente notevole con nomi amati dal Festival quali Wes ANDERSON, Jean-Pierre e Luc DARDENNE, Julia DUCOURNAU, Sergei LOZNITSA, Kleber MENDONÇA FILHO, Kelly REICHARDT e Joachim TRIER, ma ha dalla sua lo stile rigoroso e documentarista che lo contraddistingue.

Con queste premesse ci auguriamo che venga fatta giustizia sul mancato riconoscimento della precedente edizione a PARTHENOPE di Paolo SORRENTINO.

Allora non ci resta che dire: Viva il Cinema Italiano, anzi napoletano!

Ma l’Italia è anche rappresentata con altri due titoli nel concorso di nuove promesse Un Certain Regard:

Il primo è LE CITTÀ DI PIANURA di Francesco SOSSAI

Il regista nato a Feltre nel 1989 vive e lavora in Veneto.  Ha studiato regia alla DFFB Deutsche Film- und Fernsehakademie di Berlino . Altri cannibali è il suo primo lungometraggio quando si è diplomato.

La pellicola presente a Cannes racconta la storia di Carlobianchi e Doriano, due spiantati cinquantenni con un’ossessione: andare a bere l’ultimo bicchiere. Una notte, vagando in macchina da un bar all’altro, si imbattono per caso in Giulio, un timido studente di architettura: l’incontro con questi due improbabili mentori trasformerà profondamente Giulio nel suo modo di vedere il mondo e l’amore, e di immaginare il futuro.

Il secondo è TESTA O CROCE? di Matteo ZOPPIS e Alessio RIGO DE RIGHI

Si tratta di un western sui butteri nell’Italia postunitaria; due giovani amanti si mettono in fuga a seguito dell’omicidio del marito di lei. Tutti sono sulle loro tracce ma nessuno conosce la verità.

I due registi hanno anche firmato insieme Re Granchio selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs 2021 proprio a Cannes e Il solengo nel 2016.

Le due storie tutte italiane mostrano il malessere del Bel Paese che però è motivo di interesse dei francesi

Ci preme ricordare che l’Italia sarà rappresentata anche dalla regista Alice Rorhwacher in qualità di presidente della Giuria che assegnerà la Camera d’Oro ad un regista esordiente tra i seguenti:

Dopo il duo dello scorso anno con Emmanuelle Béart e Baloji, quest’anno la regista e sceneggiatrice italiana Alice Rohrwacher è stata scelta per presiedere la Giuria della Caméra d’or. Questo premio premia un’opera prima presentata nella Selezione Ufficiale, alla Settimana della Critica o alla Quinzaine des Réalisateurs.

Alice Rohrwacher, il cui delicato lavoro è sbocciato a Cannes, premierà a sua volta un(a) regista.

Nel 2024, la Caméra d’or è andata a Halfdan Ullmann Tøndel per Armand, presentato in anteprima a Un Certain Regard.

“Le prime volte sono sempre importanti e ci accompagnano per tutta la vita”, ha detto Alice Rohrwacher. Come entrare in una stanza sconosciuta, avvicinarsi alla persona amata per il primo bacio o approdare su una terra straniera. C’è qualcosa di dorato che avvolge questi momenti nella nostra memoria. È per questo che il premio più prestigioso per le opere prime si chiama Caméra d’or?”

Nel suo primo lungometraggio, Corpo Celeste (Heavenly Body), presentato alla Quinzaine des Réalisateurs nel 2011, Alice Rohrwacher ha esplorato un rapporto con il mondo fatto di scoperte e inizi attraverso il ritratto di una ragazza di tredici anni. Il suo secondo lungometraggio, Le meraviglie, è stato selezionato per competere al Festival di Cannes del 2014 dove ha vinto il Grand Prix. Invece il terzo film Lazzaro felice, presentato in concorso a Cannes nel 2018, si è aggiudicato a ex equo il premio per la migliore sceneggiatura, incoronando il singolare talento di scrittura di Alice Rohrwacher. La Chimera, considerato dalla regista la conclusione di una trilogia formata con i suoi due lungometraggi precedenti, è stato presentato anch’esso in concorso al Festival di Cannes nel 2023. Ambientato sullo sfondo del traffico di antichità e di una parabola sul nostro rapporto con il passato, il film analizza il modo in cui le origini plasmano il nostro rapporto con gli altri, con la vita e con il mondo.

Ma la regista sarà affiancata dalla sorella Alba che farà parte della Giuria internazionale.

Tra le attrici italiane più richieste al mondo, Alba Rohrwacher si è fatta notare con Io sono l’amore di Luca Guadagnino, La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, Bella addormentata di Marco Bellocchio e Vergine giurata di Laura Bispuri. Abituale del Festival di Cannes, ha presentato diversi film in concorso, in particolare con la sorella, la regista Alice Rohrwacher: Le meraviglie (Grand Prix 2014), Lazzaro felice (Prix du scénario ex-aequo 2018) e La Chimera (2023); e anche con Il racconto dei racconti di Matteo Garrone (2014) e Tre piani di Nanni Moretti (2020). Ha lavorato con Arnaud Desplechin, Maggie Gyllenhaal, Stéphane Brizé, Pablo Larraín, Noah Baumbach e Isabel Coixet. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui una Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia, un Marc’Aurelio d’Oro alla Festa del Cinema di Roma, due David di Donatello, due Nastri D’Argento e due Globo D’Oro.

NdR: In totale i titoli proposti nel Concorso principale, UCR e FC sono 67, mentre nelle sezioni collaterali QZ, SdC e Acid sono 39 oltre i film di Cannes Classics e La Plage.

Un grazie in anticipo va allo staff di RdC per il suo impegno.

Luigi Noera

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